Francia: Rue du Bac (1830)

Le apparizioni della santa Vergine Maria a santa Caterina Labouré si verificarono a Parigi, nel quartiere “Rue du Bac” nell’ anno 1830. Questo periodo storico fu caratterizzato da molti eventi tragici e devastanti dal punto di vista culturale, in quanto contribuirono fortemente a scristianizzare dapprima la Francia e poi, in una nefasta catena progressiva, l’intero continente europeo; un tempo, quindi, di grandi pericoli anche per la Chiesa. Dalla Rivoluzione Francese (1789) in poi, infatti, una catena di cospirazioni, rivolte, guerre aveva sconvolto il nostro continente e si era concretizzato in una feroce persecuzione non solo contro il clero ma contro tutta la Chiesa.

Le rivoluzioni liberali tentavano di separare gli Stati dalla Chiesa per trasformarli in strumenti di guerra alla religione; tentavano di distruggere l’ordinamento della Cristianità per instaurare sulle sue rovine una società fondata non sul Decalogo ma su una sorta di anti-Decalogo” permettendo per legge ciò che Dio vieta come peccato e vietando per legge ciò che Dio prescrive come virtù. In verità, dopo anni di guerre e di rivoluzioni, nell’ epoca in cui avvennero le apparizioni, la situazione Europea sembrava essersi calmata.

Ma si trattava solo di una pausa: ben presto la situazione sarebbe precipitata. Alle follie di Napoleone e del suo Impero ed alle idee anticristiane di Cartesio, Rousseau e Voltaire, sarebbero ben presto succedute le ideologie totalitarie di Hegel e Marx che avrebbero dato origine, nel secolo successivo, alla duplice variante totalitarista del nazismo e del comunismo, con tutta la vera e propria carneficina (di anime e di corpi) ad essi conseguenti. Dunque le apparizioni della Madonna a santa Caterina si collocano alla fine del primo grande urto al mondo cristiano ed alla vigilia della nuova, terribile tempesta.

Per diffondere il suo messaggio, la Madonna scelse un’ anima semplice e pura. Caterina Labouré nacque il 2 maggio 1806 a Fain-les-Moutiers, un villaggio nella regione francese della Borgogna. A dodici anni ricevette la Prima Comunione e sembra che già da quel giorno avesse deciso di consacrarsi a Dio. A chi le proponeva il matrimonio, infatti, era solita rispondere: “ho già trovato il mio sposo fin dal giorno della Prima Comunione, e ormai gli ho dedicata tutta me stessa”. La sua vocazione religiosa venne preparata da un sogno avuto a diciotto anni.

Le sembrò di stare in una Chiesa nella quale un vecchio sacerdote la chiamava. Spaventata ella voleva fuggire, ma il sacerdote le disse: “Figlia mia, ora tu mi sfuggi, ma un giorno mi cercherai. Dio ha progetti su di te. Non te ne dimenticare!”. Questo sogno le sembrava incomprensibile. Qualche tempo dopo però, vide un quadro raffigurante san Vincenzo de’ Paoli e riconobbe in lui il misterioso personaggio che le aveva parlato. Comprese allora che il fondatore delle Figlie della Carità la chiamava ad entrare nella Congregazione da lui fondata. Il padre di Caterina cercò di dissuadere la figlia dal seguire la vocazione, facendo di tutto pur di distoglierla da essa.

Dopo molte prove e difficoltà, a 23 anni, Caterina ottenne finalmente l’autorizzazione patema a farsi suora nella Congregazione delle Figlie della Carità. Il 21 aprile 1830 entrò come novizia dapprima a Chatillon-sur-Seine e poi nel convento parigino di Rue du Bac. La novizia si distinse subito per il suo fervore religioso e per il fatto di ricevere quotidianamente la Comunione, cosa allora ben rara. Ben presto Caterina cominciò ad avere visioni, durante le adorazioni del Ss. Sacramento, visioni ch’ ella raccontò scrupolosamente al proprio confessore, il padre Jean-Marie Aladel.

