Un 16enne su dieci ricorre agli psicofarmaci per «sballare»

Aumenta numero di ragazzi che bevono episodicamente molto alcol. Il fenomeno più diffuso fra le femmine

MILANO – Aumenta l’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica da parte dei giovani italiani, che sempre di più li usano per «sballare». A denunciarlo è il rapporto Espad (European school project on alcohol and other drugs), curato per la parte italiana dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa.

I dati relativi al 2007 sui giovani tra i 15 e i 16 anni di 35 Paesi europei, indicano che il 10% dei ragazzi italiani interpellati ammette di aver fatto uso almeno una volta di psicofarmaci senza prescrizione del medico . «I dati italiani – ha spiegato all’agenzia Apcom la ricercatrice del Cnr Sabrina Molinaro – sono in linea con la media europea praticamente per tutte le sostanze, con un’eccezione: gli psicofarmaci senza ricetta». In questo ambito infatti la media europea è di quattro punti percentuali più bassa rispetto a quella italiana, e lo stesso divario si rileva tra i dati del nostro Paese nel 2003, quando il consumo di tranquillanti e antidepressivi al di fuori delle terapie mediche tra i giovanissimi era fermo al 6%. In particolare la tendenza generale registrata dall’Ifc-Cnr mostra un ritorno verso i livelli massimi registrati a metà anni Novanta: 11% nel 1995.

NE FANNO MAGGIOR USO LE RAGAZZE – A fare uso degli psicofarmaci sono più le ragazze (13%) rispetto ai ragazzi (7%) ed entrambi i dati restano al di sopra della media europea. «La percentuale di studenti che ne fa uso senza ricetta una tantum – ha aggiunto Molinaro che, pur essendo precaria, cura da anni queste ricerche per il Cnr – è più alta nel gruppo delle femmine rispetto al gruppo dei maschi, ma questi ultimi ne fanno poi un uso più frequente».

SONNIFERI E ANTIDEPRESSIVI IN TESTA – I tipi di farmaco che i ragazzi dichiarano di assumere sono, nell’ordine, quelli per dormire, quelli per l’umore (antidepressivi), quelli per l’iperattività (anfetaminici vari) e quelli per le diete. Inoltre “l’8% degli studenti dice di averne fatto uso una volta negli ultimi dodici mesi, il 4% almeno una volta negli ultimi 30 giorni e un 1% che dice di averne fatto uso almeno 20 volte nell’ultimo mese. Questi sono i ragazzi che ne fanno un uso regolare senza prescrizione medica.

GENITORI E SCUOLA – I dati del rapporto del Cnr possono poi essere letti in maniera trasversale per rilevare che l’uso dei farmaci tra i ragazzi è più frequente quando si è in presenza di un cattivo rapporto con genitori e insegnanti oppure quando gli studenti hanno un rendimento scolastico insufficiente. La domanda principale, però, resta forse quella legata al modo in cui i 16enni si possono procurare i farmaci senza la regolare e necessaria ricetta. Secondo il professor Edoardo Spina, ordinario di farmacologia all’Università di Messina, la cosa più probabile è che i ragazzi li trovino in casa, nell’armadietto dei medicinali di famiglia. «Le benzodiazepine sono farmaci molto usati dagli anziani – ha spiegato il docente – si possono usare come sedativi blandi per l’insonnia ed è possibile che i ragazzi, che ne fanno uso occasionale, li prendano in casa senza che i loro parenti se ne accorgano». Secondo il professore è molto difficile che i ragazzi se li possano procurare in farmacia, anche perché, al di là dell’obbligo di ricetta, si tratta di medicinali che normalmente non si utilizzano per curare i 15enni, salvo in alcuni rari casi di gravissime patologie.

I RISCHI – Quali rischi si corrono assumendo farmaci di questo tipo? Per il professor Spina le benzodiazepine (che tra l’altro comprendono marchi noti come Valium, Xanax, Lexotan, Tavor) sono «tra gli psicofarmaci quelli più ’leggeri’ e danno meno effetti collaterali. Danno sedazione, riflessi e prestazioni rallentate. Per questo diventa pericoloso assumerli prima di usare dei veicoli». Ma per «sballare» spesso si ricorre al mix tra farmaci e alcol (lo dichiara, secondo il rapporto Espad, il 6% dei giovani europei e il 4% di quelli italiani): «Due o tre compresse con dei superalcolici possono creare problemi seri, non prevedibili, al sistema cardiocircolatorio o polmonare per esempio. Da soli sono farmaci tranquilli, ma con l’alcol no».

ALCOL E SIGARETTE – Alcol che, insieme alle sigarette e alle sostanze illecite, è stato anch’esso oggetto dello studio del Cnr. E dal rapporto sul 2007 emerge che il consumo episodico di quantità elevate di alcol – ovvero il «Binge drinking» che equivale a cinque o più bevute di fila – negli ultimi 30 giorni è aumentato in Italia in modo significativo, dal 34% al 38% tra il 2003 e quattro anni dopo. In questo periodo l’aumento di consumatori in Italia interessa soprattutto le ragazze, passate dal 35 al 42%, con una significativa riduzione del divario tra i generi rispetto al 1995. Un divario che però resta significativo quando ci si mette al volante: dai dati dell’Osservatorio permanente delle stragi del sabato sera è infatti emerso che circa il 9% delle persone fermate dalle forze dell’ordine è risultato positivo al test sul tasso alcolemico. Ma tra gli uomini i positivi erano l’11%, mentre tra le donne meno del 4%.

FONTE: Rapporto del CNR; marzo 2009

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