Santuari mariani: Sardegna

“Nostra Signora di Bonaria”, lo storico Santuario della Sardegna

La storia della Basilica-Santuario di “Nostra Signora di Bonaria” si intreccia con le vicende storiche della Sardegna, a partire dagli inizi del sec. XIV.

Nel 1323 l’Isola era in mano dei Pisani; ma la sua posizione strategica, al centro del Mediterraneo, non poteva sfuggire alla Spagna che aspirava a dominare questo mare. Fu in quell’anno appunto che Don Alfonso d’Aragona, Infante di Spagna, parte per la conquista dell’Isola, trasferendo il suo quartier generale sul Colle che domina Cagliari, appunto nel luogo che – per l’invidiabile posizione e la salubrità dell’aria – viene chiamato “Buen Aire”, Bonaria.

Don Alfonso, già fra il 1324e il 1326, fa costruire una Chiesa sul punto più alto del Colle dedicandola alla Santissima Trinità e a Santa Maria. Nel 1335, Don Alfonso – divenuto nel frattempo Re di Spagna – fa dono ai Padri Mercedari della Chiesa e dei territori annessi, perché vi costruissero un Convento, dando così origine di fatto al luogo di culto mariano più frequentato di tutta la Sardegna.

Ma l’avvenimento “provvidenziale” che segnò l’ascesa della Chiesa di Bonaria a Santuario mariano dell’Isola si ebbe nel Marzo 1370, quando un furioso temporale portò sulla spiaggia di Bonaria una cassa di legno robusta e pesante, che si scoprì contenere il venerato simulacro di colei che sarebbe diventata “Nostra Signora di Bonaria”. Lo storico Pietro Leo la descrive così: “Il simulacro è un bellissimo esemplare di scultura lignea, ricavato da un solo tronco di carrubo, di Scuola catalano-provenzale, della seconda metà del sec. XIV. È alto un metro e 55 centimetri, e poggia su un piedistallo decorato con fregi dorati di stile gotico. La Vergine, dal viso molto dolce, è rivestita di una tunica rosso-oro con ricca cintura, coperta da un mantello azzurro e oro, e sorregge con la mano sinistra il Bambino nudo. Ha la testa del tutto scoperta e i capelli sono lasciati cadere sugli omeri…”.

La voce del misterioso ritrovamento si sparse per tutta l’Isola; e da allora è stato un crescendo di Pellegrinaggi che durano da sei secoli. In considerazione del fatto che la Vergine era… venuta dal mare, fu subito proclamata Protettrice dei naviganti.

I Padri Mercedari custodi del Santuario

Le cronache del Santuario [da sempre affidato all’Ordine dei Padri Mercedari, fondato nel 1218 da San Pietro Nolasco e da San Raimondo di Peñafort, per la redenzione degli schiavi cristiani dai Turchi] ci confermano che essi intraprendevano i loro viaggi missionari portando con sé la riproduzione della “Madonna di Bonaria”, che darà addirittura il nome alla Capitale dell’Argentina, “Buenos Aires”. Gli stessi Padri Mercedari accompagnarono, come Assistenti spirituali, le spedizioni di Cristoforo Colombo, di Fernando Cortez, di Almarro, Pizzarro e altri: da qui la grande divulgazione del culto a “Nostra Signora di Bonaria” in tutto il mondo allora conquistato.

In tempi più recenti, ricordiamo che San Pio X, nel 1907, proclamò la Vergine di Bonaria “Patrona Massima della Sardegna”; e che Paolo VI, il 24 Aprile 1970, volle presenziare personalmente alle feste per il Seicentesimo Anniversario della fondazione del Santuario: fu proprio allora che il grande Papa pronunziò le straordinarie parole, riprodotte all’interno del Santuario: “Se vogliamo essere Cristiani, dobbiamo essere mariani”.

