Italia: Siracusa (1945-1953)

Siamo questa volta in Italia, agli albori degli anni ’50, in piena ricostruzione post-bellica, caratterizzata da grandi speranze ed ottimismo, per un futuro segnato da un probabile benessere (cominciavano a notarsi i segnali dell’imminente “boom economico”), dal trionfo della libertà e della democrazia, insomma da prospettive apparentemente rosee. Anche dal punto di vista ecclesiale, la situazione era ancora (confrontata con i nostri giorni) tutto sommato accettabile, soprattutto per ciò che concerneva la frequenza ai sacramenti (con cifre che andavano ben oltre i150%, rispetto all’attuale 7-10% dei praticanti). Tuttavia, come la storia ci ha insegnato, molti di quei sogni sarebbero stati destinati a divenire dei veri e propri incubi ed anziché benessere e felicità ben altri sarebbero stati gli esiti del mito del progresso, della libertà e della democrazia.

Diciamo subito che l’evento eccezionale (et come vedremo, eccezionalmente documentato) della lacrimazione mariana del 1953 sembra avere tutte le caratteristiche di un monito profetico: la Madonna, cioè, non piangeva principalmente per la situazione allora esistente, quanto per quello che il suo Cuore Immacolato materno prevedeva che sarebbe accaduto di lì a poco c proprio in Italia: un’ autentica rivoluzione culturale segnata da una vera e propria apostasia, che avrebbe causato un crollo totale non solo del Cristianesimo, ma anche dei due cardini su cui la Chiesa si regge: il matrimonio ed il sacerdazio. In due distinte circostanze (di cui una è Siracusa, l’altra è le Tre Fontane) la Madonna, con segni molto forti ed eloquenti, avrebbe lanciato l’allarme su questi due importantissimi sacramenti per il servizio della comunità ecclesiale.

La poca attenzione a prendersi cura di ciò (una costante, purtroppo, di quasi tutte le apparizioni mariane), avrebbe precipitato l’Italia (ed anche la Chiesa in Italia), nel baratro in cui si trova, da cui sembra, per il momento, non intravedersi altra via d’uscita se non quella della preghiera e della cristiana fiducia che Dio tutto sa e tutto può e presto porrà fine al brutto spettacolo che è sotto gli occhi di tutti.

Il racconto dei fatti

Il 29, 30 e 31 Agosto e il 1o Settembre del 1953, nella cittàdi Siracusa, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto 15, in via degli Orti di S. Giorgio, n. 11, un quadretto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, posto come capezzale di un letto. matrimoniale, versò lacrime umane. Il fenomeno, che cominciò il mattino di Sabato 29 Agosto alle ore 8:30, si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno che all’ esterno della casa. Antonina era una donna incinta di venti anni, che stava vivendo una gravidanza difficile segnata da varie crisi convulsive. Dopo una di esse, mentre era a letto, sotto quell’icona mariana di gesso ricevuta in dono per le nozze, guardandola esclamò alla cognata Grazia: uLa Madonna sta sudando”. Quest’ultima, guardando con attenzione, le replicò: “No, la Madonnina non è sudata, sta piangendo!”.

Del fatto furono testimoni oculari molte persone, che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani ed ebbero anche la possibilità di assaporare quelle lacrime. Il 30 Agosto, secondo giorno delle lacrimazioni, un cineamatore di Siracusa riprese uno dei momenti della Lacrimazione: quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così documentati.

Il 1o Settembre una Commissione di medici e di analisti,per incarico della Curia arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienza fu: l’aspetto, l’alcalinità e la composizione inducono a far ritenere il liquido esaminato di analoga composizione del secreto lacrimale umano”, ovvero, in parole semplici, “lacrime umane”. Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere: era Martedì 1 Settembre, quarto giorno delle lacrimazioni, ed erano le ore 11:15. Alcuni dei presenti avevano intriso dei batuffoli di ovatta nel liquido lacrimoso e con esso avevano unto degli infermi, alcuni dei quali guarirono istantaneamente.

L’autenticità delle lacrimazioni fu riconosciuta ufficialmente dall’ Arcivescovo di Palermo Card. Ernesto Ruffini, unitamente alla conferenza episcopale siciliana, con un decreto emesso il 13 Dicembre del 1953 in cui si affermava testualmente: «I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 Agosto e 1 Settembre di quest’ anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione. Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio 16».

L’anno dopo (precisamente il 17 Ottobre 1954), il SommoPontefice Pio XII emise, a conclusione di un Convegno mariano in Sicilia, un radiomessaggio in cui, riguardo alla lacrimazione della Madonna di Siracusa, disse le seguenti testuali parole: «Certamente la Santa Sede non ha manifestato finora in alcun modo il suo giudizio intorno alle lacrime che si dissero sgorgate da una effigie di Maria SS.ma in un’ umile casa di lavoratori; tuttavia non senza viva commozione, prendemmo conoscenza della unanime dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’ evento. Senza dubbio Maria è in cielo etemamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, ed anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano, cui fu data per Madre, allorché dolorosa e lacrimante sostava ai piedi della Croce, ove era affisso il figliolo. Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O piange per tanti figli, nei quali l’errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la Maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi?».