Ecco come la novizia gli riferisce una di queste visioni, avvenuta il 6 giugno 1830: “Mi è apparso il Signore come un Re sul trono, con la croce sul petto. Mi è sembrato che la croce colasse sangue fino ai piedi di Gesù. Mi è sembrato che egli venisse spogliato dei suoi ornamenti regali, che cadevano tutti a terra. Allora mi sono venuti pensieri cupi e tristi perché temo che anche il re terreno (ossia il re di Francia) verrà detronizzato e spogliato delle sue vesti regali”.

La veggente quindi interpretava la scena come una premonizione che stava per arrivare un periodo critico per la Chiesa e in particolare per la Francia. Il confessore non credette a questa visione, che riteneva illusoria. Ma solo sette settimane dopo, il 27 luglio, iniziavano a Parigi le turbolenti agitazioni della cosiddetta rivoluzione di Luglio. Essa aveva un’ispirazione liberale, una direzione massonica ed un carattere profondamente anticristiano: vennero profanate Chiese, furono invasi conventi, sacerdoti e religiosi furono perseguitati. La rivoluzione culminò nel rovesciamento del governo, nella deposizione del legittimo re Carlo X e nell’ instaurazione della monarchia borghese.

Il sogno di Caterina cominciava ad avverarsi. Ella ne avvisò il confessore che però non diede importanza a quella coincidenza. Poco tempo dopo, la santa sarebbe stata favorita di altre visioni. Di esse ci accingiamo ora a parlare.

Il racconto delle apparizioni

Le principali apparizioni di Rue du Bac furono due, quella del 18 Luglio e del 26 Novembre 1830. Ve ne furono tuttavia anche altre nel mese di Settembre ed in quello di Dicembre. Sentiamo il racconto delle due apparizioni più importanti (la prima delle quali durata ben due ore) dalla stessa Santa Caterina Labouré.

Prima apparizione

«Alle ore 23,30 del 18 luglio 1830, mentre ero a letto addormentata, mi sentii chiamare per nome: “Suor Labouré!”
Svegliatami, guardai dalla parte da cui veniva la voce […] evidi un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi disse: “Venite in cappella, la Madonna vi aspetta”. Mi venne subito il pensiero: mi sentiranno! Ma quel fanciullino mi rispose: “State tranquilla, sono le ventitrè e trenta e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto”. Vestitami in fretta, mi diressi verso quel fanciullino e lo seguii. Erano accesi i lumi dappertutto dove noi passavamo, e questo mi sorprendeva molto. Assai più meravigliata, però, rimasi all’ ingresso della Cappella, qudo l’uscio si aprì, appena il fanciullino l’ebbe toccato con la punta di un dito.

La meraviglia poi crebbe nel vedere tutte le candele e tutte le torce accese come alla Messa di mezzanotte. Il fanciullino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Padre Direttore, dove io mi misi in ginocchio finché giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avverte dicendo: “Ecco la Madonna, eccola!”.

Sento un rumore, come il fruscio di una veste di seta. lo, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria… Fu quello il momento più dolce della mia vita.

“Dire tutto ciòche provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò ome dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire; m’insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell’altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell’ altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che colà io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari. “Figlia mia – mi disse la Madonna- Dio vuole affi darvi una missione. Avrete molto da soffrire, ma soffrirete volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio.

Avrete la grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete certe cose, sarete ispirata nelle vostre orazioni; rendetene conto a chi è incaricato dell’anima vostra”. lo chiesi allora alla SS. Vergine la spiegazione delle cose che mi erano mostrate 2. E Maria rispose: “Figlia mia, i tempi sono molto tristi; gravi sciagure stanno per colpire la Francia; il trono sarà rovesciato; tutto sarà sconvolto da disgrazie d’ogni specie (dicendo questo la Madonna aveva l’aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare; qui le grazie saranno sparse su tutti… sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi…”.

“Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla [vostra] comunità. lo l’amo molto, ma ho della pena, perché vi sono [in essa] degli abusi: la regola non è osservata, la regolarità lascia a desiderare, vi è una grande rilassatezza nelle due comunità [Preti della Missione e Figlie della Carità]; dillo a colui che è incaricato di voi, benché non sia ancora superiore. Egli sarà fra qualche tempo incaricato in modo speciale della (vostra Comunità; egli deve fare tutto il possibile per rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia.

Ch’ egli vegli sulle cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Allorché la regola sarà rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra. Ma sopraggiungeranno grandi mali; il pericolo sarà grande, ma non temete, il buon Dio e S. Vincenzo proteggeranno la comunità… (La Vergine era sempre triste). lo stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi; vi accorderò molte grazie… Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi; abbiate fiducia. Avrete prove evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di S. Vincenzo sulle due Comunità.

In altre comunità vi saranno vittime (la SS. Vergine aveva le lacrime agli occhi l dicendo questo); vittime vi saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà (di nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà sangue; il mondo intero sarà nell’afflizione (qui la Vergine Santa non poteva più parlare e un gran dolore Le era dipinto sul volto)”. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno».

Seconda apparizione

«Il 27 novembre 1830 che era il sabato antecedente la prima domenica di Avvento, alle cinque e mezza del pomeriggio, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore, come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a luel lato, vidi la Santissima vergine all’ altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la ma veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, ” a la vierge”, cioè accollata e con le maniche lisce.

Dal capo le scendeva un velo bianco fino ai piedi, il viso era bbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo o meglio sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che la metà. Le sue mani, elevate all’ altezza della cintura, tenevano in modo naturale un altro globo più piccolo, che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò splendente mentre presentava il globo a Nostro Signore.

Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri; questi raggi partivano dalle pietre preziose: le più grosse gettavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi…”.. Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: il Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona…”.

lo qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine aggiunse: “Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano” facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; e quante grazie Ella accorda alle persone che la cercano e quale gioia Ella prova a concederle. In quel momento io ero e non ero… Gioivo. Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriarno a Voi”.

Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fa’ coniare una medaglia su questo modello: tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. All’ istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera “M” sormontata da una croce e, come base di questa croce, una spessa riga, ossia la lettera ”J”, monogramma di Gesù, Jesus. Al di sotto dei due monogrammi, vi erano , i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, il primo circondato da una corona di spine, il secondo trafitto da una spada. Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di moni sentimenti, di gioia, di consolazione».

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La Labouré, interrogata più tardi, se oltre al globo o, meglio, alla metà del globo, avesse veduto qualche altra cosa sotto i piedi della Vergine, – rispose di aver veduto un serpente di color verdastro chiazzato di giallo. Quanto poi alle dodici stelle che circondano il rovescio della medaglia, “è moralmente certo che questa particolarità fu indicata a viva voce dalla Santa, fin dall’ epoca delle apparizioni”. Nei manoscritti della Veggente si trova anche questa particolarità, che è di molta importanza. Tra le gemme ve ne erano alcune che non nandavano raggi.

Mentre ella se ne stupiva, sentì la voce di Maria che diceva: “Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi”. Tra esse la più importante è il dolore dei peccati. La medaglia dell’Immacolata fu coniata due anni dopo, nel 1832, e fu denominata dal popolo stesso “Medaglia Miracolosa” per eccellenza, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria.

La simbologia ed il significato delle apparizioni

Per comprendere il messaggio, l’importanza e la portata straordinaria di questa apparizione mariana, è necessario focalizzare distintamente i suoi due aspetti fondamentali: il contenuto delle parole della Madonna (soprattutto nella prima apparizione) ed il significato simbolico legato al diritto ed al rovescio della Medaglia.