Il 20 Ottobre 1985 sarà la volta di Giovanni Paolo II, Pellegrino a Bonaria, che all’Angelus così si esprime: “Cari fratelli e sorelle! Sono particolarmente lieto di poter innalzare oggi la consueta preghiera dell’Angelus nel luogo più caro e più sacro per tutti i figli della Sardegna: il Santuario della Madonna di Bonaria…”.

Lo spettacolo meraviglioso della Collina di Bonaria, con il Santuario-Basilica e la sua storia, con il complesso del Convento, del Chiostro e del Museo, con le Cappelle, la Sagrestia e gli Altari, con le innumerevoli ricchezze d’arte e di pietà [tombe illustri – comprese le “mummie di Bonaria” -, quadri, statue, arredi sacri ed ex-voto] meriterebbe lo si illustrasse compiutamente. Narrando anche le vicende degli ampliamenti e restauri successivi, da quelli più radicali d’inizio secolo XVIII [della nuova Chiesa che affianca quella originaria del XIV secolo] fino agli ultimi, conclusi nel 1998, dopo vent’anni di lavori, per presentarlo splendido e rinnovato per il Giubileo del Duemila.

Lo spazio non ci consente di dilungarci oltre; ma – a dilatare questo spazio – giovi portare sempre nel cuore la cara, dolce immagine di “Nostra Signora di Bonaria”, ‘Patrona Massima della Sardegna’ e della gente di mare, alla quale Paolo VI, nel citato Discorso del 24 Aprile 1970, diceva ancora: “[Affidiamo alla Vostra Madonna] gli orizzonti del mare, gli orizzonti dei porti e delle città marinare, gli orizzonti dell’umanità che affida alle onde il proprio destino, per navigare, per esplorare, per tessere fra gli abitanti della terra relazioni di ogni genere…”.

“Nostra Signora delle Grazie” – Nuoro

Costruita nel 1670 da un agricoltore, certo Nicolao Ruin Manca, questa è la Chiesa mariana più frequentata della Città di Nuoro.

Officiata inizialmente dai Padri Gesuiti, dopo la loro partenza conobbe un periodo di decadenza; ma gli “Oblati di San Giuseppe” ne rinnovarono le glorie, costruendo un nuovo Santuario, con annesse opere parrocchiali, dopo l’ultima Guerra Mondiale [nel 1950].

Molto graziosa è la statua lignea dipinta del ‘600 che vi si venera: una Madonna con il capo reclinato sul Bambino Gesù che stringe fra le sue braccia.

“Nostra Signora di Gonare” Orani – Sarule [Nuoro]

È uno dei più antichi Santuari della Sardegna centrale e sorge sulla cima del Monte Gonare, a 1080 mt sul livello del mare: la vetta più isolata del Centro dell’Isola, facilmente visibile ovunque.

Una veneranda tradizione vuole che Gonario II, Giudice di Torres, di ritorno dalla Terra Santa, dove aveva combattuto con i Crociati, durante una violenta tempesta abbia fatto voto alla Madonna di edificarle un Tempio nel lembo di terra che gli fosse apparso per primo nell’Isola, se lo avesse salvato dalla tempesta. Il desiderio del pio Crociato fu esaudito, e la tempesta cessò.

Approssimandosi alle coste del Golfo di Orosei, mentre tutto il litorale era nascosto dalla foschia, scorse una vetta illuminata dal sole: era la cima del monte che successivamente fu chiamato Gonare. Il Giudice mantenne la promessa alla Vergine e, attorno al 1147, fece costruire una Cappella, corrispondente all’attuale presbiterio del Santuario. Il piccolo edificio fu ampliato nel 1600; ma conserva ancora oggi l’aspetto rustico di un “rifugio” di montagna.

Vi si venera una bella statua di Madonna, in marmo bianco [con il Bambino in braccio che regge un globo]. Tutt’attorno al piccolo Santuario sorgono le caratteristiche “cumbessìe”.

