Marzo: Mese di San Giuseppe – 19° Giorno

stellamatutina-san-giuseppe-con gesùDio ama chi dà con ilare cuore. 2 Cor., 9, 7.

1. Giuseppe è lieto.
Chi pensi alla vita assai tribolata del no­stro Santo, è forse portato a ritenerlo tutto segnato nel volto e nel cuore di tristezza mor­tale. E non è così. La sofferenza, accettata con cuore fedele a Dio, non impedisce all’anima di serbar la sua pace, di respirare il suo gau­dio.
Chi ama Dio nelle pene, può anche sor­ridere con le lacrime agli occhi. Giuseppe ebbe la gioia suprema di evitare, per quanto gli fu possibile, tribolazioni e tristezze al Cuore di Gesù e al Cuore di Maria.
Soffrire per le persone amate non è letizia vera?

2. Giuseppe è lieto perché sta con Gesù.
Nonostante le persecuzioni e la povertà, nonostante la profezia del vecchio Simeone, è provvidenza buona che nella casa di Nazareth ci sia il volto di Gesù fanciullo. Chi potrà ritrarre il volto di Lui? Se ogni bambino ha la grazia di un fiore, nella delicatezza delle tin­te, nel lampo candido degli occhi, nella boc­ca ridente, che sarà di questo Bimbo che è insieme il Figlio dell’Altissimo?
E Giuseppe vive con Lui, che lo chiama babbo; e lo può carezzare, interrogare, con­templare a suo agio… E può dire a se stesso: son io che lo nutro, che lo vesto, che lo difen­do. E gli sprazzi di gloria che coi pastori e coi magi, con Simeone ed Anna, sollevano il velo dell’infanzia di Gesù, non son la gioia di Giuseppe?

3. E con Gesù sta Maria.
L’incanto si fa ancor più profondo e più gentile. Uno sguardo, una parola di Maria non è per il povero legnaiuolo una ricompensa impareggiabile
I Santi qui in terra darebbero la vita per ottenere di veder la Madonna…
Giuseppe viveva con lei, vicino al suo cuo­re, esercitando su di lei i diritti di un’autorità che il suo matrimonio gli riconosceva piena ed intera. Ma nella casa di Nazaret c’è un solo diritto: l’amore; e l’amore è sempre fonte di gioia.
Giuseppe santo, che provato dall’a­sprezza della vita trovi nel tuo amore alla Madre di Dio e al suo divin Figliuolo il se­greto di un inalterabile gaudio di spirito, abbi pietà di me che vado in cerca, stolto, dei pia­ceri materiali del mondo. E non trovo pace, e sono triste sino infondo all’anima e mi stor­disco per illudermi d’esser giocondo, mentre mi allontano dall’unica sorgente infallibile di letizia.
Fammi ritrovare la strada dei santi altari, dove il Signore, prigioniero di amore perse­verante, m’aspetta per dare anche a me il gau­dio dei Santi.

LETTURA
Ma se Betleem fu la croce di Giuseppe, a Betleem – medita il padre Faber – «egli trova anche una terra di felicità, un mondo di gioia. A fatica avrebbe egli voluto cambiar Betleem per il Cielo. Betleem gli era dolce non solo perché era una croce ed egli era un santo, ma anche perché era una maravigliosa ed abbondante gioia. La vista di Gesù era una visione senza fine, così dol­ce per l’anima, che lo faceva sovrabbondare di soavità spirituale.
E che non doveva essere la compagnia della Madre senza peccato per Giuseppe, a cui ella apparteneva dopo Gesù, più che a tutti? I servizi che le rendeva con tanta tene­rezza erano un culto che lo santificava e l’av­vicinava a Dio. Maria è per tutta la terra una sacra sorgente di gioia, e Giuseppe è per l’ap­punto colui che più da vicino dimora alla roc­cia da cui essa zampilla fresca e abbondan­te».

FIORETTO
Mi sforzerò di vincere il cattivo umore e di mostrarmi calmo e sereno.

GIACULATORIA
O custode della letizia, prega per noi.
Pura letizia ti vien dal cuore, dove delizia è il tuo Signore.

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