Partendo dalla constatazione di una realtà globale già compromessa, soprattutto in Francia, l’Immacolata profetizza anzitutto un ulteriore peggioramento degli eventi, in Francia prima ma purtroppo destinato ad allargarsi in modo sempre più sanguinario e sempre più globale (“la croce sarà disprezzata, per le vie scorrerà il sangue, il mondo intero sarà nell’ afflizione”). Soprattutto queste ultime parole danno l’idea di quanto “a lungo raggio” fossero queste profezie, al cui compimento si è assistito in un’ escalation sempre più crescente negli ultimi due secoli e la cui fine, purtroppo, non sembra attualmente imminente.

Che la croce sia stata disprezzata lo si è visto con tutte le leggi europee che addirittura proibiscono l’esposizione del Crocifisso nei luoghi pubblici (scuole, uffici, etc.) in nome di un bugiardo ossequio a chi professerebbe altre fedi; lo si è visto con il rifiuto di riconoscere le radici cristiane dell’Europa, punto volontariamente estromesso dalla costituzione europea; lo si vede con il dilagare del satanismo e dei suoi simboli, uno dei quali è quello della croce rovesciata; addirittura sugli altari delle Chiese cattoliche era sparito il Crocifisso, prima che il coraggio di Benedetto XVI lo ponesse di nuovo dinanzi agli occhi dei fedeli, a ricordare che solo in quel segno e solo nel nome del Crocifisso (il cui sacrificio si compie in ogni Santa Messa che si celebra) può esservi per l’uomo la salvezza.

Per quanto concerne il fiume di sangue che l’Europa (ed il mondo intero) hanno visto scorrere, ogni commento appare superfluo. La carneficina di cristiani avvenuta nel XIX ed ancor più nel XX secolo (ma già cominciata con la ghigliottina francese alla fine del XVIII) è uno spettacolo raccapricciante, sia da un punto di vista numerico (oltre 60 milioni di martiri) che da un punto di vista della ferocia dei tormenti, la cui lugubre lista sta purtroppo continuando nei nostri giorni con la mattanza dei cristiani della Chiesa di Orissa.

Il mondo intero ormai è nell’ afflizione, pur essendosi travestito di una maschera di benessere, di godimenti vari, di emancipazioni sbandierate, di legislazioni” civili” e civilizzate, che di civile hanno solo l’autorizzazione ad uccidere impunemente chi non si può difendere (l’aborto non è stato legalizzato, per quanto riguarda l’Europa, nella sola Irlanda); la distruzione della famiglia prima con il divorzio, ora con i tentativi di equiparare le unioni anche contro natura al consorzio familiare, cose che purtroppo sono leggi dello Stato già in diversi paesi d’Europa; il tentativo di diventare i signori della vita e della morte con le tecniche di procreazione artificiale, con la clonazione (anche di esseri umani, almeno nei progetti, ovviamente non dichiarati, di alcune grandi lobbies), con l’eutanasia, con l’autorizzazione ad autorizzarla preventivamente (anche con il cosiddetto Il “testamento biologico”, come nel celebre caso Welby) oppure a disporre della vita di altri (come nell’attuale vicenda della giovane Eluana Englaro).

Anche a livello ecclesiale, la situazione non è certamente confortevole: sono sotto gli occhi di tutti i disastri di quarant’anni di modernismo selvaggio” , sapientemente orchestrati da chi ha preteso di trovare l’autorizzazione ad operare una distruzione sistematica di millenni di patrimonio (liturgico e teologico) ecclesiale nel Concilio Vaticano II e nel suo spirito”, fino a quando Benedetto XVI ha trovato il coraggio di smascherare questi signori come i veri traditori di esso, come i portatori dello spirito dell’anti-Concilio, causando una situazione che ora sembra molto difficile (quando non umanamente impossibile) modificare, stante anche la crisi di obbedienza nella Chiesa, soprattutto nei confronti del Sommo Pontefice.

Sembra di sentire le parole della Vergine di Rue du Bac: “Verrà un momento in cui tutto sembrerà perduto” . Ma non bisogna scoraggiarsi, se è vero che l’Immacolata aggiunse subito: “Ma io sarò con voi. Abbiate fiducia!”. La Madonna è con il piccolo resto di coloro che continuano ad essere fedeli a Dio e alla Chiesa.

