I Cattolici tra Risorgimento e Antirisorgimento

I-cattolici-tra-Risorgimento-e-antirisorgimentoI CATTOLICI TRA RISORGIMENTO E ANTIRISORGIMENTO
LUCA GALANTINI
LE LETTERE, FIRENZE 2013, PP. 194, € 18,00 

Quali furono le prese di posizione dei cattolici durante il Risorgimento? Ci fu unità di vedute tra membri del clero e intellettuali di sentimento religioso (pensiamo soprattutto a Manzoni)? In occasione del centocinquantenario dell’Unità venne realizzato un convegno universitario che affrontò questo problema, giungendo alla conclusione che mancò una visione comune, ma che vi furono diversi atteggiamenti, ” .. molto spesso contrastanti. Sicuramente non ci fu un fronte cattolico favorevole al  nuovo stato di cose e non soltanto perché l’espansione dello Stato sabaudo – che più che l’Italia unita voleva il “Grande Piemonte” – cozzava necessariamente con la ; permanenza dello Stato Pontificio, ma perché il movimento risorgimentale, la  “Rivoluzione italiana”, veniva considerato da molti come un evento negativo per l’intera” società, una rivoluzione intrinsecamente antireligiosa, di stampo massonico e, anticlericale. «Le esigenze storiografiche di celebrazione del mito risorgimentale · dell’unificazione italiana – scrive il curatore – hanno a lungo impedito di cogliere i coni d’ombra nel nuovo assetto politico-istituzionale”centralistico che la monarchia sabauda diede all’Italia a seguito della proclamazione del Regno nel 1861 ». “

Gli interventi del convegno rispecchiano la diversità delle posizioni dei cattolici di allora. Se Manzoni fu sostanzialmente favorevole all’Unità (molto interessante l’intervento di Isabella Becherucci, di stampo letterario più che storico, che analizza il  – rapporto tra l’autore anonimo del preteso manoscritto e l’autore reale), sempre tra i romanzieri ci fu un padre Bresciani (di minore valore letterario, ma di grande fama alla sua epoca) che utilizzò i suoi scritti in funzione dichiaratamente politica: il suo famoso – e famigerato – romanzo L’Ebreo di Verona, lungi da essere uno scritto antisemita è invece un’attenta descrizione critica degli eccessi della prima guerra d’indipendenza e della Repubblica romana, ambedue volute da un’élite (sovente legata alla massoneria) e non dal popolo.

Gli autori dei pregevoli saggi sono, oltre alla citata Becherucci, Roberto de Mattei, Massimo de Leonardis, Massimo Viglione, Oscar Sangui netti , Luca Galantini, Umberto Castagnino Berlinghieri, Elena Bianchini Braglia, Gianluca Casagrande, Silvia Mattoni e Gianandrea de Antonellis.

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