Il battesimo viola la libertà del neonato?

Siamo una giovane coppia di sposi. Da poco abbiamo avuto il nostro primo figlio. I nonni vorrebbero che lo battezzassimo al più presto, ma noi avevamo già deciso insieme di non farlo. Sarà Davide da grande a decidere. […] La nostra domanda è: la Chiesa che amministra il Battesimo ai neonati, non commette un atto contro la libertà dell’uomo? […] Gesù inoltre ha detto di ammaestrare prima tutte le genti, battezzandole poi nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. (Riccardo e Sofia C.)

Il Battesimo, cioè la Vita di Dio, bisogna amministrarlo subito.

Quando il bambino sarà adulto avrà molti modi, purtroppo, di gettare all’aria quella Vita divina, basta un solo peccato mortale. Stando così le cose, pare che non si faccia nessuna violenza all’anima del fanciullo.

Forse che non si può regalare una somma ad un bambino prima che egli abbia l’uso della ragione?

L’ammaestramento prescritto da Gesù nel Santo Vangelo è ovviamente riservato agli adulti. Così si è fatto sempre e così la Chiesa continua a fare tuttora.

Infatti l’adulto non può essere battezzato se prima non è sufficientemente istruito.

C’è poi anche un altro aspetto da considerare: la necessità del Battesimo per la salvezza. Il Battesimo, mediante l’azione dello Spirito Santo, purifica, santifica e giustifica, e senza di esso è impossibile salvarsi: «Dio ha legato la salvezza al Sacramento del Battesimo») (CCC, n. 1257).

Mediante il Battesimo, infatti, i neonati vengono liberati dal peccato originale, ossia «dal potere delle tenebre», e resi così partecipi della Vita divina, diventando tempio dello Spirito i Santo e membra di Cristo, del suo Corpo Mistico che è Chiesa, fuori dalla quale non c’è salvezza: Nulla salus extra ecclesiam.

Nel Battesimo «la Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che:
1) lo rende capace di credere in Dio, di sperare in Lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali;
2) gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo;
3) gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali» (CCC, n. 1266).

Se il Sacramento del Battesimo è allora così prezioso e soprattutto così necessario per la salvezza eterna di ogni uomo, come potrebbe un genitore cristiano privare suo figlio di una grazia così inestimabile, non paragonabile ad alcuna eredità materiale?

E poi… se un figlio nascesse con una malformazione fisica o con una malattia mortale, quale genitore attenderebbe che il figlio diventasse adulto per scegliere “liberamente” se sottoporsi o no ad un intervento chirurgico o a delle cure mediche? Non deciderebbe subito, senza esitazione, ciò che è bene per il figlio? E la sua decisione violerebbe la libertà del figlio?

FONTE: Stellamatutina.eu

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