Successivamente, Giovanni Paolo II, il 6 Novembre1994, durante l’omelia in occasione della dedicazione del nuovo Santuario in onore della Madonna delle lacrime, pronunciò le seguenti parole: «Le lacrime di Maria appartengono all’ ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico. Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre. Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l’amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli. Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio. Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all’incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l’intera società».

La simbologia ed il significato delle lacrimazioni mariane

La simbologia delle lacrime è quanto mai evidente: piange chi soffre (molto) per qualche male presente in modo attuale oppure conosciuto come prossimo ed imminente. Col senno di poi, ci sembra di poter dire, anzitutto, che le lacrime del Cuore Immacolato di Maria erano dovute al secondo dei motivi appena detti, cosa che del resto aveva esplicitamente affermato anche Giovanni Paolo II nell’ omelia appena citata: la Madonna era fortemente in ansia e preoccupata per alcuni eventi futuri. Il compianto Pontefice, peraltro, come del resto già Pio XII, aveva dato dei chiari segnali per una retta interpretazione di questo drammatico fenomeno, a cui ci permettiamo di aggiungere (ma forse sarebbe meglio dire “precisare”) quanto segue.

Anzitutto, il fatto che destinataria dell’ evento soprannaturale fosse una giovane sposa incinta, sembra dare una direzione ben precisa all’ angoscia della nostra divina Madre: era preoccupata per i futuri attacchi alla famiglia ed alla vita, i quali, puntualmente e a raffica, sono stati sferrati dagli anni ’60 in poi, con un crescendo ininterrotto e non ancora sopito, dati i continui attuali tentativi di legalizzare le cosiddette coppie di fatto ed addirittura le unioni omosessuali.

Negli anni ’50-60′, il primo attacco frontale alla famigliatu il diffondersi dei moderni mezzi di contraccezione, a cui si oppose Paolo VI nel 1968 con la coraggiosa enciclica Humanae Vitae, che, purtroppo, incontrò una grandissima resistenza anche nel mondo cattolico ed anche in parte del clero e della gerarchia. Nel 1970 fu emanata la “legge sul divorzio”, di cui fu chiesta 1’abrogazione al popolo italiano nel successivo referendum indetto per il 12 Maggio del 1974, che vide gli italiani ratificarla con ben il 59,3% dei “no” contro il 40,7% dei 1/ sì” 17.

Nel 1978 fu votata la maledetta legge 194 sull’aborto,che diede il via libera, anche in Italia, alla nuova strage degli innocenti. Negli anni ’80 cominciarono a diffondersi in modo massiccio le libere convivenze, che nei nostri tempi reclamano piena cittadinanza giuridica. Al tempo stesso la strategia omosessuale (pensata e teorizzata già dagli anni ’60) tendente a far passare il concetto che l’omosessualità è una condizione normalissima con pieno diritto di cittadinanza e tutela giuridica, giungeva, agli albori del XXI secolo, alla sua fase finale ottenendo riconoscimento legale in molti Paesi dell’Europa. Sempre in quest’ultimo scorcio di tempo andavano diffondendosi le tecniche artificiali di trasmissione della vita (inseminazione e fecondazione artificiale), che costituiscono altrettanti attentati alla vita umana ed alla santità della sessualità umana.

Alla luce di tutto ciò, si capisce che la Madonna aveva purtroppo ottimi motivi per piangere ai piedi del letto di una giovane sposa incinta! A ciò si può aggiungere che una delle cose che molto probabilmente l’ha fatta lacrimare accoratamente, è stata il dover constatare che tutti questi attentati alla famiglia ed alla vita si sarebbero perpetrati quanto meno con la (colpevole) connivenza, ma più spesso con un vero e proprio consenso e talora addirittura con un’ opera di sensibilizzazione e promozione preventiva, da parte dei cattolici, non esclusi, in alcuni casi, membri della gerarchia. Una ferita dolorosissima al suo Cuore Immacolato, di cui la statua di gesso costituiva una rappresentazione.

In seguito il fenomeno delle lacrimazioni mariane haavuto ulteriori manifestazioni, di cui una delle più note e recenti è quella avvenuta a Civitavecchia dal 2 Febbraio 1995 In poi, che ha avuto contorni ancora più drammatici, dal momento che la Madonna ha lacrimato non semplici lacrime umane, ma sangue umano. Su quest’ultimo fenomeno, tuttavia, siamo ancora in attesa di un pronunciamento chiaro, pieno e definitivo da parte delle competenti autorità ecclesiastiche.

Fonte: LE APPARIZIONI DI MARIA , Don Leonardo M. Pompei, Mimep-Docete.

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15. Si erano sposati nel Marzo del 1953 e vivevano in una modesta casa di lavoratori.
16. Il Santuario, iniziato nel 1989, fu solennemente inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 Novembre del 1994.
17. Come in ogni referendum abrogativo, votare “no” significava chiedere che la legge non fosse abrogata e che quindi la legge sul divorzio rimanesse in vigore.

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