24° giorno: Il Santo Rosario; una misteriosa rice-trasmittente

Capitava in Cina, durante la persecuzione comunista.

Una delle accuse gravi contro i missionari cattolici era quella di avere fra le mani una radio rice-trasmittente, quando essi avevano e usavano la corona del Santo Rosario.

«Tu hai una radio rice-trasmittente»: questa era l’accusa grave di spionaggio contro il governo comunista.

«Che cosa è, infatti, quell’oggetto a piccoli grani che tieni fra le dita?», chiedevano. «Tu pronunci parole misteriose mentre fai scorrere quei grani fra le dita: è evidente che stai comunicando con qualcuno attraverso quell’oggetto che è una segreta radio rice-trasmittente».

E invece era una corona del Rosario! Ma, senza volerlo, essi davano della corona del Rosario una definizione perfetta, considerandola una misteriosa radio rice-trasmittente, così semplice da potersi tenere in una mano, fra le dita.

Proprio così, infatti. La corona del Rosario è capace di stabilire una comunicazione e un rapporto diretto con altri, e questi altri sono nientemeno che Dio stesso, il Signore, la Madonna Santissima… Si tratta di una rice-trasmittente realmente misteriosa, quindi, perché fa entrare nel mistero di Dio e di Maria, fa contemplare i quadri della vita evangelica e del disegno salvifico di Dio verso l’umanità bisognosa, tracciando anche le vie del cammino di salvezza verso il Regno dei Cieli per la glorificazione eterna.

Il Rosario svolge questi compiti nella maniera più semplice.

Esso riceve gli impulsi della mente e del cuore di chi prega, per trasmetterli in alto. Esso accoglie in sé le pene e le speranze, la gioia e l’esultanza dell’uomo che prega, al quale presenta i misteri della vita di Cristo e di Maria lungo l’intero arco degli eventi da loro vissuti sulla terra in proiezione verso il Regno dei cieli.

Per questo il Rosario indica il cammino che si deve percorrere da questa terra d’esilio alla Patria dei cieli e stabilisce un collegamento – come una celeste rice-trasmittente – per colloquiare con il divin Padre e con la divina Madre, e ricevere da Loro aiuti e illuminazioni, conforto e impulsi di grazia per agire santamente nel cammino della salvezza e della santificazione.

Se tutti gli uomini usassero questa rice-trasmittente!

C’è da credere che cambierebbe la vita di tutti perché si agirebbe tutti secondo lo Spirito e non più secondo la carne, avendo i punti di riferimento sicuri nei quadri evangelici della vita di Gesù e di Maria che sono come «un sole dall’alto » per «illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79).

LA RICE-TRASMITTENTE IN TASCA

Si vede che il nemico, conoscendo bene la potenza e il valore del Rosario, cerca in tutti i modi di impedire che esso stia fra le mani degli uomini e tenta di strapparlo a coloro che lo usano, impedendo così che essi si mettano in contatto e a colloquio con Dio e con la divina Madre che, dall’Alto, vogliono donare loro grazie e aiuti, vogliono condurli alla salvezza e alla santificazione per portarli nella Patria del Paradiso.

Un grande Santo missionario, san Pietro Claver, convinto della potenza e del valore di questa rice-trasmittente, si preoccupava di procurarsi e di distribuire 9.000 corone del Rosario ogni anno ai poveri schiavi, per i quali ogni grano del Rosario era un sostegno di grazia e di conforto nel parlare con la celeste Mamma del cielo.

E oggi, invece, anche nelle nazioni di tradizione cristiana, non solo moltissimi uomini, che pur si dicono cristiani, non usano questa misteriosa rice-trasmittente di grazia, ma arrivano anche ad accusare o schernire coloro che la usano fedelmente.

Eppure non dovrebbe essere difficile a nessuno comprendere che nella corona del Rosario tutti possono avere la più semplice e valida rice-trasmittente che indica loro l’iter sicuro della vita cristiana più genuina, e che comunica a loro grazie su grazie di ogni genere e per ogni bisogno dell’anima e anche del corpo nel cammino su questa terra di esilio.

San Giuseppe Moscati era un clinico molto rinomato a Napoli per le sue diagnosi che spesso avevano del miracoloso, data la scarsità dei mezzi tecnici che si avevano a disposizione a quei tempi. Ma nessuno faceva caso che di fronte a casi veramente difficili, il medico Moscati metteva la mano in tasca e la teneva così per pochi secondi. Perché quella mano in tasca?…

La risposta è che in tasca il dottor Moscati aveva la corona del Rosario e stringendola nella mano in quei momenti gli funzionava davvero come una rice-trasmittente misteriosa che gli trasmetteva la luce dall’Alto per non sbagliare diagnosi. Se usassimo tutti questa piccola rice-trasmittente, quanta luce e quante grazie in più avremmo dalla divina Madre!

PREGHIERA CONSIGLIATA: Santo Rosario della Beata Vergine Maria

FONTE: Ottobre, Il mese del Rosario, P.Stefano M. Manelli, settembre 2010, © Casa Mariana Editrice.

(La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie) nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i paesi.)

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