Libro Quarto: Pregare e cantare Maria – 3° Capitolo

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE PER OTTENERE CONSOLAZIONE

1) Il figlio. Misericordiosissima Maria, Madre di Dio, accogli il tuo servo che si rivolge a te per ogni tribolazione. Purissima Vergine, accoglimi come l’unico che non ha chi lo conforti. O mia Signora, vedi la mia afflizione e apri a me il seno della tua misericordia. Ecco, io busso, grido, chiedo e adoro.

2) Non mi allontano, né ti lascio. Ti resterò sempre vicino, finché non avrai pietà di me. Conosco l’incomparabile tua dolcezza e l’affetto materno del tuo cuore, così ardente per l’abbondanza del divino amore, da rendere inconcepibile il timore che venga meno la tua consolazione.

3) Io vengo a te con molta frequenza e con grande speranza, per meritare sempre di essere protetto dal tuo aiuto e di essere rincuorato dal conforto delle tue parole, sia che le cose mi vadano bene sia che mi vadano male. Se tu ci offri le tue consolazioni, quale tristezza ci può essere nel cuore, come il nemico potrebbe nuocere a chi può sempre ricorrere a te?

4) O Benignissima Madre, porgi ascolto alle mie preghiere; offrimi, o Vergine, la tua brocca e dammi un po’ da bere. Dalla sovrabbondanza di grazia che è in te e trabocca, riversa in me una piccola consolazione. Mi è necessaria assai in questo momento e gradita sempre; né mi dispiacerebbe anche se fosse piccola, poiché una sola goccia, stillata dal tuo viso alle mie labbra, è così efficace e importante che al confronto è vile e inutile ogni cosa piacevole in questa vita.

5) Perciò, Dilettissima Maria, ricca e generosa di doni, mirabilmente soave nelle tue espressioni di grazia; confortami con i tuoi ammonimenti: tu, nel cui seno verginale dimorò la Somma Sapienza, lo Spirito Santo fin dall’inizio ti consacrò, l’angelo ti custodì, l’arcangelo ti istruì e la virtù dell’Altissimo ti adombrò. Dì solo una parola e l’anima mia sarà consolata.

6) Non domando cose difficili o impossibili, ma solo questa, mia Signora: dimmi una parola di intimo conforto, che mi dia gaudio e letizia. Vengo a te nel bisogno; accoglimi, dunque, con volto benigno. Il tuo servo conoscerà di aver trovato grazia presso di te, se gli concederai amorosamente qualcosa. Cioè se non tarderai molto a concedergli la consolazione, che da te implora.

7) Carissima Maria, vieni a visitare con la tua dolce presenza il mio cuore nella sua tribolazione, giacché tu sai lenire benissimo i suoi dolori e riformarli alla pace. Vieni, Piissima Signora, con una nuova grazia di Cristo; e con la tua santa destra rialza il tuo servo. Vieni, eletta Madre di Dio, e mostrami la ben nota ampiezza della tua misericordia, giacché, come vedi, sono ridotto male, ma non mi sono dimenticato né mai mi dimenticherò di te. Vieni, dunque; vieni mia speranza e mia gioia, Vergine Maria, perché, se tu vieni e mi parli, verranno a me tutti i beni; e tutti i mali staranno invece lontani.

8) Quanto desiderabile, quanto importante e quanto gioioso sarà per me ascoltare le parole della Madre dei mio Signore Gesù Cristo. Quali parole? Parole pie, molto dolci e amiche, come quelle che udì l’apostolo Giovanni dal suo amato Maestro, tuo Figlio, quando disse: «Ecco tua Madre». Egli lo udì dal suo Signore, ma io desidero udirlo da te, mia Signora, nel mio spirito e nella mia mente devota. Dimmi dunque: «Ecco tua Madre: ecco sono io». Al suono di questa dolcissima tua voce l’anima mia si conforti e si rallegri davanti a te, come suole allietarsi un figlio, che ha trovato sua madre.

9) Entri, entri questa voce amica nelle orecchie del mio cuore; e dalle soavi parole della tua bocca mi venga contemporaneamente trasmessa qualche spirituale consolazione dello Spirito Santo. Assuma il mio cuore nuova fiducia; si allontani il timore; non mi turbi ulteriormente l’ambiguità; la disperazione non mi tormenti con le sue diverse tentazioni, ma mi confortino le parole, che ho pregato di ascoltare da te e di affidare più attentamente al mio cuore.

10) Ecco tua Madre. Abbraccia dunque, anima mia, questa raccomandazione. Abbraccia la Dolcissima Maria; abbraccia la Madre di Dio con il suo Bambino Gesù, il più bello tra i figli degli uomini; ringraziala sempre, poiché è lei che ascolta le preghiere dei poveri, e non lascia andar via senza consolazione nessuno di quanti davanti a sé vide pregare con perseveranza. Questa è la Vergine Maria, Madre di Dio, la mistica verga che, nata da stirpe regale, partorì il mandorlo del fiore divino, Gesù Cristo, Re e Salvatore di tutti, al quale dobbiamo rendere onore e gloria nei secoli.

FONTE: Tommaso da Kempis; Imitazione di Maria.

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