Per tutti coloro che si ostinano a ritenere Halloween un’innocente festicciola per fanciulli mascherati

Dall’Inghilterra giunge un’interessante lezione per tutti coloro che si ostinano a ritenere Halloween un’innocente festicciola per fanciulli mascherati. Questi gli antefatti della vicenda che ha coinvolto Tom Wilson, l’ex sindaco di Nuneaton, ridente cittadina situata nel cuore dell’Inghilterra, e nota per aver dato i natali alla celebre scrittrice vittoriana Mary Anne Evans, meglio nota con lo pseudonimo maschile di George Eliot. Nell’ottobre del 2009 Tom Wilson declinò l’invito, rivoltogli nella sua veste istituzionale, di partecipare formalmente ad un evento celebrativo della nota festa di Halloween. Fin qui nulla di male. I problemi per Wilson cominciarono quando ebbe la disavventura di dichiarare, in un’intervista al quotidiano britannico Telegraph, che i motivi del rifiuto risiedevano nelle sue convinzioni religiose. Poiché si trattava di una «celebrazione pagana», Wilson affermò che non intendeva aver nulla a che fare con essa, né intendeva … … associarla ufficialmente alla comunità che egli rappresentava. L’incauto sindaco si spinse oltre dichiarando che quella festa nasconde in realtà lati oscuri, deriva dall’antico culto del dio Samhain, Signore della Morte, e che non appare per nulla sano far partecipare bimbi ad una simile ricorrenza senza avere l’esatta consapevolezza di cosa vi stia dietro.

Inevitabile la furia e la protesta dei pagani, giunti persino a presentare una formale denuncia al Consiglio comunale di Nuneaton, sul presupposto che le affermazioni di Wilson, oltre ad apparire «inappropriate e offensive», integrassero anche una vera e propria discriminazione nei confronti degli stessi pagani. Il Council’s standard sub-committee, una sorta di commissione d’inchiesta comunale sui comportamenti degli amministratori, dopo più di due anni di accurata inchiesta, ha ora emesso il proprio verdetto. Tre sono i “capi d’imputazione” per i quali l’ex sindaco Tom Wilson è stato riconosciuto colpevole. Il primo è quello di «non aver trattato il prossimo con rispetto».

Il secondo è relativo al fatto di «essersi comportato in modo tale da porre l’amministrazione comunale nella spiacevole situazione di venir accusata di atteggiamenti discriminatori e di violazione della normativa sull’uguaglianza». Il terzo, infine, è quello di «aver agito in maniera tale da compromettere il prestigio di una carica pubblica». Al povero Wilson è stata, quindi, affibbiata una dura censura scritta e l’obbligo di scrivere una pubblica lettera di scuse.

Dopo l’udienza della Commissione, l’ex sindaco si è rammaricato per la particolare severità della punizione inflittagli, precisando, peraltro, che dall’ottobre del 2009, ovvero da quando è accaduto l’episodio contestato dai pagani, lui non ha mai ricevuto personalmente una singola lamentela né verbale né scritta da parte di chicchessia. Si è poi sfogato criticando lo spreco di tempo e di denaro dei contribuenti per l’inchiesta durata due anni e cinque mesi su una simile vicenda.

Questa surreale vicenda di Tom Wilson è rivelatrice di alcuni aspetti interessanti. Ancora una volta conferma, ad esempio, come i pagani in Gran Bretagna siano entrati ufficialmente a far parte delle categorie “protette” dalla politically correctness, insieme alle donne, agli omosessuali, ai neri, ai disabili, ai trans, ai musulmani, et similia.

Ricordo, tra l’altro, che il 10 maggio 2010 il Ministero britannico degli Interni ha ufficialmente riconosciuto la Pagan Police Association, un’organizzazione di poliziotti pagani (sono oltre 500 tra agenti e ufficiali, inclusi druidi, streghe e sciamani), autorizzando i membri ad assentarsi dal lavoro durante le relative feste religiose. Oggi, infatti, i dirigenti della polizia danno alle celebrazioni pagane la stessa considerazione tenuta per il Natale dei cristiani, il ramadan dei musulmani e la pasqua degli ebrei. Halloween è una delle otto feste pagane ufficialmente riconosciute dal Ministero degli Interni.

Andy Pardy, capo della polizia di Hemel Hempstead nell’Hertfordshire, che è cofondatore della Pagan Police Association e adoratore delle antiche divinità vichinghe, tra cui il dio Thor dal martello distruttore e Odino dall’occhio ciclopico, quando diede l’annuncio ufficiale del riconoscimento da parte del Ministero degli Interni, precisò l’importanza per i poliziotti pagani di poter «finalmente celebrare le proprie festività religiose e lavorare in altre giornate, come Natale, che per essi non hanno nessunissima rilevanza». Sono stati pure nominati tre assistenti spirituali pagani per le forze di polizia, e le nuove disposizioni normative oggi consentono, inoltre, agli stessi pagani di prestare giuramento in tribunale su ciò che «essi considerano sacro».

Come si vede, l’episodio dell’ex sindaco di Nuneaton svela retroscena illuminanti sulla reale natura della festa di Halloween. Gli ingenui cattolici che ancora si ostinano a non considerarla una festa pagana sono serviti.

Fonte: Avv. Gianfranco Amato (Articolo pubblicato anche su Corrispondenza romana)

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Commenti

  1. Incredibile! Ma dove siamo arrivati e dover andremo a finire?

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