IL CUORE DI GESÙ
Il Cuore di Gesù è il Cuore di Dio, per questo è il Cuore unico e sublime. Chi può comprenderlo?
Riflettiamo: quel Cuore è stato formato dallo Spirito Santo, è stato fatto nel seno immacolato della Madonna, è stato nutrito con la carne purissima e il sangue verginale di Maria. Quel Cuore ha coltivato la carità divina più illimitata e ardente nell’amare Dio Padre, nell’amare le creature. Quel Cuore è stato giustamente definito «Re e centro di tutti i cuori», «abisso di tutte le virtù», «fonte di ogni consolazione».
Quali gioie e palpiti, quali travagli e tristezze avranno attraversato il Cuore di Gesù? Pensiamo al disegno di Dio che abbraccia l’umanità e il creato, da ricapitolare in Cristo, e pensiamo al mondo di eventi gioiosi e tristi che riempiono la vita di ogni essere. Il Cuore di Gesù è Cuore divino, è Cuore cosmico, è Cuore universale. Registra ogni movimento anche impercettibile di ogni cuore e di ogni cosa: nulla può sfuggire a Lui, perché «tutte le cose hanno in Lui la loro consistenza» (Col 1,17).
Alla sua discepola prediletta, santa Margherita Alacoque, Gesù dirà fin dalla prima apparizione: «Il mio divin Cuore è così appassionato di amore per gli uomini, che non potendo più contenere in sé le fiamme della sua ardente carità, le vuole propagare…».
Il Cuore di Gesù ci ama e vuole il nostro amore. È per nostro amore che Egli si è fatto immolare: ossia, per avere il nostro amore. E «l’essenza della devozione al Sacro Cuore – insegnava già il papa Pio VI – consiste nel considerare e nell’onorare, nell’immagine simbolica del Cuore, l’immenso Amore, saturo di tenerezza, del nostro Redentore».
Amare il Cuore di Gesù, quindi, significa rispondere all’esigenza primaria dell’amore di Gesù, significa amare l’amore di Gesù, ricambiandolo con il nostro amore, per il quale Egli è morto.
Perciò san Francesco d’Assisi pregava splendidamente, dicendo a Gesù: «io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amore mio».
IL CUORE DELL’UOMO
In senso biblico, il cuore dell’uomo è il centro vitale dell’uomo, il centro vitale fisico e spirituale. Affetti e pensieri, desideri e voleri «salgono dal cuore» (Is 63,17).
Si può dire che carne e spirito confluiscono nel cuore dell’uomo, rendendolo centro unitario di tutto l’uomo.
Ma l’uomo si è squilibrato con il peccato originale, e continua a squilibrarsi ancor più con i peccati personali, diventando un miscuglio di bene e male, di talenti e difetti, di virtù e vizi, di passioni nobili e ignobili, di alte aspirazioni e di concupiscenze vergognose.
Tutta questa realtà dell’uomo ha il suo punto di incontro nel cuore dell’uomo, è come se venisse raccolta e «pompata», al pari del sangue che confluisce e si diparte dal cuore in circolo vitale per tutto l’organismo.
Per questo dal cuore dell’uomo scaturisce ogni bene e ogni male dell’uomo. Gesù stesso, che ha detto: «Beati i puri di cuore…» (Mt 5,8), ha detto anche queste terribili parole sul cuore dell’uomo: «Dal cuore vengono i cattivi pensieri, gli omicidi, gli adulteri, le fornicazioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie» (Mt 15,19).
Il cuore dell’uomo dev’essere restaurato. In esso deve dimorare Dio. Gesù è venuto per questo sulla terra: riportare il Regno di Dio dentro di noi. Egli ha portato la Buona Novella, il suo Vangelo da imprimere nel cuore
dell’uomo. Lo diceva già per bocca del Profeta Geremia: «Imprimerò la mia legge nei loro cuori» (Ger 31,33). E san Giuseppe da Leonessa, un santo francescano, commentava questo versetto dicendo: «Quindi ogni cristiano dev’essere un libro vivente, in cui si possa leggere la dottrina evangelica. Così diceva san Paolo ai Corinzi: “Siete voi la nostra lettera, scritta non con l’inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente attraverso il nostro ministero, non in tavole di pietra, ma sulle tavole di carne nel cuore”».
Il foglio è il nostro cuore, chi scrive è lo Spirito Santo attraverso il mio ministero… Ma come si potrà scrivere sopra un foglio già scritto? Se non si cancella lo scritto precedente, non ci si può scrivere di nuovo.
Nel vostro cuore c’è scritta l’avarizia, la superbia, la lussuria e gli altri vizi. Come ci potremo scrivere l’umiltà, l’onestà e le altre virtù, se i precedenti vizi non vengono cancellati?».
Un modello splendido di restaurazione del cuore dell’uomo è san Francesco d’Assisi. Non siamo noi a proporlo, ma Gesù stesso, che disse a santa Margherita Maria, indicandole il Serafico Poverello: «Ecco il Santo più vicino al mio Cuore». Così umano e così sublime, san Francesco d’Assisi ci fa capire quale meravigliosa realtà sia la trasformazione del nostro cuore nell’amore appassionato a Gesù e nell’amore trasfigurato a tutte le creature.
Ecco come deve diventare il cuore dell’uomo: un cuore nuovo, tutto amore, umiltà, pazienza, dolcezza, forza, sacrificio…
Il Cuore di Gesù voglia concedercelo in questo santo mese.
Proposito: Leggere ogni giorno una pagina del Vangelo da imprimere nel cuore.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010
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