Una sola Fede: “Perché stare con Gesù?”

“C’è chi è buddista, chi è maomettano, chi è ebreo… e chi è cattolico! “. Così i nostri tempi: come se una religione valesse l’altra. E invece solo quella di Gesù è la vera e unica Religione, solo Gesù conduce a Salvezza eterna. Ma perché solo Lui? 

Un ragazzo di V elementare mi ha detto: «Un mio compagno maomettano, invece che la parrocchia, frequenta il centro islamico… e io non capisco che differenza ci sia tra Gesù e Maometto». Uno studente di liceo mi ha raccontato che una sua amica, a forza di sentire il suo Prete parlare di “tecniche di rilassamento” di Budda e di “guru” vari, è andata a vedere di persona “quelli là” e si è fatta buddista. “Perché io devo stare con Gesù?” – domandava il liceale.

Invece un giovanotto ebreo ha detto ai suoi compagni di scuola cattolici che volevano “dialogare” con lui, che resterà fedele alla sua sinagoga, anche a costo di finire in un lager, come capitò a non pochi dei suoi “nonni”. Insomma, in una parola, molti oggi si trovano negli impicci ad affermare che il Cattolicesimo è l’unica Religione vera, l’unica Fede da vivere e a cui convertire il prossimo.

Molti non capiscono più o addirittura negano che Gesù è l’unico Salvatore del mondo, anche perché – si dice – “un’idea vale l’altra”.

“Non c’è altro Nome”

Il primo guaio grosso è che di Gesù non si usa parlare neppure tra i battezzati e nemmeno tra chi ha ricevuto qualcosa di più del Battesimo. Se lo fai, qualcuno ti dice: «Ma tu sei proprio fissato», il che vuol dire che non sei troppo furbo. Alle spalle, poi ti dice: «Quello è un fanatico», ma è pure sempre meglio essere “fanatici” di Gesù, che fanatici del sesso.

Tuttavia, anche oggi, tra gente che pretende di saper tutto, ma che non ha certezza di nulla, noi Cattolici proclamiamo con fermezza e ostinazione assoluta, con testardaggine incorreggibile che solo Gesù, Gesù solo è l’unico Salvatore del mondo, senza temere smentita e neppure dei “forse” o dei “però”.

Su questa affermazione, come diceva il Card. Giacomo Biffi, già Arcivescovo di Bologna (1884-2003), «Non c’è ecumenismo o irenismo che tenga» (Bologna sette, 6 ottobre 1996), cioè non siamo disposti neppure a discuterla per andar d’accordo in qualche modo con gli altri che non l’accettano.

Ciò vuol dire, che io, singolo, sono perduto senza Cristo, come lo è chiunque, un perduto, senza di Lui. La società, il mondo vanno in perdizione senza Gesù Cristo. «Non c’è altro Nome in cui possiamo essere salvati, se non il Suo, il Nome di Gesù» (At 4,12).

Dunque non sono salvatori né i politici di turno né gli psicologici né i sociologi né gli esperti di qualsiasi competenza. Il loro sapere, il loro potere è sempre limitato a poche briciole della realtà e poi sono soliti smentire domani ciò che hanno detto oggi. Noi che abbiamo incontrato Gesù li rispettiamo, ma non abbiamo il culto della loro personalità e, mentre andiamo noi da Lui, invitiamo tutti ad andarci a cercare salvezza.

Ma perché questo? Perché Gesù è l’unico Salvatore? Perché il Cattolicesimo è l’unica Fede vera e che non verrà mai meno?

I fondatori delle “altre religioni” sono soltanto uomini, dei comunissimi mortali e non sanno né possono indicare in assoluto la via per giungere a Dio, per liberarci dal peccato e dalla morte e nemmeno per organizzare una società davvero a misura d’uomo. Ecco, non sono affatto salvifici!

Diversamente da loro, Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, Dio Lui stesso.

