Educhiamoli a dire il Santo Rosario

“Ho fatto un sogno”, raccontò Don Bosco ai suoi ragazzi il 20 agosto 1862, nella “buonanotte” dopo le preghiere della sera. I ragazzi tesero subito le orecchie verso Don Bosco.

“Mi pareva di trovarmi con tutti i ragazzi a Castelnuovo, in casa di mio fratello Giuseppe. Ed ecco accostar misi uno sconosciuto che mi invita ad andare con lui. Lo seguii in un prato attiguo al cortile. A un tratto lo sconosciuto mi segnalò col dito un serpentaccio che strisciava tra l’erba, lunghissimo ed enorme: agghiacciava di spavento. Impaurito feci un balzo indietro e mi volsi per fuggire. “Se quel serpentaccio mi si avvinghi addosso – pensai – mi stritola”. Ma lo sconosciuto mi rassicurò. “Non temere, non ti farà alcun male”. Poi andrò a prendere una corda a me la porse. “Afferra – mi disse – questa corda per un capo; io prenderò il capo opposto. Poi l’alzeremo sopra il serpente e gli sferzeremo la schiena”.

A un suo cenno, cominciammo a flagellare la schiena del rettile con la corda. Il serpente si dibatteva, scattava con la testa per mordere la coda… intanto le sue carni si staccavano sotto gli schiocchi delle frustate; rimase alla fine uno scheletro spolpato. Poi, lo sconosciuto staccò la corda e la ripose dentro a una cassetta. Chiuse la cassetta; i ragazzi mi si erano affollati intorno. Riaprì la cassetta. Guardammo: la corda si era spontaneamente disposta a formare due parole: Ave Maria. “Vedete – spiegò lo sconosciuto – il serpente raffigura il demonio; la corda è simbolo del Rosario. Col Rosario si possono sconfiggere tutti i serpenti infernali”.

***

Don Bosco nell’educazione dei ragazzi teneva molto al Rosario. E ci teneva per quattro motivi:

• Primo: perché il Rosario è un condensato del Vangelo. La meditazione dei misteri fa sfilare sotto gli occhi i fatti e le parole principali di Gesù e di Maria: misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi.

• Secondo: perché il Rosario è la preghiera che maggiormente piace alla Madonna. Nelle apparizioni di Lourdes e di Fatima, la Madonna invitò i fanciulli a recitare il Rosario. Il Rosario è una preghiera estremamente semplice, facile, lineare, trasparente, alla portata di tutti. Lo hanno chiamato “il breviario dei fedeli”.

• Terzo: perché il Rosario è fatto di ripetizioni che non annoiano mai. Una mamma non si stanca mai delle carezze del bimbo e delle sue dichiarazioni di amore. La ripetizione è un legge dell’amore. L’amore non è mai monotono nell’uniformità delle sue espressioni.

• Quarto: perché il Rosario attira l’amore materno della Madonna su chi lo recita. L’amore materno aiuta i fanciulli a crescere e a svilupparsi.

• Don Bosco l’aveva intuito. Per questo non si stancò mai di raccomandare ai ragazzi la recita del Rosario.

FONTE: Educhiamo come DonBosco, EditriceSalesiana

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