Proprio su questa linea la SS.ma Vergine denunciò fin da allora il rilassamento delle comunità religiose fondate da san Vincenzo de’Paoli, del cui ramo femminile faceva parte proprio santa Caterina Labouré, con l’invito energico a riferire al futuro superiore che la Madonna desiderava il ripristino delle osservanze regolari e delle norme ascetiche a salvaguardia della purezza e della fedeltà regolare (evitare le cattive letture, le perdite di tempo e le visite).

Adesso è possibile analizzare la simbologia delle immagini, che è il cuore della seconda apparizione, cominciando dal diritto della Medaglia. La Madonna stessa aveva promesso che avrebbe sparso grandi grazie ai piedi dell’ altare su cui , era apparsa: ed il diritto della Medaglia ha proprio questo come messaggio fondamentale.

La Vergine 55.ma completamente bianco vestita e col manto azzurro rappresenta l’Immacolata 3; ha in mano il globo, simbolo del creato, che presenta a Dio Padre in nostro favore: è dunque la nostra Avvocata, Colei che intercede ininterrottamente presso Dio per noi e di questo ufficio ne gode, dato che il suo volto divenne splendente quando presentava il globo al Signore: la sua gioia è attenerci grazie da Dio, è pregare per noi. Ecco dunque spiegata la prima parte dell’invocazione: “o Maria, concepita senza peccato, prega per noi”. Essere concepita senza peccato è un fatto molto importante, perché Dio, assolutamente parlando, ascolta solo la preghiera del giusto: dunque Ella può intercedere per noi perché in sé non ha nulla che dispiace a Dio.

I piedi che schiacciano il serpente ne danno ulteriore conferma: Ella ha messo sotto i piedi il serpente che vinse i nostri pro genitori, inducendoli a commettere il peccato originale. Immacolata, è rimasta tale per sempre, perché nella sua anima mai si è accostata neanche 1’ombra della più piccola macchia. E l’Unica, è la Perfetta, è la tutta Bella. Tuttavia quel serpente domina il mondo, come Gesù stesso ci insegnò nel Vangelo, dove chiama Satana “principe di questo mondo”. Domina il mondo, ma è domi- . nato dall’Immacolata. Quindi, per sfuggire a tutte le gravi sciagure impellenti sull’Europa, era necessario ricorrere all’Immacolata: ed ecco la seconda parte dell’invocazione “che ricorriamo a Te”. Se è vero, infatti, che la Madonna è la Mediatrice di tutte le grazie, Ella le ottiene solo a chi gliele chiede.

Questo è il significato degli anelli ornati di pietre preziose e dei raggi che partivano da essi, simbolo, come la Madonna stessa disse, delle grazie che Ella sparge sulle persone che gliele chiedono. È da notare con attenzione che c’erano gemme da cui non partivano raggi, a simboleggiare le grazie perse o non ottenute per il fatto di non averle chieste; ed anche che molti raggi erano di intensità meno luminosa di altri, a significare che purtroppo la maggioranza delle grazie chieste all’Immacolata riguardano i beni minori (temporali e materiali) piuttosto che quelli maggiori. La grazia più grande e più importante, infatti, è il pentimento dei peccati, ossia la conversione. Chiudiamo con una nota sugli anelli: essi sono simbolo di fedeltà, per cui Maria con essi vuole dirci che Ella è fedele alla sua missione e fedele alle sue promesse; se dagli anelli non parte alcun raggio, dipende solo da nostra mancanza e da nostra infedeltà.

