Si può credere alla Resurrezione di Cristo?

Subito dopo Pasqua, un’amica, sapendomi credente, mi ha chiesto quali fossero le prove della Resurrezione di Gesù. “A me sembra una favola” ha sentenziato. Io non ho saputo darle una risposta convincente. Potreste aiutarmi? (Maria Luisa)

Cara Maria Luisa, nel corso della storia chi ha cercato di negare la verità della Resurrezione si è servito soprattutto di due teorie: quella della frode e quella dell’allucinazione.
La prima, quella della frode, afferma che gli apostoli avrebbero inventato tutto; la seconda quella dell’allucinazione, che gli apostoli sarebbero stati vittime in buona fede di una visione immaginaria causata dal loro fortissimo desiderio di vedere Gesù risorto.

Per capire la prima teoria dobbiamo immaginare questa situazione: Gesù è da poco morto e il suo corpo è stato messo nel sepolcro. Gli apostoli capiscono il loro fallimento per aver seguito chi aveva promesso tante cose ma che invece era stato condannato facendo la morte di un malfattore. A loro che avevano lasciato tutto per seguire Gesù cosa restava da fare per rifarsi dinanzi all’opinione pubblica? Non restava che andare di nascosto al sepolcro, trafugare il corpo e poi diffondere la voce che quel Gesù era risorto, per dimostrare che loro avevano fatto bene a seguirlo.
Questa teoria, però, mostra chiaramente la sua inconsistenza. Se gli apostoli hanno trafugato il corpo di Gesù, vuol dire che gli apostoli sapevano che Gesù non era risorto, ma se Gesù non era risorto, perché morire per Gesù? Quasi tutti i testimoni oculari della Resurrezione si faranno uccidere pur di non rinunciare a diffondere tale notizia. Quando vengono portati dinanzi al Sinedrio, Pietro e Giovanni dicono: «non possiamo non parlare di queste cose che abbiamo visto e udito» (At. 4,19).
Dunque gli apostoli, perché hanno visto, accetteranno il martirio. Ora chiediamoci: è credibile che chi sa di non aver visto nulla, che chi sa che è tutto falso, si faccia uccidere per ciò che lui sa essere falso? Un pazzo, cara Maria Luisa, si può anche trovare, ma tanti no!

Passiamo alla seconda teoria, quella dell’allucinazione. Gli apostoli in realtà non hanno visto nulla, piuttosto hanno creduto di vedere; sarebbero stati vittima di un’allucinazione.
Ma anche questa teoria fa acqua. Prima di tutto, cos’è un’allucinazione? È un vedere qualcosa che non esiste nella realtà. L’allucinazione può sì avvenire, ma ha bisogno di stati particolarissimi, tanto particolari che nei vangeli non sono presenti. Va detto che per chi volesse credere in questa teoria, i vangeli si presentano come documenti sinceri perché scritti, o fatti scrivere, da persone che erano in buona fede, che credevano che Gesù fosse realmente risorto.
Ma se i vangeli dicono il vero, ci sono delle cose che rendono impossibile l’allucinazione.
Prima di tutto, nell’allucinazione non si può non riconoscere l’oggetto dell’allucinazione stessa. L’allucinazione è il prodotto della propria psiche, che può essere definitivamente alterata (la psicopatologia) o temporaneamente alterata (febbre alta, forte emozione, ecc.), ma proprio perché è il prodotto della propria psiche, questa deve riconoscere ciò che ha prodotto.
Ebbene, stando ai vangeli, quante volte Gesù risorto non fu immediatamente riconosciuto? Basterebbe pensare all’episodio dei discepoli di Emmaus: solo allo spezzare il pane riconobbero il Signore. Inoltre, come spiegare un’allucinazione che si fa toccare (la mano di Tommaso nel costato del Signore) e soprattutto un’allucinazione che consuma il cibo (il pesce arrostito consumato più volte da Gesù risorto per dimostrare di non essere un fantasma).

Ma non finisce qui. Se davvero gli apostoli fossero stati vittime di allucinazioni, allora perché i farisei non presero il corpo di Gesù per farlo vedere al popolo e così dimostrare quanto visionari fossero quegli uomini?
Ecco dunque, che le due teorie (frode e allucinazione) si escludono a vicenda; e viene da chiedersi: occorre più fede per credere che Gesù sia davvero risorto o piuttosto per credere che Gesù non sia risorto?

Paradossalmente (ma non troppo) la fede cieca, irrazionale, nell’incredibile, è proprio in coloro che non vogliono riconoscere ciò che avvenne e che iniziò duemila anni fa in quel sepolcro vuoto.. è proprio, cara Maria Luisa, nella “sentenza” della sua amica.

Fonte: Corrado Gnerre, 06.2012

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