Non distruggete l’opera di Dio

suoreGeneraleContinua il flusso di testi scritti da persone che avvertono la necessità di prendere carta e penna e lasciare la loro testimonianza. Questa volta a scriverci e Giuseppe Chicca, cognato di una suora.

Mi chiamo Giuseppe Chicca, nato a Revello il 22/11/1969, residente in  Alassio, in provincia di Savona. Scrivo questa lettera per testimoniare la mia esperienza riguardo la mia conoscenza delle suore e dei frati francescani dell’Immacolata. La mia prima esperienza fu quando andai a fare degli interventi di manutenzione e adattamento nel convento delle Suore Francescane dell’Immacolata di Alassio, circa 13 anni fa, per preparare il monastero all’ingresso delle suore di clausura.

Mentre frequentavo il convento, conobbi la superiora (Madre Maria Consiglia) e vidi anche qualche volta le suore, in quanto non avevano ancora messo la clausura. Fin dal primo istante mi ha colpito la realtà soprannaturale, di gioia pace e felicità delle suore e dei frati con cui collaboravo. Ho avuto modo, mentre transitavo in quei posti, di vedere decine di giovani e giovanissime suore, di tutti i paesi, anche prima che si ritirassero in clausura: da tutte loro traspariva una adesione totale e completa alla scelta vocazionale che avevano fatto.

Una volta entrai nell’ora di ricreazione e mi stupì la gioia e la felicità di tutte: scherzavano, ridevano e le ho sempre viste molto felici. In seguito ho avuto contatti con le madri superiore che via via si susseguivano in Alassio e ho avuto anche la fortuna di discutere con loro qualche volta di morale, teologia e spiritualità e ho sempre conosciuto delle persone stupende, di una rettitudine assoluta, belle, pulite, lucenti, legate all’amore di Dio e mi ha colpito in tutte quella libertà di scelta e di pensiero che traspariva assolutamente dal loro animo.

Delle mie conoscenze e delle esperienze con l’istituto dal 2002 ad oggi, sia con frati che con suore, potrei scrivere un libro di fatti e circostanze vissute insieme e grazie a loro, e non potrei raccontare nient’altro che della straordinaria spiritualità, spirito di fedeltà alla vocazione, gioia, serenità e qualsiasi altro aggettivo positivo si possa pensare, e che io ho sperimentato accanto a loro. Inoltre, quando sono entrato in contatto con loro ero una persona che specialmente riguardo la clausura nutrivo dubbi e rimostranze. Oggi mi sono veramente ricreduto, e vorrei citare la frase di una loro suora di clausura che mi è rimasta impressa e che la dice lunga sulla loro vita all’interno dell’istituto. Una persona le disse: “ma voi come fate a stare chiuse li dentro?”, e la suora rispose: “noi? E voi come fate a stare chiusi li fuori?  Noi qui siamo libere, non come voi schiavi di tutte le vostre cose, lì fuori”, e aveva un sorriso indimenticabile.

Ho più e più volte visto le suore di clausura essere accompagnate da dottori, ginecologi, dentisti, alle votazioni etc. etc. Per anni ho seguito le funzioni, e a Natale c’era il panettone e quando si festeggiava l’ingresso di qualcuna anche il gelato, naturalmente tutto dono della provvidenza. Ma quando il necessario scarseggiava, le Madri non mancavano di telefonarci per chiedere. Posso testimoniare a tal proposito che si è straordinariamente sempre trovato tutto quanto in carità ci veniva richiesto!

Ricordo una volta che andammo a prendere in ospedale una suora, che era stata particolarmente male, per riportarla in clausura e quando arrivammo lei sospirò e disse: “finalmente a casa!”. Questa la dice tutta su come stanno le suore in clausura. Inoltre vedo con i miei occhi il susseguirsi di parenti che vengono saltuariamente o a cadenze fisse a trovare i propri familiari in clausura, infatti, esiste proprio un piccolo alloggio adibito per il soggiorno dei parenti.

Ho conosciuto anche Padre Manelli con il quale mi sono anche confessato e con cui ho parlato più volte.  Non voglio dire cosa penso io di Padre Manelli perché forse non avrei neanche le parole giuste per descriverlo, tanta è la stima che gli porto. Ma mi chiedo come si faccia a credere a certe fandonie di accuse che gli vengono mosse. Nonostante che io sia stato anche sposato da Padre Manelli, e che lui sia il fautore principale del mio bellissimo matrimonio e della mia famiglia, cinque figli, e che abbia una stima enorme e grandissima per la sua persona, non ho dipendenza dalla sua persona e lui, nonostante le tante volte che ho cercato risposte o direzioni da lui, mai si è posto o comportato in modo da diventare padrone della mia vita o da essere idolatrato o altro, anzi ha sempre abbassato la sua figura per innalzare quella di Dio e rimandato al padre Spirituale.

