Comunione in bocca e in ginocchio!

stellamatutina-comunione-in-bocca-e-in-ginocchioNell’intervista concessa ad Aciprensa, il Prefetto della Congregazione vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, cardinal Antonio Cañizares Llovera ha raccomandato che i cattolici si comunichino in bocca e inginocchiati. Così si è espresso il porporato spagnolo che è al servizio della Santa Sede come supremo responsabile, dopo il Papa, della liturgia e dei sacramenti, nella Chiesa cattolica, alla domanda circa l’opportunità che i fedeli si comunichino, o no, sulla mano.

La risposta del cardinale è stata breve e chiara: “È raccomandabile che i fedeli si comunichino in bocca e inginocchiati”. Inoltre, rispondendo alla domanda di Aciprensa sulla consuetudine promossa dal Papa Benedetto XVI di amministrare, a quanti si comunicano da lui, l’Eucaristia in bocca e in ginocchio, il cardinal Cañizares ha detto che questa è dovuta “al senso che deve assumere la comunione, che è adorazione, riconoscimento di Dio”. “Si tratta semplicemente di sapere che stiamo al cospetto di Dio stesso e che Lui è venuto a noi e noi non lo meritiamo” ha affermato. Il porporato ha detto anche che comunicarsi in questo modo “è il segno di adorazione che è necessario recuperare. Io credo che sia necessario in tutta la Chiesa che la comunione si riceva in ginocchio”.

“Infatti – ha aggiunto – se ci si comunica in piedi, bisogna genuflettersi o inchinarsi profondamente, cosa che non viene fatta”. Il prefetto vaticano ha detto, inoltre, che “se banalizziamo la comunione, banalizziamo tutto e non possiamo perdere un momento tanto importante, come la comunione, come riconoscere la presenza reale di Cristo, del Dio che è amore degli amori come cantiamo in una canzone spagnola”. Alla domanda di Aciprensa sugli abusi liturgici in cui incorrono alcuni attualmente, il cardinale ha detto che è necessario “correggerli, soprattutto mediante una buona formazione: formazione dei seminaristi, formazione dei sacerdoti, formazione dei catechisti, formazione di tutti i fedeli cristiani”.

Questa formazione, spiegò, deve far sì che “si celebri bene, che si celebri conformemente alle esigenze e alla dignità della celebrazione, in conformità alle norme della Chiesa, che è l’unico modo per celebrare autenticamente l’Eucaristia”. Infine il cardinal Cañizares ha detto ad Aciprensa che in questo compito di formazione per celebrar bene la liturgia e correggere gli abusi, “noi vescovi abbiamo una responsabilità molto specifica e non possiamo trascurarla poiché tutto ciò che facciamo affinché l’Eucaristia sia ben celebrata servirà a far sì che l’Eucaristia sia ben partecipata”.

Fonte: famigliacattolicha.blogspot.com

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3 Commenti

  1. Sono d’accordo. Da quando il mio direttore spirituale mi ha concesso di ri accostarmi ai sacramenti così faccio

  2. Grazie al cardinale Cañizares. Preghiamo perché si faccia un passo indietro e si torni a ricevere Gesù come si deve. Aggiungo che ora tante in tante chiese non ci sono più gli inginocchiatoi né panche né sedie: risultato nessuno si mette più in ginocchio in nessun momento della S.Messa anche quando ne avrebbe la possibilità… È terribile. Quando mi succede di trovarmi in chiese organizzate in questo modo mi inginocchio x terra ma vedo che sta diventando un “sentire” / un “desiderio” / una “necessità” sempre più lontano dai più

  3. Sono una sostenitrice da molti anni di quanto è detto in questo articolo prezioso. Lo ripeto continuamente nel mio gruppo di preghiera, in famiglia, nell’accompagnare i gruppi in pellegrinaggio ed a tutti quanti incontro. Lo diffonderò finché Dio me lo permetterà e lo riporterò pure sulla piccola rivista cattolica che mio marito pubblica mensilmente. Dio vi benedica!

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