“Madonna delle Grazie” – Sassari

Il Santuario sorge alla periferia di Sassari, dove il culto alla Vergine è radicato nei secoli, come dimostrano la duecentesca Chiesa dedicata a “Santa Maria di Betlem” e un non meno antico Santuario, dal singolare titolo di “Madonna del Latte Dolce”.

La statua della “Madonna delle Grazie” della Chiesa-Santuario di San Pietro in Silchi ricorda la sua prodigiosa scoperta, avvenuta nel 1427, mentre il Beato Bernardino da Feltre predicava alla folla: improvvisamente la colonna che stava al centro della piazza crollò, travolgendo una donna che teneva in braccio un bambino, rimasti tuttavia entrambi illesi. L’accaduto fu considerato un segno del Cielo e si scavò alla base della colonna, trovandovi con grande meraviglia una statua lignea di Madonna di belle forme aragonesi, subito collocata nella Chiesa di San Pietro in Silchi [edificio che risale al XII secolo e che fu più volte rimaneggiato. Da allora, la “Madonna delle Grazie” è continua meta di devoti Pellegrinaggi.

“Nostra Signora del Rimedio” – Oristano

Altro antico Santuario, la Chiesa di “Nostra Signora del Rimedio” sorge a due km da Oristano, ed è l’unico edificio rimasto dello scomparso Villaggio di Nuracabra.

Fu costruito intorno al 1200, in uno dei secoli più floridi per la Sardegna, quando l’Isola era divisa in quattro “Giudicati”, una sorta di Regni indipendenti.

Le sue origini si perdono nella leggenda; anche se la devozione a “Nostra Signora del Rimedio” rimase costante nel tempo. Essa fu particolarmente viva tra il XV e il XVI secolo, quando la Chiesa venne ricostruita nelle forme rinascimentali che conserva tuttora, peraltro recentemente restaurate. Al sec. XVI risale pure, con tutta probabilità, la statua lignea di ‘Madonna con Bambino’, particolarmente venerata nel “novenario” di preparazione alla sua festa [dal 7 al 9 Novembre], allorché si rinnova la tradizione di recarsi al Santuario su centinaia di carri sfarzosamente addobbati con caratteristici tappeti di orbace.

“Nostra Signora di Valverde” – Alghero [Sassari]

A 7 km da Alghero si trova il Santuario di “Nostra Signora di Valverde”, la cui fondazione risale al sec. XVI, quando un anacoreta – secondo la tradizione popolare – avvertito in sogno dalla stessa Vergine, trovò sotto un “pilar” [colonna] sito davanti a un’antica chiesetta il piccolo simulacro della Madonna, che sarebbe stato nascosto in quel luogo molti anni prima, per sottrarlo alla furia devastatrice delle orde saracene.

La costruzione tardorinascimentale del Santuario [secoli XVI-XVII] inglobò probabilmente la Chiesa più antica e subì rifacimenti in varie epoche. Oggi “Nostra Signora di Valverde” costituisce con le strutture annesse un armonioso complesso architettonico semplice e lineare.

“Nostra Signora del Regno” – Ardara [Sassari]

Ardara [oggi interessante borgo agricolo, a 25 km da Ozieri e a 48 da Sassari] fu nel Medioevo capitale del Giudicato [Regno] di Torres o del Logudoro: a tale ‘precedente storico’ fa riferimento il titolo di “Nostra Signora del Regno”.

L’edificio conserva intatto il grandioso e solenne stile romanico lombardo delle origini [fu costruito prima del 1107 in pietra scura basaltica, come Chiesa Palatina del vicino Castello].

Sull’Altare Maggiore vi si venera – pure in questo Santuario – una statua di “Madonna con Bambino”, collocata al centro di un grandioso polittico cinquecentesco, d’ispirazione ancora gotica, con tavole a fondo oro che illustrano scene della vita di Cristo e della Madonna.

PS: Abbiamo dimenticato qualche santuario dedicato alla Beata Vergine Maria della Tua Regione? Segnalalo qua sotto nello spazio dei Commenti! Grazie!

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