Perché non abortiresti mai un figlio?

Ecco 10 risposte che, pur di natura e motivazione diverse, sono concordi nella risolutezza delle convinzioni.

1 -Un figlio è tale a tutti gli effetti a prescindere dalla sua provenienza. Il figlio è mio perché le viscere che lo hanno formato e ospitato sono mie. Rifletto spesso sul distacco da me come a un frutto che nasce da un albero e non come un’amputazione di un mio arto.

2 -Se mi dicessero che devo fare l’amniocentesi o la villocentesi perché la mia gravidanza è a rischio e potrei mettere al mondo un figlio Down, risolutamente direi di no perché se fosse Down lo terrei comunque per cui non voglio danneggiarlo con esami invasivi.

Ho visto centinaia di questi bambini e adulti che la gente, con compassione a volte, chiama angeli ma sono certa che sono più che angeli perché oltre ad uno spirito puro hanno anche un corpo concreto e vivono come tutti gioie e dolori, lavorano e dormono, mangiano e hanno una vita di relazione e, non ultimo, sono una gioia per le famiglie.

 

3 – Non abortirei un bimbo malformato per il semplice fatto che si parla di diversità senza saper sostenere quale sia la normalità o la perfezione. Fa specie pensare che Hitler agognava a questa perfezione che sarebbe diventata la normalità, a costo di eliminare tutti gli imperfetti. Ognuna di quelle persone trucidate lì o altrove desideravano vivere anche se zoppe, ebree, monche e così via.Perché non dovrebbe vivere mio figlio, anche se “diverso”?

4 – Non penso di avere alcun diritto sulla vita altrui né mettere, ad essa, il veto per qualsivoglia motivo.

5 – Ho visto dei filmati ed ho letto parecchio riguardo l’aborto e come avviene. A volte i piccoli rimangono vivi per un po’ e si aspetta che finiscano di respirare in modo “naturale” che nulla ha di naturale visto che non può ancora respirare. Parlerei, piuttosto, di soffocare in modo naturale!

Ho visto anche trucidare, tramite pompe funzionanti come siringhe, i feti che per essere espiantati sono risucchiati a pezzi, rimanendo vivi anche quando si è staccato un braccino dopo l’altro.Nessuno sente il loro urlo perché non hanno voce e questo silenzio può far placare la coscienza

6 – Quando guardo i miei figli penso che avrei potuto abortirli per un motivo socialmente anche plausibile ma i miei figli hanno un nome e un vissuto che avrebbero potuto non avere. In tale vissuto c’è l’amore, il tempo trascorso insieme, delle immagini incancellabili di vita. Perché precludere tutto ciò ad uno a caso dei figli, solo perché lo decido?

7 – Si può decidere, a parer mio, di non avere figli ma nel momento in cui arrivano, ci sono.

8 – È paradossale come ci sia gente che scaccia i propri figli dal grembo e chi pratica l’inseminazione artificialmente; chi desidera la propria libertà anche sessuale e chi desidera un figlio che non arriva; chi adotta i figli e chi fa della disattenzione un’avventura di cui vantarsi.

9Pianificare una nascita, non sempre vuol dire riuscirci e qualora la mia pianificazione avesse un difetto e arrivasse una gravidanza inattesa, non la chiamerei mai indesiderata ma comincerei a desiderarla. Ogni pianificazione comporta dei rischi, seppur remoti, ma questo non vuol dire che bisogna aggiustare il tutto eliminando un bambino ma eliminando un po’ del proprio spazio, della propria vita, del proprio tempo, per lui.

10 – Essenzialmente abortire vuol dire uccidere e non è necessario usare eufemismi o scaricare le responsabilità: le cose non cambiano. Solo se mi squartassero per strapparmi il mio bambino dal grembo, contro la mia volontà, potrei non aver responsabilità. In tutti gli altri casi la responsabilità sarebbe solo e soltanto mia che avrei evitato di far vivere il mio bambino e parlo, chiaramente, di aborto volontario.

Fonte: vitadamamma.com

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