Gesù solo è Dio e, proprio per questo, può indicarci con autorità assoluta, indiscutibile, unica, superiore a ogni altro, la via per essere graditi a Dio, liberi dal peccato (da cui né noi né altri potenti o sapienti ci liberano), resi anche noi con Lui, vincitori della morte da cui nessuno, se non Lui, ha osato prometterci di liberarci.

Gesù, proprio perché è il figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza, è la Luce su tutti i problemi dell’esistenza: è l’Amore che riempie ogni solitudine e che abilita ad amare sino al sacrificio di se stessi e a costruire la vera società umana e solidale, l’autentica civiltà, a immagine di Dio; è la Vita divina calata nelle nostre anime e che di poveri uomini sfigurati dall’egoismo, dal vizio e dalla ferocia, fa dei trasfigurati in Lui, già su questa terra, per esserlo in pienezza nell’Aldilà, la Vita eterna. Gesù solo è la Vita e la Gioia che vince la disperazione e la morte.

Scrisse san Giovanni della Croce († 1591) e, con lui, insegna ogni vero maestro della Fede: «Dio, donandoti il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola [il Logos], ci ha detto tutto in una sola volta e non ha più niente da rivelare… Dunque, fissa lo sguardo in Lui solo e vi troverai anche più di quanto chiedi e desideri. In Lui – dice Dio – ti ho rivelato e ti ho dato tutto».

Che fare?

Ed è così che noi Cattolici non attendiamo nessun “uomo della provvidenza”, nessuno stratega che risolva le questioni, nessun maestro che porti la parola risolutrice, perché tutto questo noi lo abbiamo già incontrato ed è con noi sino alla fine del mondo e lo sarà per sempre nell’eternità: è Gesù Cristo, l’Uomo-Dio.

Egli è assolutamente unico e imparagonabile, il “caso unico” della storia. Il suo Vangelo, la sua Dottrina, la sua Chiesa, la fede in Lui – in una parola, il Cattolicesimo – non è un’opinione, ma la Verità assoluta ed eterna e non ce n’è un’altra.

Non solo. Questo Gesù ha sacrificato la sua vita, se stesso, sulla croce per espiare il peccato del mondo e meritarci il dono sublime e unico della sua Vita divina (= la grazia santificante: l’abbiamo forse dimenticato o non ci crediamo più?). Ed è pure il Risorto ed è il Vivente, qui oggi e per sempre.

Vivente in se stesso e non solo nel suo messaggio, non solo nei poveri e nella comunità cristiana, ma vivo in sé, realmente e corporalmente vivo, con un Cuore che palpita in questo momento di un amore immenso, “folle” per te e per me, anche soprattutto per il più infelice degli uomini.

Se pensi questo, ti invade una grande gioia: perché grazie a Lui, se tu lo accogli e lo segui e gli sei fedele, l’ultima tiranna, la morte, è vinta per sempre.

Da subito, impegnati a conoscere Gesù sino in fondo. Gesù non è una favoletta per bambini, perché la sua realtà e la sua verità è radicata nella storia e nell’eternità, e Lui costruisce gli uomini e le donne più grandi, più buoni e più felici della storia, e sfida i secoli, senza che alcuno riesca a superarlo.

Non andare a cercare soluzioni da questo o da quello, dai vari Budda o Maometto, neppure dai maghi o dagli indovini. Smettila di citare questo o quello. Conosci e segui Lui, perché come assai bene scrisse Ambrogio da Milano (338-397), il più cristocentrico dei Padri: «Tutto abbiamo in Cristo e tutto è Cristo per noi. A Lui è legato il nostro destino e la nostra salvezza».

Diversamente, il nulla. O Gesù Cristo o il nulla. scegli. Sì, perché Cristo è l’Unico, è Tutto.

Fonte: Il Settimanale di Padre Pio; Anno XIV; 11 ottobre 2015; N.40; Paolo Risso

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