28° giorno: I persecutori del Sangue

Purtroppo la Passione non ebbe termi­ne sul Golgota e non ha avuto mai termi­ne; ancora Gesù continua ad essere croci­fisso e a versare Sangue. La lotta che si fa alla Chiesa e ai cri­stiani si fa a Cristo, perché i perseguita­ti sono membra del Corpo di Cristo. «Così Cristo continua a sanguinare, non solo per il sangue dei martiri, ma per tutti gli strazi inferti ai suoi fedeli, per le umilia­zioni dei suoi ministri, per i vilipendi al suo Vicario, per le chiese arse e profanate, per le opere distrutte, per la carità infran­ta, per l’usura quotidiana della calunnia. Governi, scrittori, oratori, filosofi, tutta una varia coalizione di persecutori che uccide o inceppa l’opera d’amore, la dottri­na e l’espansione della Chiesa, prolun­gando la Passione di Cristo, facendo pio­vere ancora Sangue dalle sue piaghe» (L Giordani. IL SANGUE DI CRISTO). Quante volte, anche ai nostri giorni, il S. Sacrificio deve essere celebrato nasco­stamente, perché i sacerdoti o sono in car­cere o ricercati a morte! È vero che va in voga un certo ritornello «Cristo sì, preti no!» Ma in realtà la persecuzione è contro il Primo Sacerdote, Cristo. «Se tu sei con­tro la Chiesa, dice S. Caterina, come po­trai partecipare al Sangue del Figliolo di Dio? Chi spregia questo dolce Vicario di Cristo, spregia il Sangue!». Forse in questo momento tu pensi: «Io non sono un persecutore del Sangue di Cristo!» Bada che, non solo chi imprigio­na od uccide, perseguita; si perseguita anche con la calunnia, l’odio, lo scandalo; si perseguita anche con l’indifferenza. Vi sono «i parassiti del Sangue» cioè coloro che usufruiscono dei frutti della Reden­zione, ma nulla fanno per Cristo. Quanti ritengono di far una larga concessione al prete, andando in chiesa la domenica! E perciò vogliono essere riveriti, lodati, aiu­tati! No! Dobbiamo essere cristiani gene­rosi, dobbiamo professare la fede per la fede e non per secondi fini, dobbiamo mettere in opera tutte le nostre energie per cooperare alla saldezza della Chiesa, nostra madre.

ESEMPIO: Il P. Rey nel suo «Mese del Preziosissi­mo Sangue» riporta un episodio della per­secuzione bolscevica, accaduto nella città di Pietroburgo. I rivoluzionari avevano deciso di servir­si, come luogo di ritrovo, di una chiesa. Alcuni fanciulli lo vennero a sapere e, di notte, vi si introdussero; sicché, quando i militi all’alba, sfasciando le porte vi penetrarono, li trovarono tutti inginoc­chiati presso l’Altare. Invitati ad uscire i fanciulli si opposero decisamente. I rivoluzionari puntarono i fucili contro di loro, ma i piccoli non si mossero. Irritati da tanta fermezza fecero fuoco, uccidendone due e ferendo gli altri. Un piccolo ferito, portato a casa, moribondo, disse alla mamma: «Abbiamo difeso Gesù e i rivo­luzionari non hanno osato mettere le mani sul Tabernacolo». Non temiamo le persecuzioni. Vane sono le speranze dei carnefici; la Chiesa non crollerà giammai e il sangue dei martiri sarà seme fecondo di nuovi cri­stiani.

PROPOSITO: Professiamo apertamen­te la nostra fede e se non ci è dato il privi­legio di spargere il sangue per Cristo, offriamogli il martirio del nostro desiderio.

GIACULATORIA: Gesù, corona dei martiri, per i meriti del tuo Prezioso Sangue, dona forza ai campioni della fede.

FONTE: San Gaspare del Bufalo

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