Il Voto mariano nella sua dimensione teologica, in senso stretto, ha un contenuto dogmatico e un contenuto ascetico-mistico di notevole spessore. Teologia mariana e Teologia spirituale fanno unità fra di loro nel Voto mariano, fanno simbiosi di pensiero e di azione. L’una non può stare senza l’altra, l’una si riversa nell’altra o si integra con l’altra. E ciò senza escludere, ovviamente, l’interazione degli altri aspetti del Voto mariano, quali quello giuridico-canonico, morale e pastorale.
In sintesi, la Teologia mariana che investe il Voto mariano dal di dentro è la Teologia del mistero di Maria nelle sue due grandi verità di fede: l’Immacolata Concezione e la Mediazione universale, che configurano il Voto mariano nel suo aspetto ontologico e in quello dinamico operativo.
Tralasciamo qui ogni discorso, sia pure sintetico, sulla verità di fede dell’Immacolata Concezione, che non presenta elementi particolari di verifica, trattandosi di verità di fede già solennemente definita nei suoi elementi costitutivi non più soggetti a discussione o interpretazione. Per questo si rimanda alle trattazioni sistematiche e specializzate dei grandi testi di Teologia mariana.
Invece, il discorso sulla verità di fede della Mediazione universale, non ancora definita dalla Chiesa, presenta più di qualche punto in discussione, che esige una presa di posizione chiara e determinata in sede di ricerca speculativa sugli elementi costitutivi della verità della Mediazione universale di Maria SS.
A questo riguardo va detto che la “mens fondazionale” è tutta per la Mediazione mariana universale sia causativa che dispensativa della Redenzione, in completa e totale dipendenza da Cristo “unico Mediatore” (l Tm 2,5).
In tennini brevi:
a) l’Immacolata è la Mediatrice di Redenzione, perché ha cooperatocon Cristo, direttamente e immediatamente, nell’operare la Redenzione; e nessun altro ha potuto né potrà mai fare altrettanto: ciò significa che, propriamente, nessun’altra creatura, uomo o donna, può essere chiamato o considerato “corredentore” o “corredentrice” in senso stretto.
b) L’Immacolata è la Mediatrice delle grazie, perché intercede e ottiene, distribuisce e applica i frutti della Redenzione alle singole anime; e In questo tutti possiamo diventare cooperatori o piccoli “mediatori” presso di Lei, la Mediatrice.
In termini ancora più brevi: l’Immacolata è la Corredentrice del genere umano, l’Immacolata è la Mediatrice di tutte le grazie.
Il riferimento biblico-patristico più valido ed efficace, a riguardo, è. certamente quello della Nuova Eva rispetto all’Antica Eva, in rapporto al Nuovo Adamo e al Vecchio Adamo. Se l’antica Eva fu la cooperatrice diretta e immèdiata del primo Adamo nell’operare la rovina dell’umanità con il peccato originale, allo stesso modo, per la Legge della “ricircolazione”, come la chiama S. Ireneo, la nuova Eva è stata la cooperatrice diretta e immediata del nuovo Adamo nell’operare la salvezza dell’umanità con la Redenzione.
La Mediazione di tutte le grazie, poi, è una conseguenza della Corredenzione universale, in quanto questa comporta l’applicazione della grazia redentiva alle singole anime e nelle singole necessità di ogni uomo da portare al Regno dei cieli.
Maria Corredentrice e Maria Mediatrice: per la sua Immacolata Concezione e con le sue grandi sofferenze Maria SS. ha meritato di essere l’una e l’altra, in continuità di azione salvifica che si estenderà fino alla fine dei tempi, giacché anche dopo l’Assunzione Ella “non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata” (LG 62).
Noi, invece, con le nostre sofferenze e preghiere possiamo soltanto cooperare ottenendo l’applicazione delle grazie della salvezza e della santificazione alle anime, e solo in questo senso siamo anche noi “corredentori” o, più propriamente, “mediatori”.
Ma la Mediazione universale di Maria SS. fa sinergia perfetta con la Chiesa nella quale si prolunga con la sua Maternità divina che fa nascere e crescere Gesti “nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa” (LG 65).
S. Francesco d’Assisi ha chiamato Maria SS. la “Vergine fatta Chiesa”, esprimendo con questa stupenda frase intuitiva il mistero di Maria e della Chiesa che si richiamano e si integrano in modo così profondo da ritrovarsi l’una nell’altra, per cui Maria è la Chiesa e la Chiesa è Maria.
La Mediazione universale, inoltre, porta con sé il mistero della salvezza di ogni uomo in ogni luogo e in ogni tempo. Ossia, la Mediazione universale si invera anche nella “missionarietà” estesa ad ogni parte del globo, su tutto il pianeta terra abitato dall’uomo. La missione salvifica è la missione della Mediatrice universale di tutte le grazie, premurosa e materna verso ogni uomo che viene alla luce.
L’aspetto ecclesiale e missionario della Mediazione universale sono interdipendenti e correlativi. L’uno si ritrova nell’altro e non può stare senza l’altro, esprimendo la consequenzialità logica della Mediazione che svolge il suo esercizio salvifico nella missione e missionarietà della Chiesa evangelizzatrice dell’umanità e “luce delle genti” (Lc 2,32).
Si deve dire, quindi, che l’Ecclesiologia e la Missionologia fanno parte attiva della Mediazione mariana di salvezza degli uomini. I legami sono al di dentro. La Teologia mariana, in questo, è tutta in radice e in proiezione cristologica, ecclesiologica e missionologica, per la salvezza e santificazione di tutte le anime a suprema gloria di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Orbene, il Voto mariano, nel suo aspetto teologico dogmatico, si basa fondamentalmente su queste due grandi verità di fede del mistero di Maria, mettendo in massimo rilievo la centralità dell’Immacolata Mediatrice nell”’architettonica” della grande Teologia e del disegno salvifico di Dio. Queste due verità di fede – l’Immacolata Concezione e la Mediazione universale di Maria – stanno alla base di tutto l’impianto spirituale del Voto mariano. Chi è consacrato illimitatamente all’Immacolata Mediatrice con il Voto mariano è chiamato a vivere il mistero dell’Immacolata Mediatrice inverandolo nel proprio “essere” l’lmmacolata e nel proprio “operare” come la Mediatrice.
Il Voto mariano, nel suo contenuto teologico, non si basa certo sui sentimenti suscitati dalla devozione alla Madonna, per quanto nobili e pii siano i sentimenti, ma si basa sulle verità di fede del mistero di Maria incentrato nell’Immacolata Mediatrice, che impegna l’intelligenza a conoscere e ad approfondire tali verità nella loro dimensione anche speculativa, e impegna ancor più la volontà a vivere e, si potrebbe dire, a incorporare tali verità nella dinamica della vita spirituale e apostolica. È la Teologia della consacrazione mariana conosciuta, amata e vissuta che rende la vita del consacrato all’Immacolata Mediatrice una vita tutta “marianizzata” ab intus per realizzare, in tal modo, la più alta cristificazione.