Ho conosciuto molti frati e sacerdoti dell’istituto, tutti con un solo filo conduttore che si sente, viene dalla guida ispiratrice, da Padre Manelli, ma votato sempre alla maggior gloria di Dio, non della sua persona. Sento che la sequela di questa spiritualità Francescana, Mariana come ci ha fatto conoscere padre Manelli e i suoi sacerdoti, sempre fortemente porta a Gesù e non alla sua persona di sacerdote, e perciò ho scelto di seguirla per quel che posso. Oserei dire che loro insegnano e trasmettono il modo più bello e consono attraverso l’Immacolata di arrivare a Dio, ma noi stessi con l’Immacolata e la grazia del Signore, mantenendoci in grazia, con le armi che Dio ci ha dato, e mai innalzando la figura del sacerdote-uomo, anzi il contrario.

Ho avuto diversi padri spirituali tra i frati, sacerdoti eccezionali che mi hanno sempre dato la certezza che il Signore agiva attraverso di loro, escluso uno, che si differenziava nella spiritualità in particolare non cercando nella guida delle anime sempre la maggior gloria di Dio bensì la propria, cercando di attrarre le persone a sé, creando propri seguaci, della sua persona, e non spingendole a Dio. Guarda caso è proprio uno di quei sacerdoti che ora tanto attaccano Padre Manelli.

In Austria siamo andati anche sullo slittino in montagna con qualche frate. Conducono una vita che bada alla preghiera, al sacrificio, ma anche alla persona, agli spazi di riposo e ricreazione. A volte li ho sentiti accusati di essere integralisti, ma la realtà è che loro si vogliono mantenere integri, e c’è una gran differenza.

In questi anni grazie a Dio mia cognata ha sentito la vocazione ed è oggi da sette anni suora francescana dell’Immacolata, e quest’anno ha formulato i voti perpetui. Ebbene era una ragazza di diciotto anni bella e senza problemi, andava bene a scuola etc. etc. Più passano gli anni che è suora, più la vedo decisa, serena, contenta e appagata dal suo stato. Nelle occasioni della comunione e cresima dei miei bimbi è stata alle funzioni qui ad Alassio, eppure sta in Campania e quando abbiamo chiesto alla madre la possibilità di averla con noi, l‘istituto ha sempre fatto i salti mortali per accomunare magari il viaggio con altri servizi. L’ultima volta erano in sette suore su un furgone, hanno fatto 1000 km e hanno anche suonato e cantato alla messa qui ad Alassio. Conservo le foto.

Volete vedere il sorriso di queste suore? Son tutte plagiate?

Nell’occasione della malattia che ha portato poi alla morte mia suocera, essendo l’ospedale vicino a Cassino e molto distante da Alassio, fu data la possibilità a mia cognata suora di seguire la mamma in ospedale sino all’ultimo istante di vita. Altro che ledere la libertà delle persone! Anzi, al contrario, era mia cognata che ogni tanto chiedeva e sentiva il bisogno di rientrare un po’ nell’Istituto! Inoltre, posso asserire che mia cognata possedeva e possiede dei beni, provenendo da famiglia agiata. Vi posso garantire che mai e poi mai da nessuna parte è arrivata neanche l’ombra di un ipotesi di chiedere qualcosa alla famiglia, beni o altro, che erano oltretutto di proprietà e di diritto della suora. Anzi piena libertà di decisione alla suora stessa di cosa fare dei propri beni e lei stessa chiese di liberarsene a favore della famiglia.

Potrei scrivere ancora mille testimonianze che assolutamente dimostrano come non siano veri i fatti di cui viene accusato il Padre Manelli e le Suore, ma mi sembra quasi assurdo dover scrivere queste cose. Come si fa a credere alle tante calunnie, montate ad arte? Ma non basta guardare cosa questi frati e suore, sotto la guida di Padre Manelli, hanno fatto nel mondo? E i circa 800 frati e suore di questo istituto sono tutti plagiati? Un vero mago, Padre Stefano?

Non so chi leggerà questa lettera, ma non capite il male che state facendo invece voi? In questi giorni, sì, ho sentito mia cognata disorientata e sofferente e so che stanno soffrendo anche le suore che hanno dei parenti che non hanno né capito né accettato la loro vocazione.

Per carità, non distruggete questa grande opera di Dio che sono i Frati e le Suore Francescane dell’immacolata!

Giuseppe Chicca

FONTE: allchristian.it; 19.11.2015
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