Santuari mariani: Lucania

Il Santuario “Madonna del Sacro Monte” a Viggiano (Potenza)

Il culto della “Madonna del Sacro Monte” di Viggiano risale all’XI secolo, quando fu ritrovata la bella statua di origine bizantina: la “Vergine bruna” in trono con Bambino, forse venerata già nell’antica e perduta borgata di Grumentum.

La stupenda effigie è curiosamente venerata in due sedi: durante i mesi estivi, nel Santuario alpestre, sulla cima del Monte Viggiano [a 1725 mt], e da Settembre a Maggio nella più accessibile Chiesa di Viggiano, ai piedi del monte.

Il trasferimento della statua, pur se faticoso, avviene con solenne processione, accompagnata da manifestazioni folkloritiche, da canti e da danze che si ripetono da secoli, espressione di autentica pietà popolare.

La tradizione di ricondurre in Viggiano la venerata immagine per una sosta di otto mesi l’anno [dall’Autunno alla Primavera], spinse i fedeli ad innalzare nella Cittadina una Chiesa-Santuario imponente che subì peraltro diversi rifacimenti dopo alcuni devastanti terremoti.

L’edificio attuale, dalla facciata semplice e solenne, risale al Settecento, e venne costruito in stile barocco. Nella festosa ancona dell’Altare Maggiore vi è la nicchia in cui si custodisce il venerato simulacro della “Madonna del Sacro Monte”.

L’11 Dicembre 1965, con la Bolla “Lucanae genti”, il Santuario fu elevato a Basilica Minore Pontificia da Papa Paolo VI, proprio a conclusione del Concilio Vaticano II.

Il 28 Aprile 1991, Papa Giovanni Paolo II, durante la sua Visita alla Lucania, incoronò nuovamente la Vergine, proclamata Regina e Patrona dell’intera Regione. E, in effetti, questa Basilica-Santuario è il principale luogo di culto mariano della Basilicata, al quale affluiscono numerosi Pellegrinaggi anche dalle Regioni limitrofe, soprattutto dal Salernitano.

“Santa Maria di Picciano” a Picciano di La Martella – Matera

A 16 km. dalla Città di Matera, in località “Picciano di La Martella”, sorge il Santuario della “Madonna Annunziata”.

La sua origine è legata alle transumanze abruzzesi in Puglia e dintorni: la tradizione popolare narra, infatti, l’Apparizione della Vergine ai mandriani provenienti dal Gran Sasso d’Italia, accompagnata da intercessioni miracolose.

Il più antico Oratorio, sorto prima dell’Anno Mille, sarebbe stato voluto dagli stessi pastori e commissionato a maestranze locali: di tale edificio è rimasto il portale originario, finemente scolpito in pietra.

Nel 1200 venne poi ampliato in Chiesa romanica, completata addirittura solo nel XVIIII secolo.

I Monaci Benedettini Olivetani tornarono qui nel 1966, dopo sei secoli, a custodire ed officiare il Santuario, frequentato da Pellegrinaggi soprattutto nelle domeniche del mese di Maggio.

“Maria SS. Regina di Anglona” – Tursi (Matera)

Antico Santuario, del quale si può ammirare la bellezza originaria [databile attorno all’Anno Mille] dopo il restauro degli Anni Sessanta nel secolo scorso, anche qui c’è stata per molti decenni la curiosa consuetudine di venerare la Vergine per sei mesi nella Chiesa che sorge sul Colle di Anglona e per i restanti sei mesi dell’anno nella Cattedrale di Tursi.

Sulla parete destra della navata centrale dell’edificio sono rimasti ancora affreschi d’ispirazione bizantina, unico esempio di periodo normanno nell’Italia peninsulare. Interessanti sono pure le effigi di anacoreti e santi del Calendario liturgico orientale, rimasti nei sottarchi di alcuni pilastri della navatella di destra.

In Aprile, la statua della Vergine sosta otto giorni in paese, poi viene solennemente ‘riaccompagnata’ nella sua dimora, restituita all’antico decoro. La festa del Santuario si celebra l’8 Settembre, fra un tripudio di gente devota.

“Santa Lucia alle Malve” – Matera

Nella Chiesa rupestre “Santa Lucia alle Malve” di Matera si conserva un affresco [della “Madonna del Latte”, del tipo iconografico della Galactotrofúsa] in un sito che faceva parte di un importante insediamento monastico nel “Sasso Caveoso”, uno dei due più antichi e suggestivi angoli della Città lucana.

Davvero, come in tante altre Chiese rupestri di queste parti, una “casa della madre” dove tutti – “galantuomini” e “cafoni” – si sentivano accolti dalla Vergine.

Con la Vergine Odighítria [detta comunemente “La Madonna Bruna”] del “Sasso Barisano”, costituisce una specie di forte legame storico della popolazione con la Madonna: tanto che Matera fu proclamata nell’Anno Mariano 1954 “Civitas Mariae”.

“Santa Maria della Palomba” – Agro materano

L’Antico Santuario “Santa Maria della Palomba” è situato nell’Agro materano, e trae il suo titolo dal duplice indissolubile culto allo Spirito Santo e alla Madonna [“Palomba” è la colomba sotto la cui effigie si è soliti raffigurare lo Spirito Santo].

L’affresco, scoperto in una grotta nel sec. XV, raffigura la Made di Dio del tipo dell’ Odighítria: caratteristico il fatto che il Bambino Gesù stringe con la mano destra il rotolo o pergamena [della Parola di Dio?].

La festa di questo Santuario si celebra due volte: il giorno della Pentecoste e l’8 Settembre, festa della Natività di Maria.

“Madonna del Pollino” – San Severino Lucano (Potenza)

Le origini del Santuario “Madonna del Pollino” [che deriva il nome dalla catena montuosa sulle cui pendici settentrionali sorge, al confine calabro-lucano] si fanno risalire al 1700, con l’Apparizione della Madonna “circonfusa di luce, bella come il sole” ad un pastore, e poi ad una donna del luogo, cui essa indicò una polla d’acqua perché si dissetasse e questa scorse in una grotta, lì accanto, una statua della Vergine ricoperta di terriccio.

Qui ogni anno, nella tarda primavera, i devoti salgono al piccolo e grazioso Santuario, raggiungibile solo a piedi [ad un’altezza di 1537 mt.], con una pittoresca processione che trasporta la statua della Madonna dalla Chiesa-madre di San Severino.

PS: Abbiamo dimenticato qualche santuario dedicato alla Beata Vergine Maria della Tua Regione? Segnalalo qua sotto nello spazio dei Commenti! Grazie!

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