Ancor più suggestivo, se possibile, è l’esito di un’ attenta riflessione sulla simbologia del retro della medaglia, anch’ essa coniata dall’Immacolata in persona. La “M” rappresenta l’iniziale del nome Maria; ad essa è intersecata una ”l”, che rappresenta l’iniziale di “Iesus”; sopra la ‘T’ svetta la Croce. Si tratta di un vero e proprio monogramma, potremmo dire “inventato” dalla Madonna e carico di significato, soprattutto in considerazione dei rimanenti simboli: il Cuore di Gesù, trafitto dalle spine e sormontato dalla Croce (immagine che era già nota nella spiritualità cristiana, dopo le rivelazioni di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque alla fine del 1600), ed il Cuore di Maria, trafitto dalla spada, come profetizzato a Maria da Simeone, profezia che si adempì sul Calvario e in particolare, stante per esempio alle rivelazioni avute dalla mistica italiana Maria Valtorta, quando la Madonna si accorse della ferita aperta sul costato di Gesù e toccò con la punta delle sue immacolate dita e vide con i suoi castissimi occhi il Cuore del Figlio trafitto dalla lancia. Il quadro è circondato da dodici stelle, immagine anch’essa biblica, Sia in senso generale (12 sono sia gli apostoli che i dodici figli di Giacobbe da cui discese il popolo dell’ antica alleanza, mentre le stelle, secondo i capitoli due e tre del libro dell’ Apocalisse, rappresentano i vescovi posti a capo delle Chiese locali) sia in senso particolare (nella visione di Ap 13, san Giovanni parla di una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle): le dodici stelle, dunque, rappresentano il popolo di Dio, di cui Cristo è re e capo e di cui, contestualmente ed inscindibilmente, l’Immacolata è regina.

Decifrati i singoli particolari, vediamo il significato complessivo dell’immagine. La prima grande verità che annunzia è l’inseparabilità di Gesù da Maria: l’immagine fa comprendere che non è nemmeno pensabile o concepibile non solo separare Maria da Gesù (e su questo punto, anche ai tempi nostri, non si fa difficoltà ad ammettere che tutto ciò che Maria è, ha e fa è frutto dell’ azione della Grazia in Lei), ma anche Gesù da Maria (verità, oggi, tutt’ altro che scontata). Nell’ Ave Maria la Chiesa non si stanca di ripetere: “benedetto il frutto del tuo seno, Gesù”.

È chiaro, come insegna anche san Luigi M. Montfort nel Trattato della vera devozione, che in teoria Dio avrebbe potuto fare a meno di Maria, per compiere la redenzione; ma una volta fatta la scelta di creare questo Capolavoro delle sue mani e di far dipendere dal suo “fiat” addirittura l’Incarnazione del Verbo (scelte, queste, dipendenti dalla sua libera e sovrana volontà), se ne deve trarre la semplice conseguenza che Maria è assolutamente imprescindibile per poter avere un accesso vero, autentico e profondo a Gesù. Dio, infatti, a differenza dell’uomo, non cambia idea e fatta una scelta (che, proprio perché fatta da Lui, è la migliore possibile in assoluto) non torna indietro; e chi pretende di ignorare le vie da Lui stabilite o di farne a meno, certamente si mette fuori dal piano della sua volontà salvifica.

Oltre l’indissolubilità di Gesù da Maria (che si desume dall’ intreccio tra la “M” e la “l”) c’è un’ altra grandissima verità nascosta dietro questi simboli: il fatto che la Madonna, sia pur solo con Gesù, dipendentemente da Lui e subordinatamente a Lui, è vera Corredentrice dell’umanità: è questo il significato della Croce che sormonta la ”l” e la “M”, unitamente al particolare dei due Cuori trafitti. La Madonna è vera Corredentrice dell’umanità e lo è in senso forte, nel senso che ha cooperato con Gesù non solo alla distribuzione delle grazie da Lui meritate con le sue sofferenze, ma anche all’ acquisto di esse: nel piano di Dio era necessario (non opzionale) che accanto al Redentore ci fosse la Corredentrice, perché il peccato dell’uomo ingannato dal serpente, fu compiuto dalla donna prima e poi anche dall’uomo.

