Spinte provenienti dal di fuori

stellamatutina-la-bestemmia-urlo-infernaleIl cattivo esempio – Non c’è bestemmiatore che non abbia avuto uno o più maestri nell’ “arte” della bestemmia. C’è chi ha imparato a bestemmi are dai compagni di gioco, c’è chi ha imparato a scuola, c’è chi ha imparato sul lavoro, c’è chi ha imparato durante il servizio militare, c’è chi ha imparato nelle ore di svago passate con gli amici, e c’è chi ha imparato in famiglia dai genitori. “Quante anime, in tenera età, rimangono scandalizzate già nella propria casa dai discorsi osceni e dalle bestemmie!” (Episcopato della Jugoslavia).

Una cosa è certa: tutti hanno imparato perché qualcuno ha insegnato.

E quasi tutti i bestemmIatori hanno imparato da giovani, nell’età in cui si è più malleabili, cioè più inclini a copiare dall’ ambiente in cui si vive, a lasciarsi plasmare dalla mentalità, dal linguaggio, dagli esempi di chi ci sta intorno. Come da piccoli si copia per imitazione, quasi inavvertitamente, la cadenza dialettale della terra in cui si vive, così quasi senza accorgersene si corre il rischio di assorbire e di ripetere le espressioni che più spesso si sentono sulla bocca della gente. Non è raro che anche dei bimbi della scuola materna, qualche volta, bestemmino; ovviamente senza loro colpa, ma con gravissima colpa da parte degli adulti che li addestrano a questo pessimo linguaggio col loro cattivo esempio. E’ tremenda la responsabilità che questi “loschi figuri” si assumono davanti a Dio!

  La diffusa immoralità – Quanto più Dio perde importanza nella considerazione degli uomini, tanto più cresce il peccato e quanto più cresce il peccato tanto più cala il senso del peccato e quanto più cala il senso del peccato tanto più il peccato dilaga: si pecca sempre di più e con sempre meno rimorsi; il peccato diventa sistema di vita. In questo clima di straripante immoralità viene a mancare la bussola: si confonde il male col bene, si va a ruota libera e non funziona più alcun freno.

Se questa non è l’esatta fotografia del nostro tempo, è comunque la meta verso la quale stiamo andando. La perdita del senso del peccato e l’immoralità che ne deriva sono il terreno più adatto a far germinare la bestemmia. Come i toponi di fogna tanto più crescono e prolificano quanto più sporco trovano intorno, così la bestemmia tanto più cresce e dilaga quanto più il mondo, per aver rinnegato Dio, la sua legge, le sue promesse e le sue minacce, si trasforma in una fogna.
Dove regna il peccato … non può mancare la bestemmia!

  La mancata correzione fraterna – Se alle tante spinte che orientano verso la bestemmia si contrapponesse una spinta in direzione opposta, forse qualche cosa cambierebbe. Purtroppo invece manca in molti il coraggio di intervenire, di richiamare e di correggere fraternamente e questo contribuisce a lasciar i bestemmiatori nel loro stato di incoscienza.lo sono convinto che almeno metà dei bestemmiatori non riceva mai, in tutta la vita, il dono della correzione fraterna. Un dono che spesso è difficile fare, ma che non possiamo non fare, per il loro bene e perché non gravi sulla nostra coscienza un peccato di omissione.

La paura non deve prevalere in noi, perché, come afferma l’apostolo San Paolo: “Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza” (2Tm 1, 7). E valgono anche per noi le parole di incoraggiamento che il Signore disse al profeta Geremia: “Non temerli, perché io sono con te per proteggerti” (Ger 1,8).

FONTE: © ENZO BONINSEGNA, La bestemmia: Urlo infernale, 1993
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