Virgo Clemens, ora pro nobis

stellamatutina-litanie-lauretane-padre-alessandro-apollonioLa potenza di Dio, considerata in astratto e a sé stante, ci schiaccerebbe inesorabilmente, se non fosse accompagnata dalla clemenza. Di questa, Maria è la manifestazione più sublime. La clemenza non è debolezza, ma è la fortezza misurata dalla benignità. Mosè non era certo un debole, tutt’altro! Eppure «era molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra» (Nm 12,3). Per questo l’invocazione Vergine potente s’accompagna con quella più dolce, Vergine clemente. La Salve Regina conclude così: «O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria». Dolce perché clemente e pia.

La clemenza è una virtù dolce, perché il dolce attira i bambini e solo quelli che diventano come bambini ottengono clemenza, perché solo loro entrano nel Regno di Dio (cf. Mt 18,3). Anche i bambini, tuttavia, sono nati nel peccato (cf. Sal 50,7). Anche per loro l’ingresso nel Regno di Dio non è un diritto, ma una misericordia, un atto di clemenza da parte di Dio attraverso l’Immacolata. Virgo clemens, sta per Mater misericordiæ.

La clemenza è il modo più perfetto, divino di amministrare la giustizia. Dunque, Maria non è estranea alla Giustizia divina, ma a Lei spetta il ruolo più dolce, quello di Avvocata dei peccatori nel tribunale della Giustizia di Dio. Non è il contraltare di Dio, ma è la stessa clemenza di Dio che si manifesta in Lei e attraverso Lei. L’Immacolata è misericordiosa perché Dio è misericordiosissimo nell’amministrare la giustizia. «Buono e misericordioso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore» (Sal 102,8). La clemenza di Dio si manifesta, attraverso l’Immacolata, nel dare la possibilità a tutti di pentirsi e di riparare il peccato commesso, nel punire gli ostinati meno del demerito e premiare i buoni ben più del loro merito.

Abbondano le prefigurazioni antico-testamentarie. Abigail con i suoi doni placò l’ira di Davide e salvò la sua famiglia (cf. 1Re 25,14); la Regina Ester ottenne salvezza per tutto il suo popolo (cf. Est 8,1)… Allo stesso modo Maria intercede per i suoi figli peccatori ed ottiene Misericordia da Dio. Quello che san Paolo dice del Padre celeste, noi lo possiamo vedere in Maria: Lei che «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8,32).

Davanti ad un’antica icona mariana, venerata dal popolo spoletano, san Gabriele dell’Addolorata si convertì da una vita mondana e rispose interiormente alla vocazione sacra. Sull’icona vi era scritto il seguente dialogo di Cristo con la Madre: «Cosa cerchi, o Madre? – La salvezza degli uomini. – Ma essi mi offendono coi loro peccati. – E tu perdona loro. – Ma essi abusano della mia pazienza. – E tu convertili nella tua grande clemenza». L’icona bizantina fu regalata da Federico Barbarossa al popolo di Spoleto con l’intento di farsi perdonare le sue malefatte. Maria Santissima ottiene il perdono, non punisce nessuno.

Ma chi rifiuta Maria, la Madre clemente, come troverà clemenza presso il Padre, visto che il Padre ci usa misericordia solo attraverso la Madre?

Dio disse a Mosè: «Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia» (Es 33,19). Chi sono questi predestinati della Misericordia di Dio, se non i devoti di Maria, la Madre di misericordia?

La clemenza di Maria si vede nelle nozze di Cana. Meditando su questo episodio evangelico (cf. Gv 2,1ss), san Carlo Borromeo magnifica la benignità della Vergine con le seguenti espressioni di lode:

«O incomparabile bontà della Madre clementissima! Non aspetta che glielo chiedono, né consente che il vino finisca del tutto, ma non appena le scorte stanno per finire, senza che nessuno abbia chiesto il suo soccorso, supplica a favore di coloro che restano muti. Che cosa dunque non farà per coloro che la implorano e si pongono sotto la sua protezione?»36.

Il beato Alonso agostiniano (†1591), contemporaneo del santo Cardinale milanese, continua sullo stesso tono:

«Grande consolazione per noi sapere che, pur non essendo pregata, Lei ha interceduto, perché comprendiamo che se con fede la invochiamo e a Lei ci rivolgiamo, senza dubbio accoglierà le nostre suppliche».

Nel Confiteor, nella prima parte della Santa Messa, tutti recitano: «Confesso […] che ho molto peccato […] e supplico la Beata Semprevergine Maria, gli Angeli e i Santi […] di pregare per me il Signore Dio Nostro». Preghiamo davvero la Vergine clementissima che interceda per noi e per il mondo intero, converta il nostro cuore ribelle indurito dal peccato e lo trasformi in un cuore umile e obbediente, simile al suo. Allontani il giusto castigo che ci meritiamo, ci ottenga il perdono che osiamo sperare. Si degni di accettare la nostra offerta di cooperare alla sua missione di conquista del mondo intero al Regno di Cristo.

___________
36. San Carlo Borromeo, Omelia 97.

FONTE: Padre Alessandro M. Apollonio; LE LITANIE LAURETANE. PREGHIERA MARIANA, PREGHIERA DELLA CHIESA;  © 2013,  CasaMarianaEditrice
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