16° giorno: Il Santo Rosario; preghiera missionaria

Il mese di ottobre è il mese del Santo Rosario ed è anche il mese missionario. L’unione delle due cose è santa e salutare. Le Missioni hanno certamente bisogno di preghiera senza fine. E il Rosario è la preghiera che più di ogni altra si presta ad essere prolungata e continua per la sua semplicità e per la sua facilità: con una coroncina in mano si può pregare dappertutto, in chiesa e in casa, per le strade e al lavoro, di giorno e di notte, da sano e da ammalato. Così hanno fatto i santi apostoli in patria o i santi missionari nelle terre degli infedeli da evangelizzare.

Per questo la Chiesa ha unito, nel mese di ottobre, il Rosario e le Missioni, raccomandando ai cristiani di recitare il Rosario con l’intenzione particolare di aiutare le Missioni nel loro sviluppo, e di sostenere i missionari nelle loro fatiche apostoliche, nel loro sforzo di evangelizzazione dei popoli che non conoscono Cristo, ai quali donare Cristo, il Salvatore, per mezzo di Colei che lo ha generato e donato a tutto l’universo.

Grande è infatti l’aiuto che la preghiera del Rosario dona ai missionari, i quali spesso si trovano soli e sperduti nelle terre lontane. Il santo missionario e martire dell’Oceania, Pietro Luigi Maria Chanel, fu un esempio mirabile di missionario del Rosario nella sua Missione tra gli infedeli. Il Rosario era il suo tesoro, il suo compagno di fatiche apostoliche, il suo conforto e la sua compagnia nelle solitarie e stancanti marce per le stazioni missionarie. Con la corona fra le mani egli attraversava le valli e le colline di Futuna, seminando ad ogni passo le Ave Maria.

Più ricca ancora fu l’esperienza del Rosario di san Francesco Saverio, vissuto dal 1507 al 1552. Egli fu il più grande missionario dell’Oriente, conosciuto dagli infedeli per la corona del Rosario che portava al collo e per il Crocifisso che teneva nella mano. La corona del Rosario al collo manifestava ben chiaro il suo amore alla Madonna e la sua fiducia in Lei; e l’esperienza gli insegnò che realmente il Rosario era la scuola di evangelizzazione più facile e sicura.

Nelle Indie, la predicazione del Rosario di san Francesco Saverio significava la spiegazione del Vangelo alla scuola di Maria. E se egli riusciva a inculcare nei neofiti l’amore al Rosario era sicuro che essi non avrebbero più dimenticato né il Vangelo, né la vita cristiana. Per questo ci teneva moltissimo a regalare coroncine del Rosario per legare meglio le anime alla scuola evangelica di Maria Santissima.

IL ROSARIO OTTIENE ANCHE MIRACOLI

Anche nella missione in Giappone san Francesco Saverio seguì lo stesso metodo di insegnamento del Vangelo attraverso il Rosario; e la devozione al Rosario, infatti, attecchì bene nei novelli cristiani giapponesi, e durò, in effetti, nonostante le grandi persecuzioni che ci furono in seguito, con l’espulsione di tutti i missionari cattolici dal Giappone.

 

Quando, tre secoli dopo, i missionari poterono tornare in Giappone, i cristiani rimasti fedeli mostrarono a loro i Rosari di san Francesco Saverio, tramandati di padre in figlio: per mezzo di quel Rosario, infatti, essi conoscevano e credevano al mistero dell’Incarnazione del Verbo, al mistero della Redenzione universale operata da Gesù, al mistero della vita eterna.

Per di più, con il Rosario, san Francesco Saverio non solo faceva catechesi e innamorava i fedeli della Madonna, ma operava anche guarigioni miracolose, tanto è vero che i fedeli chiedevano in prestito la sua corona del Rosario per farla passare da un malato all’altro. A guarigioni avvenute, però, spesso la corona del Rosario non veniva restituita a san Francesco Saverio perché diventava reliquia preziosa per tutti.

Anche l’ardente apostola santa Francesca Saverio Cabrini, missionaria degli emigrati, amava appassionatamente il Rosario e otteneva grazie senza numero per le necessità delle missioni. Una volta, a Rosario di Santa Fe’, in Argentina, dovette lottare contro le autorità anticlericali, e la spuntò grazie ai tanti Rosari recitati, riuscendo a fondare una casa per gli emigrati con un collegio che volle chiamare Collegio Internazionale del Rosario, proprio in omaggio alla Madonna del Rosario che l’aveva aiutata a superare tutti gli ostacoli.

Se vogliamo amare le Missioni – come è dovere di ogni cristiano – facciamo sì che il mese di ottobre sia il mese del Rosario e delle Missioni, e preghiamo con il Rosario senza stancarci, senza limiti, perché i bisogni delle Missioni sono immensi e urgenti, perché i missionari hanno bisogno del nostro sostegno spirituale e fraterno.

PREGHIERA CONSIGLIATA: Santo Rosario della Beata Vergine Maria

FONTE: Ottobre, Il mese del Rosario, P.Stefano M. Manelli, settembre 2010, © Casa Mariana Editrice.

(La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie) nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i paesi.)

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