La redenzione, che rovescia i disordini primordiali, inverte i termini: il Redentore principale è il Nuovo Adamo, che offre al Padre un sacrificio perfetto non solo perché innocente, ma anche perché vero Dio come Lui, e quindi capace di offrire al Padre un sacrificio di valore infinito, sufficiente a soddisfare la sua giustizia ed a riparare qualunque peccato di tutto il genere umano; ma accanto a Lui, in chiave subordinata, c’è l’Immacolata, che unisce il suo sacrificio a quello del Figlio a nome di tutta l’umanità; sacrificio che, pur non avendo un valore infinito (perché la Madonna, per quanto perfetta, è una pura creatura), è però gradito a Dio e capace di meritare la grazia ad altri, perché offerto da un Cuore assolutamente puro, innocente, non contaminato dalla benché minima ombra di peccato. Il valore principale del sacrificio redentore di Gesù e di quello corredentivo (in senso stretto) di Maria dipendono dall’amore con cui sono stati offerti a Dio per la salvezza dell’uomo (i due Cuori, simboli dell’ amore); ad essi si associa il sacrificio della Chiesa e di ogni singolo cristiano (le dodici stelle), anch’ essi chiamati ad essere collaboratori del piano salvifico di Dio anche se in maniera qualitativamente diversa: il valore dei sacrifici dei cristiani redenti e giustificati da Gesù e Maria, infatti, non serve a meritare la grazia, ma a cooperare alla distribuzione di essa a ogni uomo, in ogni luogo e in ogni tempo.

Per questo, nelle vite dei santi, si legge che Gesù o la Madonna chiedevano sacrifici per convertire quel peccatore, ottenere quella grazia, salvare quella situazione disperata, etc. Nel senso che, pur essendo la grazia già oggettivamente acquistata per l’umanità da parte di Gesù e di Maria, attende di raggiungere concretamente e soggettivamente le singole persone: e qui entra in gioco la nostra azione, che pur traendo dalla giustificazione e dalla grazia la sua efficacia, Dio vuole adoperare per applicare la salvezza ai nostri fratelli. Ecco perché è così importante che un’ anima veramente mariana comprenda il valore e l’efficacia unica e insostituibile della preghiera e del sacrificio, temi su cui l’Immacolata, dopo averne parlato qui in maniera simbolica, sarebbe esplicitamente tornata, come vedremo, nelle sue apparizioni successive.

In conclusione, la Madonna, e con le apparizioni di Ruedu Bac la medaglia miracolosa, porta la nostra attenzione sui seguenti punti: l’inizio di un tempo di grandi tribolazioni per l’Europa, suscitate da Satana ed in cui l’unico modo per uscirne vincitori è il ricorso a Maria, unitamente ad un grande impegno nella santificazione personale; la verità che Maria Immacolata è la nostra Avvocata, la Mediatrice di tutte le grazie e la Regina del creato e del mondo intero, come appare dal diritto della medaglia miracolosa; l’inscindibilità delle figure di Gesù e di Maria, quasi a prevenire le moderne dottrine che minimizzano (o addirittura pretendono di escludere) il ruolo e l’importanza della Madonna nella teologia, nella vita della Chiesa e, soprattutto, nella vita interiore di ogni cristiano; infine Maria corredentrice dell’Umanità ed apostola della Croce, a cui Ella chiama ed invita tutti i suoi figli per renderli suoi collaboratori, nel modo loro proprio, della sua azione a favore dell’umanità, soprattutto in questi ultimi tempi così pieni di confusione, di insidie, di errori, di larga diffusione dell’ immoralità, di progressivo abbandono della pratica della fede, dei sacramenti e dei comandamenti eterni immutabili del nostro sommo ed eterno Iddio. A Lui solo gloria e onore, oggi, sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Fonte: LE APPARIZIONI DI MARIA , Don Leonardo M. Pompei, Mimep-Docete.

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2. La Santa allude ad alcune visioni avute precedentemente.
3. Il bianco è il colore della purezza, l’azzurro il colore del cielo: la Vergine è l’lmmacolata e la piena di grazia, che possiede in se stessa tutte le grazie possibili e immaginabili e ne può rendere partecipe chi vuole, quando vuole e come vuole, purché le siano chieste.

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