Santa Chiara d’Assisi

Poco conosciamo della vita di S. Chiara d’Assisi, umile “pianticella del Beato Francesco”. Ancora di meno sappiamo circa la sua devozione alla SS. Vergine. Non sappiamo in che modo manifestasse il suo amore per Lei; le sue particolari devozioni; con quanto infuocato amore si rivolgesse a Lei nella preghiera. Niente di tutto questo.

Ci conforta però ciò che ha lasciato scritto il Beato Massimiliano Maria Kolbe:”Si può dire che tutti i Santi sono opera della Vergine Santissima e la devozione particolare a Lei è la loro caratteristica comune”. È con questa fiducia che ci accostiamo alla dolce figura di S. Chiara d’Assisi, per coglierne anche i più piccoli dati che ci possano far intuire qualcosa del suo amore per Maria.

Ci può illuminare su questo punto una rivelazione che un certo Messer Landolfo ebbe da parte del demonio, dopo che l’ebbe costretto in nome di Dio a dire la verità circa la santità di San Francesco che era morto e di Santa Chiara che era viva. Il fatto è raccontato nei “Fioretti”. Il demonio rispose che, come S. Francesco era stato copia della vita e della passione di Gesù, così S. Chiara aveva fatto rivivere in sé la purità verginale è l’umiltà della SS. Vergine. Ecco quindi cosa è stato S. Chiara: perfetta immagine della dolce Vergin Maria, come ce la presentano anche le sue prime compagne nella deposizioni del Processo canonico e il suo primo biografo, Tommaso da Celano, che definisce Chiara “impronta della Madre di Dio”.

In Santa Maria degli Angeli

In questa espressione va compresa e concretizzata tutta la vita di S. Chiara vergine. Fu ai piedi della Madonna, lì, a S. Maria degli Angeli presso Assisi, che ella fu consacrata da S. Francesco Sposa fedele di Gesù. Ubbidiente, povera e casta come Lui. Secondo la parola di Gesù, aveva lasciato ogni cosa per seguire Lui solo; aveva disprezzato ciò che il mondo adora ed ama e da cui spera un briciolo di felicità che passa lasciando il cuore più triste e solo di prima, ed aveva invece abbracciato con amore e con tutto l’ardore dei suoi diciotto anni Gesù povero e crocifisso. E questo non in un modo qualunque, ma nell’unico modo, perché più sicuro, più facile e più bello: attraverso le mani immacolate di Maria. Forse quella notte, mentre le sue bionde trecce cadevano al taglio delle forbici di S. Francesco ed il silenzio e le tenebre di fuori tenevano nascosto, quasi per divina gelosia, quel mistero di amore e di donazione che il mondo non può capire, forse la giovane Chiara – pronta e vigilante come una sposa all’arrivo dello Sposo, anche se questo arriva nel cuore della notte – avrà vissuto quello che più tardi scrisse alla Beata Agnese di Praga in una pagina stupenda che qui riportiamo.

Come Maria Vergine

Stringiti alla sua dolcissima Madre, che nel piccolo chiostro del suo sacro seno raccolse e nel suo grembo verginale portò Colui che i cieli non potevano contenere…

È ormai chiaro che la più degna di tutte le creature, cioè l’anima dell’uomo fedele, è per la grazia di Dio più grande del cielo. Mentre il cielo, infatti, con tutte le altre cose create non può contenere il Creatore, l’anima fedele, invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno, e ciò soltanto in forza della carità di cui gli empi sono privi. È la stessa Verità che lo assicura, dicendo: Colui che mi ama, sarò amato dal Padre mio; ed io pure l’amerò; e verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora. – Come, dunque, la gloriosa Vergine delle vergini portò Cristo materialmente nel suo grembo, tu pure, seguendo le sue vestigia, specialmente dell’umiltà e della povertà, nel tuo corpo casto e verginale puoi sempre, senza alcun dubbio, portarlo, spiritualmente. E conterrai in te Colui dal quale tu e tutte le creature siete contenute, e possederai ciò che, a paragone di tutti i transeunti beni di questo mondo, è possesso ben più stabile e definito”.

