Dove sono i bambini?

Qualche decennio fa notavo tanti bambini in chiesa, soprattutto durante la festa del Natale. Il Natale esercita un fascino particolare soprattutto sui bambini ed era un piacere vedere tanti bimbi che si fermavano incantati davanti al presepe a guardare Gesù Bambino, i pastorelli, gli angeli… Durante queste feste natalizie ho constatato con tristezza che bambini in chiesa e davanti al presepe se ne vedono sempre di meno, mentre invece aumenta il numero degli adulti e degli anziani… Ma è proprio vero, allora, come ho sentito dire, che il nostro Continente sta invecchiando? (Carlo N.)

Sì! Purtroppo è proprio così, e lo si può affermare con dati alla mano.

Nell’assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa tenuta a Zagabria lo scorso ottobre sono stati presentati dati e statistiche che confermano una situazione europea alquanto preoccupante.

I dati confermano infatti che l’Europa sta diventando un continente per vecchi, dove le persone anziane superano di 3 milioni e 400 mila unità il numero dei bambini e dove si contano 29 milioni di persone con oltre 80 anni.
Dall’analisi risulta che i flussi migratori sono l’unica fonte di crescita della popolazione in Europa: 9 su lO nuovi abitanti sono immigrati.

Il tasso di natalità è bassissimo e si aggira intorno alI’ 1,5%. Ciò significa che non si raggiunge neanche la percentuale di due figli per famiglia, ma si rimane sull’uno e mezzo…

A Zagabria sono stati presentati anche i dati relativi agli aborti che sono terrificanti: in tutto il Continente sono stati effettuati 2,9 milioni di aborti nell’anno 2008.

In altri termini è stato fatto un aborto ogni undici secondi, 327 aborti ogni ora, e 7.486 aborti ogni giorno… è una vera e propria strage di innocenti!!!

L’Italia non sfugge a questa situazione, anzi è tra le nazioni a più basso livello di natalità, come ha detto il cardinal Bagnasco in un’omelia nel giorno della festa della Madonna della Guardia a Genova: «Che l’Italia non goda di buona salute sul piano della natalità è sotto gli occhi del mondo intero. Ed è stolto non preoccuparsene.

Quali siano gli effetti negativi a tutti i livelli di questo “inverno demografico” sono noti a chi riflette, si informa: sul piano economico, politico, sociale, psicologico, culturale, ecclesiale».

Sì, perché quei bambini che dovrebbero stare a contemplare il presepe sono il nostro futuro… ma quale sarà in futuro lo squilibrio in ogni campo se appunto quei bimbi non sono mai venuti alla luce o perché non voluti e non concepiti, o perché eliminati prima ancora di nascere?

FONTE: Il Settimanale di Padre Pio – 16 gennaio 2011 – n. 2
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