Virgo potens, ora pro nobis

stellamatutina-litanie-lauretane-padre-alessandro-apollonioMaria Santissima è la «mulier fortis. Donna forte», perfetta (Prv 31,10), paragonata dalla Liturgia ad un esercito, «terribile come schiere a vessilli spiegati» (Ct 6,4). La Vergine potente è prefigurata dalle donne forti dell’Antico Testamento. Giaele conficca un piolo nella testa di Sisara, capo dell’esercito nemico, e lo inchioda a terra (cf. Gdc 4,21). Giuditta stacca la testa di Oloferne e salva il popolo dei credenti dalle mani dell’esercito pagano (cf. Gdt 13,8). Maria Santissima schiaccia inesorabilmente la testa di satana, capo dell’esercito diabolico, e gli impedisce di nuocere alla Chiesa di Dio: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Il beato Giovanni Paolo II commenta questa scena, in cui si esprime la potenza benefica e anti malefica della Virgo potens:

«Maria, Madre del Verbo Incarnato, viene collocata al centro stesso di quella inimicizia, di quella lotta che accompagna la storia dell’umanità sulla terra e la storia stessa della salvezza. […]. Di questa storia Maria rimane un segno di sicura speranza»34.

La forza di Sansone veniva da Dio attraverso i suoi capelli, che erano l’ornamento del corpo. La forza di Maria le viene da Dio, attraverso la grazia e la gloria, che sono l’ornamento dell’anima e del corpo: «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente» (Lc 1,49). Ogni forza e potenza provengono da Dio. Con Davide, anche noi acclamiamo: «Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere» (1Cr 29,11-12).

Tuttavia, ancor più che nello splendore della creazione naturale, Dio manifesta la sua Onnipotenza nella debolezza della Redenzione soprannaturale «perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Cor 1,25). Satana si è insuperbito per i doni naturali ed ha rovinato il genere umano. Cristo, invece, con i doni di natura si è umiliato fino alla morte di Croce e così del genere umano è diventato Salvezza e Redenzione: «Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio» (2Cor 13,4). Lo stesso, per analogia, lo possiamo dire di Maria Santissima.

Maria fu la prima a sperimentare pienamente la debolezza di Cristo (cf. Lc 1,48) e la prima a vivere per la Potenza di Lui (cf. Lc 1,49). Come Maria nel Magnificat, anche san Paolo comprende bene e descrive questa mirabile economia di Dio. La debolezza umana è lo strumento scelto da Dio per le sue opere di grazia. È un grande mistero rivelato a san Paolo in termini misteriosi. Dio rispose alle preghiere dell’Apostolo e gli disse: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza» (2Cor 12,9). La debolezza di san Paolo aggiunge alla tapeinosis-umiltà di Maria l’epitumìas-concupiscenza della natura decaduta. Di qui la legittimità del celebre paradosso paolino, che dovrebbe essere di ogni cristiano: «Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo» (2Cor 12,9). Sono termini che illuminano ed oscurano, svelano e coprono ad un tempo. Il mistero rimane impenetrabile per chi non si lascia penetrare dalla viva fede in Cristo. La pienezza di questa fede è in Maria e, con la fede, anche la pienezza della Sapienza e della Scienza di Cristo. Pio XII esortava i fedeli:

«Godano dunque tutti i fedeli cristiani di sottomettersi all’impero della Vergine Madre di Dio, la quale, mentre dispone di un potere regale, arde di materno amore»35.

Quanto bisogno abbiamo oggi di questa Onnipotenza supplice di Maria! Lei è la Regina delle Vittorie, le vittorie della Chiesa contro il regno di satana, principe di questo mondo. Da Lepanto (1571) al muro di Berlino (1989), si moltiplicano le vittorie di questa Regina. Le potenze del mondo si fronteggiano moltiplicando i loro armamenti. L’arma vincente della Chiesa è il culto mariano. Il Rosario è il flagello di satana. Le Medaglie miracolose sono le bombe che sgretolano l’impero del diavolo nelle anime e nel mondo. La Consacrazione a Maria è lo scudo spaziale che infrange le vessazioni malefiche. Le processioni mariane sono assalti vittoriosi in territorio nemico. Il Giorno con Maria, giornata di preghiera mariana ispirata al messaggio di Fatima, è il trionfo dell’Immacolata nelle sue fortezze territoriali, le parrocchie consacrate a Maria, circondate e assediate da legioni d’impuri apostati.

I peggiori disastri nella Chiesa si sono avuti quando languiva il culto mariano. Con la sua fioritura, invece, le più belle vittorie, ossia la santità e le conversioni. Historia docet. A noi, con l’aiuto dell’Immacolata, il compito di accrescere quanto è più possibile la speciale venerazione a Lei, per amor suo e di Dio che ce lo comanda, per amore della Chiesa e di tutte le anime, che non si salvano senza Maria.

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34. RM 11.
35. Pio Xii, Lettera Enciclica Ad Coeli Reginam, 11 ottobre 1954, n. 18.

FONTE: Padre Alessandro M. Apollonio; LE LITANIE LAURETANE. PREGHIERA MARIANA, PREGHIERA DELLA CHIESA;  © 2013,  CasaMarianaEditrice
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