Vas insigne devotionis, ora pro nobis

stellamatutina-litanie-lauretane-padre-alessandro-apollonioLa traduzione letterale è Vaso insigne di devozione. Il sito Vaticano traduce più liberamente con: Dimora tutta consacrata a Dio. Più spesso, nei manuali di preghiera, si trova l’espressione Modello di vera pietà. Sono titoli apparentemente diversi tra loro, ma in effetti definiscono la stessa realtà considerata sotto diverse angolature.

Maria è un modello insigne, eccelso, di preghiera. È detta a ragione Onnipotenza supplice. La sua preghiera ha trovato grazia presso il Padre, che per mezzo di Lei ci ha donato il Figlio (Annunciazione). Ha trovato grazia presso il Figlio, che per mezzo di Lei ha anticipato l’ora della sua manifestazione (Cana). Ha trovato grazia presso lo Spirito Santo, che per mezzo di Lei è disceso nel Cenacolo a costituire la Chiesa nascente (Pentecoste). Per Maria, Mediatrice materna di tutte le grazie, la Pentecoste continua nel tempo della Chiesa, fino al ritorno glorioso di Cristo. Cristo non dona a nessuno il suo Spirito, se non a quelli che Ella vuole, quando Ella vuole, quanto e come Ella vuole. E Lei vuole la salvezza di tutti, anche se solo molti, e non tutti, l’accettano e ne sperimentano l’effetto salvifico.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori insegnava che chi prega molto certamente si salva, chi non prega certamente si danna, chi prega poco forse si salva. Il che significa: chi prega poco è in pericolo di non pregare abbastanza per vincere la tentazione e così si rischia d’essere trascinati nell’abisso della perdizione.

Pregare poco è il primo passo verso la mediocrità. È l’inizio del falso piano che conduce nelle tenebre, è la prima goccia di anestetico che stordisce le coscienze. In questa situazione di confusa tiepidezza ha buon gioco il diavolo che lavora continuamente per distogliere le anime da Dio e così togliere Dio dalle anime.

Dio ha affidato alla Madonna il compito di ricordare agli uomini del nostro tempo il primato della preghiera, al di sopra di ogni altro lavoro, di ogni altra attività. Così a Rue du Bac, così a La Salette, così a Lourdes, così a Fatima… Il contatto del popolo di Dio con la Vergine è un contatto che normalmente avviene nella preghiera e suscita lo spirito di preghiera. Quanto è bella l’immagine della Madonna di Lourdes, con le mani giunte e gli occhi al Cielo, in quell’impareggiabile atteggiamento di umile supplica, per gli immensi bisogni dell’umanità peccatrice! Quando noi diciamo Ave Maria…, Lei dice Padre nostro… Se lo possiamo dire noi, a maggior diritto lo può dire Lei, perché lo Spirito Santo l’ha resa “una sola cosa” con il Figlio naturale dell’Eterno Padre, che perciò diventa davvero anche il Padre di Lei. Figlia prediletta dell’Eterno Padre non solo perché Madre dell’Eterno Figlio, ma anche perché fedelissima Sposa dello Spirito Santo.

Il nostro Rosario è l’immersione della nostra povera preghiera nella grande preghiera della Mediatrice materna di Salvezza. Il beato Giovanni Paolo II lo paragona alla preghiera del cuore, praticata dai monaci orientali52.

Il Rosario deve diventare il respiro dell’anima. Così è stato per san Pio da Pietrelcina: ogni respiro un’Ave Maria. Solo così poté arrivare al ritmo – per noi vertiginoso, ma per lui “normale” nella sua mistica straordinarietà – di cento e passa Corone al giorno.

Devozione significa donazione, dedizione per le cose di Dio. La sua forma più perfetta è la Consacrazione. La Vergine è il modello insuperabile di questa Consacrazione a Dio. Noi siamo consacrati alla Madonna, perché Lei è perfettamente consacrata a Dio. In Lei, con Lei, per mezzo di Lei, ci consacriamo a Dio, apparteniamo a Lui nel modo più perfetto. In Lei veniamo ricreati nuove creature ad immagine di Cristo suo figlio. L’imitazione di Cristo non porterebbe la conformità a Cristo se non partisse dal primo fondamentale atto della vita umana di Cristo: appartenere a Maria. E poi, come Gesù, vivere nascosti in Maria, crescere in Maria, obbedire a Maria, riconoscerla come Madre e Regina nostra e dell’intero universo.

Il beato Giovanni Paolo II ci insegna a considerare Maria quale insigne modello di Adorazione eucaristica53. Il Sì di Maria all’Annunciazione è luce pura che si rifrange nella miriade di Amen della Chiesa in preghiera ai piedi dell’altare, dove quello stesso Corpo, concepito verginalmente da Maria nel grembo, è ricevuto dalla Chiesa nel Sacramento. Santa Veronica Giuliani, la beata Maddalena Martinengo, la Venerabile Maria d’Agreda ci insegnano a contemplare Maria quale Ostensorio vivente di Gesù Eucaristico. Gesù dalla Croce diede Maria quale Madre a Giovanni e Giovanni la prese nella sua casa, celebrando per Lei ogni giorno il Santo Sacrificio, dove ogni giorno la Vergine ripeteva con Gesù Eucaristico il suo atto di amore corredentivo per l’edificazione della Chiesa.

Uniamoci a Maria, Donna Eucaristica, nell’offerta di noi stessi con il Sacrificio di Cristo, impariamo da Lei la preghiera incessante per la conversione e la salvezza del mondo.

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52. Cf. beato Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariæ.
53. Cf. beato Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia.

FONTE: Padre Alessandro M. Apollonio; LE LITANIE LAURETANE. PREGHIERA MARIANA, PREGHIERA DELLA CHIESA;  © 2013,  CasaMarianaEditrice
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