30° giorno: Il Sangue di Gesù e il Purgatorio

Se nell’Inferno i dannati si disperano, perché il Sangue di Cristo è loro di eterna condanna, nel Purgatorio le anime soffro­no temporaneamente; il Sangue di Cristo forma l’oggetto principale della loro spe­ranza ed è per noi viventi il mezzo per sol­levare le loro pene. L’esistenza del Purgatorio è verità di fe­de. Le anime, se non godono già la visio­ne beatifica, si trovano nello stato voluto dall’amore purificante di Dio, che chia­miamo comunemente purgatorio. Ma, è anche di fede, che noi possiamo alleviare quelle pene, applicando per le Anime Sante i meriti del Sangue di Gesù. Subito dopo la sua morte il Signore ap­parve alle anime dei giusti, che da secoli attendevano la sua venuta, piene di fede nella virtù salvatrice della sua Passione. «Tu, o Signore, per mezzo del tuo San­gue, liberasti i prigionieri da quella fossa profonda, dove non è acqua». L’unico mezzo perciò per liberarle da quelle soffe­renze è l’applicazione dei meriti del San­gue Divino. Tutte le opere buone, specialmente la preghiera e la carità, possono essere fatte con l’intenzione di applicarne i frutti alle Anime del Purgatorio; ma i mezzi più ec­cellenti sono due: far celebrare sante Mes­se ed accostarsi alla S. Comunione. La S. Messa non è altro che lo stesso sacrificio della Croce, che si rinnova in modo in­cruento sull’altare, perciò, come furono infiniti i meriti del Sangue di Cristo sulla Croce, così lo sono sull’altare. Cosa po­tremmo offrire di più prezioso a Dio a vantaggio di quelle Anime? E quando po­trebbe essere più efficace la nostra pre­ghiera, se non nel momento in cui ricevia­mo il Corpo e il Sangue di Gesù nell’ani­ma nostra? Ci potrà allora Egli negare la sua misericordia per quelle anime tanto care al suo Cuore? Perciò, se possiamo aiutare le Anime del Purgatorio, ricordiamo che è nostro dovere farlo. Sono le anime dei nostri pa­renti, di persone che ci furono care e ci fe­cero del bene nella vita. Un giorno andre­mo anche noi in Purgatorio. Come vor­remmo allora che tutti ci aiutassero! Ma come possiamo sperarlo, se ora siamo in­differenti verso coloro che ci hanno prece­duto in quel luogo di espiazione?

ESEMPIO: Nel 1890 morì la Ven. Maria Rosa Ca­rafa della Spina, di nobilissima famiglia napoletana. Si distinse nella sua vita per una speciale devozione al Prez.mo San­gue e alle Anime del Purgatorio. Una volta nel giorno dei Morti, Gesù le mostrò in visione il Purgatorio. Un mare di fiamme apparve al suo sguardo atterrito. Gesù le disse: «Figlia mia, hai un gran mezzo nelle tue mani per spegnere quelle fiamme. Prendi il Sangue dal mio Cuore e versalo su di esse». Ella così fece e vide le Anime Sante salire al cielo come stelle lu­minose. Allora la Venerabile pregò Gesù: «Signore, voglio liberare tutte queste Ani­me!» e Gesù le rispose «Se gli uomini pen­sassero al tesoro che hanno nelle mani, e come potrebbero liberare a migliaia le Anime che qui penano! Saremo anche noi insensibili all’invoca­zione delle Anime Purganti? Riflettiamo che esse hanno sempre aiutato prodigiosa­mente chi ha offerto suffragi per loro. Se dunque vogliamo grazie e protezione, of­friamo il Sangue di Gesù per la loro libe­razione.

PROPOSITO: Fa’, se puoi, celebrare una s. Messa perle Anime più bisognose che soffrono in Purgatorio.

GIACULATORIA: Gesù mio Redentore, ricordatevi che le Anime costano il prezzo inestimabile del vostro Sangue; deh! sovvenite le Anime tutte del Purgatorio. (S. Gaspare)

FONTE: San Gaspare del Bufalo

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