21° giorno: “Figlio, ecco tua Madre”

Dopo averci donato il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità con l’Istituzione del Sacrificio Eucaristico per restare con noi fino alla fine dei tempi, e dopo essere arrivato al Calvario per farsi immolare cruentemente sull’altare della croce, Gesù, prima di concludere la sua vita, volle donarci anche il sublime tesoro della sua divina e diletta Mamma. Dall’alto della Croce, infatti, Egli, rivolgendosi direttamente a san Giovanni evangelista che stava ai piedi della Croce, disse a lui e, in lui, a ciascuno di noi: «Ecco la tua Madre».

Splendida fu la risposta immediata di san Giovanni evangelista alle parole di Gesù, poiché subito, «da quella stessa ora», il vergine Apostolo «prese la Madonna nella sua casa», e la tenne con sé fino alla morte e assunzione di Lei. E non dovrebbe essere questa anche la risposta di ognuno di noi?
La conoscenza, la venerazione e l’amore dell’Apostolo vergine: è questa la scuola che ci viene presentata a modello della nostra figliolanza nei riguardi della Madonna, Madre divina di Gesù e Madre divina nostra. Dalla sublimità del Vangelo e dell’Apocalisse di san Giovanni è stato possibile arguire che l’immagine biblica dell’aquila, riferita a lui, sta giustamente ad indicare l’altezza e la profondità della conoscenza divina, insieme all’immensità e all’intensità dell’amore filiale che l’Apostolo vergine, prediletto da Gesù e dalla Madonna, acquistò tenendo per più anni la divina Madre e Maestra in casa sua.

«Ecco tua Madre», sembra ricordare anche a noi san Giovanni nel suo Vangelo, presentandoci, in particolare, la Madonna nella scena mirabile delle nozze di Cana (cf. Gv 2,1-11), là dove Ella appare quale Madre premurosa presso il Figlio, quale Mediatrice potente di grazie e miracoli, quale animatrice della fede degli Apostoli per la formazione della Chiesa; presentandoci, ancora più, inoltre, la Madonna ai piedi della Croce di Gesù Redentore sul Calvario, quale Madre Corredentrice per portare a compimento la missione salvifica della Redenzione universale.

L’Immacolata Semprevergine (cf. Gv 1,13), Madre di Gesù (cf. Gv 2,1), Mediatrice di ogni grazia (cf. Gv 2,3), Madre Corredentrice universale (cf. Gv 19,26), Regina «vestita di sole» (Ap 12,1), vittoriosa sul «Drago» (Ap 12,3), «Gerusalemme celeste» (Ap 21,2): pagine e pagine di rivelazione divina ci ha lasciato l’Apostolo vergine prediletto di Gesù e di Maria, per insegnarci ad essere veri e perfetti figli di Maria, vivendo la nostra figliolanza di grazia con amore appassionato di vergine, di apostolo, di martire! Così vissero i Santi la loro figliolanza mariana; così la visse splendidamente, nel secolo Ventesimo, il grande apostolo e martire “Folle dell’Immacolata”, san Massimiliano Maria Kolbe!
Riflettendo, invece, sulla realtà tristissima che si sta vivendo all’interno della stessa Chiesa Cattolica, dagli anni ’70 del secolo Ventesimo, c’è davvero da piangere, c’è davvero da fremere amarissimamente!

Nella Chiesa, infatti, si sta affermando, oggi, e sta dominando sempre più, nei riguardi della nostra divina Madre, la presenza attiva del cosiddetto “minimismo mariano”, ossia di un movimento eversore del mistero di Maria Santissima, offesa e oltraggiata sia sul piano dottrinale che sul piano pastorale.
Il “minimismo mariano”, di fatto, sta devastando il sublime mistero della Madre di Dio e Madre nostra, scoronando la Madonna Santissima dei suoi ammirabili privilegi, spogliandola dei suoi superni doni di grazia: ormai, in effetti, si arriva anche a negare o mettere in dubbio apertamente, da parte di non pochi, le stesse Verità di fede della sua Immacolata Concezione, della sua Concezione verginale del Verbo e della conseguente Maternità divina, della sua Verginità perpetua, della sua Mediazione e Corredenzione, della sua Regalità universale. Si vuole ridurre la divina Madre, insomma, ad una povera donnetta debole e fragile come tutte le nostre povere donne, incapace, dubbiosa e addirittura ignorante della stessa Persona divina del Figlio suo, da Lei ritenuto un Messia soltanto umano, forse fino alla… Pentecoste!

Un vero oltraggio, questo, da parte di figli ormai del tutto disamorati, oltre che insensati.
Si stanno devastando, con queste profanazioni della nostra santa Fede, tutte le devozioni mariane più sante, come quelle del Rosario, dello Scapolare e della Medaglia miracolosa; si sta abbassando la frequenza dei Santuari mariani, si stanno cancellando anche molte funzioni e processioni mariane!

Quando ci decideremo noi a vergognarci e a piangere di fronte a questo scempio della nostra divina Madre, della nostra addolorata Madre Corredentrice, che ha coimmolato tutta se stessa per noi, insieme al suo divin Figlio Redentore universale?
Al martire san Massimiliano Maria Kolbe, a san Pio da Pietrelcina, lo stigmatizzato del Gargano, dobbiamo chiedere la grazia del loro amore gigante verso la nostra divina Madre Corredentrice: amore di virtù eroiche, amore di fuoco, amore di sangue, fino all’immolazione totale di sé.

PREGHIERA CONSIGLIATA: Corona dei Sette dolori della Beata Vergine Maria

FONTE: Settembre, Mese dell’Addolorata, P.Stefano M. Manelli, 22 agosto 2013, © Casa Mariana Editrice.
(La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie) nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i paesi.)
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