Marzo: Mese di San Giuseppe – 11° Giorno

stellamatutina-san-giuseppe-con gesùTuo padre ed io, dolenti, andavamo in cerca di te. Luc., 2, 48.

1. Giuseppe è padre…
padre putativo, ma padre; non secondo la carne, bensì secondo lo spirito. Egli ha avuto davvero per il suo Gesù viscere tenerissime di paterno amore, che ne ha stretto e costretto tutta la vita, nell’ansia di dare al suo piccolo celeste Bimbo quanto questi da lui poteva e doveva attendersi, secondo le disposizioni del suo unico Padre, Dio.
Il suo amore per il divin Fanciullo è lo stesso amore ch’egli nutre fervente per il Divin Padre… «Chi vede me vede anche il Padre mio». Non possiamo dire dunque: «Chi ama me ama anche il Padre mio?»

2. Giuseppe dà tutto se stesso.
L’amore paterno tanto e più vero quanto più si dà per i figliuoli; quanto più si dimen­tica per ricordarsi di loro.
Giuseppe, sin da quando Maria è nell’at­tesa del Figlio di Dio incarnato, non si appartiene più. Vive unicamente per loro, vive uni­camente di loro. Se fossimo anche noi capaci di rimaner fedeli con tutte le nostre forze a quelli che sono i nostri doveri, piuttosto che seguire scioccamente i nostri capricci, quan­to più feconda sarebbe la nostra vita e presso Dio e presso gli uomini!
Giuseppe è l’esemplare dell’uomo tutto applicato – e soprannaturalmente applicato – al proprio dovere.

3. E lietamente si dà al dovere.
Non è tanto il dono che conta quanto il modo col quale si dà. Tante volte si dà perché non se ne può fare a meno; ma lo sforzo per dare, o di sé o delle proprie cose, stanca e, talvolta, irrita.
Giuseppe dà con benigno sorriso, che fa più accette le cure e le premure di cui circon­da la Madre ed il Figlio. Sente la gioia e la ricchezza di dare: di dare per amor di Dio. È questo il segreto della piena è perfetta pater­nità.
Giuseppe santo, dal tuo cuore paterno voglio apprendere la gioia della generosità. Secondo il tuo esempio, fa’ ch’io apprezzi la preziosità del sacrificio, che è frutto d’amo­re, non dimenticando mai che Gesù è morto per volerci bene e che la sua Vergine Madre e tua tenera Sposa lo ha visto morire.
Quando imparerò la santa lezione?

LETTURA
Nelle sue «Elevazioni sulla vita e la dottri­na di Nostro Signor Gesù Cristo» Mons. Carlo Gay ha tutto un capitolo su san Giuseppe. Stralciamo alcuni brani più significativi.
«Dio ha affidato a Giuseppe non soltanto quel che Egli ha di più prezioso in tutto l’uni­verso, ma ciò che sorpassa il prezzo di tutti gli universi possibili: Gesù, suo Figliuolo, Maria sua Madre. Giuseppe è lo sposo di Maria, egli è il padre putativo, il padre lega­le, il padre per adozione e per amore, il pa­dre che nutre Gesù. È il luogo vivente nel quale vivranno Gesù e Maria, il quadro libe­ro, animato, amante nel quale essi si muove­ranno; il firmamento senza nubi nel quale brilleranno. Lui non brillerà affatto, ma farà brillare i due astri, di cui la sua vita e il suo cuore sono come l’atmosfera e la sfera. C’è una analogia sorprendente tra la vita e l’ani­ma di Giuseppe e il seno dell’eterno Padre.
Questo seno del Padre è il luogo increato dove nasce, sboccia e si consuma tutto il mistero di Gesù e di Maria; l’anima e la vita di san Giuseppe sono, a modo loro, il luogo creato dove questo mistero adorabile si posa, dimo­ra, cresce».

FIORETTO
Mi ricorderò tra giorno che Dio è mio Padre.

GIACULATORIA
Tu che nutristi il Figlio di Dio, prega per noi.
Dice a te solo il Padre Dio: E’ tuo figliuolo ii Figliuol mio.

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