26° giorno: Amiamoci nel Sangue di Gesù

«Amatevi l’un l’altro, come io vi ho amato». È questa la divisa del vero cristia­no: l’amore scambievole con il prossimo. «In questo conosceranno che siete miei di­scepoli, se vi amerete l’un l’altro». Quando si pensa che ogni uomo ha un’anima immortale e che per ogni ani­ma Gesù ha versato il suo Sangue; quando si pensa che, per effetto della Re­denzione, ognuno di noi fa parte della grande famiglia di Cristo, nel quale tutti siamo fratelli, è inconcepibile come ci si possa odiare l’un l’altro. Chi odia è omi­cida, perché uccide il prossimo nel suo cuore. «Guardate come si amano», diceva­no i pagani, ammirando i primi cristiani. Oggi direbbero: «Guardate come si odiano», se vedessero noi. Riflettiamo che quando si rompe la co­munione col proprio simile, si rompe anche la nostra comunione con Cristo e perciò si arreca un grave danno alla nostra anima. Lasciamo scorrere nelle nostre ve­ne, infettate dall’odio, il Sangue pacifi­catore dell’Agnello e rinascerà quell’amo­re che confisse Cristo alla croce, perché ebbe pietà di noi, suoi fratelli. Fortificati da quel Sangue, anche se avremo peccato contro il nostro fratello, sapremo chieder­gli perdono e sapremo a nostra volta per­donare, se siamo stati offesi. Solo così potremo anche noi sperare nel perdono e nell’amore di Cristo.

ESEMPIO: A S. Giovanni Gualberto, nobile fio­rentino e valentissimo nelle armi, fu ucciso il fratello Ugo, a causa delle lotte, che allora straziavano tra di loro le famiglie più potenti. Giovanni giurò vendetta e ricercava attivamente l’uccisore per sop­primerlo. Era il mattino del Venerdì Santo del 1003, quando lo incontrò, faccia a faccia, in un vicolo della città. Immediatamente gli si gettò addosso per ucciderlo. Quel disgraziato, impossibilitato a difendersi, non poté fare altro che chiedergli perdono e pietà in nome di Gesù crocifisso. Giovanni, con sforzo sovrumano rinfo­derò la spada, abbracciò il suo nemico e gli disse: «Sì, solo per Lui, per Gesù Cro­cifisso ti perdono!» Con l’animo in tu­multo entrò in chiesa e si inginocchiò ai piedi del Crocifisso ed ebbe la gioia di vedere quel capo coronato di spine muo­versi e chinarsi verso di lui. Allora il fiero cavaliere gettò via la spada, si ritirò a Val­lombrosa e fondò l’Ordine dei Monaci Vallombrosani. Perdonare ad un nostro nemico è l’atto più eroico che si possa compiere e la vittoria più grande che si possa ottenere sul proprio orgoglio. Se si perdona per amore di Gesù, egli chinerà su di noi il suo sguardo per dirci che anche i nostri peccati sono stati perdonati.

PROPOSITO: Per amore di Gesù per­dona i tuoi nemici e chiedi perdono a chi hai recato offesa.

GIACULATORIA: O Sangue Prezio­sissimo di Gesù, ti offro all’Eterno Padre, non solo per i miei amici ma specialmente per i miei nemici.

FONTE: San Gaspare del Bufalo

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