Matrimoni annullati: è possibile?

Recentemente un collega di mio marito ha ottenuto dalla Sacra Rota l’annullamento del suo matrimonio. In verità non è il primo che sento e questo suscita in me molte perplessità. […] Sapevo che fa Chiesa non può considerare nullo un matrimonio rata se è stato anche “consumato”. Perché allora di matrimoni annullati, benché consumati, ve ne sono tanti (basta pensare al caso di Marconi)?

 Premettiamo anzitutto che in alcuni casi anche un matrimonio rato e consumato può essere dichiarato nullo dalla Chiesa (si dice “dichiarato nullo” e non “annullato”, perché la Chiesa può solo riconoscere che un matrimonio non c’è mai stato, per mancanza di uno dei requisiti richiesti per la sua validità).

La situazione è questa: un matrimonio rato (ossia celebrato) e consumato può essere sciolto unicamente nel caso in cui l’autorità ecclesiastica riscontri l’esistenza di un impedimento che, se conosciuto nel tempo, avrebbe ostacolato la celebrazione del matrimonio stesso; e quindi dichiara nullo il matrimonio.

Ciò non deve turbare perché non significa altro che prendere atto del fatto che il matrimonio non è mai stato valido. Questo è appunto il caso di Marconi, che lei cita.

Il matrimonio del[‘inventore fu infatti dichiarato nullo a causa di un impedimento che lo rendeva nullo fin dall’inizio (la coppia aveva convenuto per iscritto che si sarebbe separata se a un certo momento fosse venuto a mancare l’accordo: riserva mentale che, come ben sappiamo, mette in dubbio l’indissolubilità del vincolo e quindi invalida il matrimonio).

In definitiva, quel matrimonio venne riconosciuto nullo perché non poteva essere celebrato, anche se alla gente poteva sembrare valido.

RISPOSTA DI: Corrado Gnerre

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