La povertà della Madonna

Chiara, considerando la povertà che Gesù e Maria praticarono su questa terra, si sentiva commossa. Così diceva alle sue suore: “Per amore del santissimo e diletto Bambino, ravvolto in poveri pannicelli, reclinato nel presepio e della sua santissima Madre, prego caldamente ed esorto le mie suore che si vestano sempre di vestimenti vili”. Non sono rare frasi del genere nel Testamento e nella Regola. Poiché l’amore che Chiara nutriva per la Madre di Dio e Mamma nostra, era amore vero e quindi fatto soprattutto di imitazione. Dice Charles de Foucauld: “Rassomigliare”, imitare è un bisogno violento dell’amore: è uno dei gradi di questa unificazione verso cui tende naturalmente e necessariamente l’amore… La rassomiglianza è la misura dell’amore”.

L’amore vero porta per così dire alla trasformazione nella persona amata. È proprio questa l’impressione che abbiamo considerato attentamente la vita di Santa Chiara, Sposa di Gesù e Madre spirituale di tante anime.

Sposa e Madre

S. Chiara fu Sposa e Madre come Maria e – con un termine un po’ difficile ma espressivo al massimo – fu come marianizzata in Lei. Come Maria, Chiara sentiva impetuoso e travolgente in lei l’amore per Gesù, suo celeste Sposo. Alla Beata Agnese di Praga scriveva con passione incontentabile: “Grida a Lui con tutto l’ardore del tuo desiderio e del tuo amore: portami con te, o celeste Sposo. Dietro a te correremo, attratti dalla dolcezza del tuo profumo. Correrò senza stancarmi mai, finché tu mi introduca nella tua cella inebriante, finché la tua sinistra passi sotto il mio corpo e la tua destra i abbracci deliziosamente, e tu mi baci col felicissimo bacio della tua bocca”. Sembra di leggere qualche pagina del Cantico dei Cantici.

Ma Chiara fu non solo Sposa, ma anche Madre, proprio come la Madonna. A leggere che tante volte Madre Chiara serviva a mensa le sue consorelle, o che baciava ad esse i piedi dopo averli lavati e puliti dal fango quando ritornavano in convento dopo l’elemosina per la città, o che nel rigido inverno si alzava silenziosamente di notte e ricopriva le suore che si erano scoperte, non ci vien forse da pensare istintivamente ad una realtà materna incarnata in lei, così dolce, delicata e sfumata? Non pensiamo forse alla delicatezza della Madonna alle nozze di Cana, che sola fra tutti, perché madre e quella madre, si accorse che i giorni sposi non avevano più vino?… S’, veramente Maria riviveva in Chiara la sua maternità.

Festeggiare la Madonna

Ancora alcuni dati che ci possono far capire l’amore e la devozione che S. Chiara aveva verso la SS. Vergine. La festa dell’Assunta è tra i sette giorni dell’anno in cui Chiara prescrive alle suore di accostarsi alla S. Comunione, e nelle festività della Madonna non vuole che si faccia digiuno. Preziosa al nostro scopo è anche questa bella preghiera alla Madonna che si trova nell’Ufficio della Passione scritto da S. Francesco e che anche S. Chiara recitava: “Santa Maria Vergine, nessuna donna nata al mondo è simile a te, figlia e schiava dell’altissimo Re e Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, Sposa dello Spirito Santo; prega per noi, con san Michele arcangelo e tutte le virtù dei cieli e tutti i santi, il tuo santissimo e diletto Figlio, il Signore e Maestro nostro”. 

Con Maria, tra le vergini

Ma la conferma più sicura di quanto abbiamo detto circa l’amore di Santa Chiara per Maria la troviamo in un fatto che suo Benvenuta testimoniò al Processo canonico.

S. Chiara, ammalata già da 29 anni, sul suo letto di dolore e di amore – come Gesù sulla croce – attendeva con impazienza “sorella morte”. Era uno degli ultimi giorni della sua vita terrena; d’un tratto lei e tutte le suore presenti al suo capezzale videro una grande luce entrare per la porta nella stanza. Uno stuolo di celesti vergini vestite di bianco, guidate da una Vergine più gloriosa e maggiore di tutte le alter si avvicinava al giaciglio di Chiara morente. La Regina delle Vergini con un bellissimo e sottilissimo drappo coprì il corpo di Chiara, poi si chinò su di lei e pose il volto di lei, il petto reclinato sul suo petto.

Così finisce la vita di S. Chiara. Con questa scena che rimane volentieri, senza stancare, negli occhi e nel cuore del devoto. Con questa scena che ci sembra un po’ il riassunto di tutta la vita di S. Chiara: come sul letto di morte, così sempre in vita Chiara fu unita e stretta alla Sposa e Madre del Signore, la Mamma nostra Maria.

FONTE: I Santi e la Madonna, ©Ed. CasaMariana
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