“Quando Cristo chiama un uomo, lo invita ad andare a morire”.

Qual è la peggiore campagna pubblicitaria che abbiate mai visto? Quando ero ragazzo, la Chevy Nova era la macchina più venduta in America. In Messico nessuno la comprava. Perché? In latino, “nova” significa “nuova”, ma in spagnolo “no va” significa “non va, non funziona”. Apparentemente, qualcuno non aveva fatto i compiti.

Qual è la peggiore campagna pubblicitaria che abbiate mai visto per la fede? Quando ero ordinato da poco, ho trovato un opuscolo di ministero di campus indirizzato alle matricole. Recitava: “La liturgia è ‘IN’. L’adorazione non ha costi sociali!” (Riuscite a immaginare il disprezzo che queste parole avrebbero suscitato nel venerabileFulton Sheen?) In altre parole, andare a Messa è quello che fanno i ragazzi cool ! “Venite e unitevi alla nostra lobby cattolica!” non sembra uno slogan irresistibile, vero?

In contrasto, il pastore Dietrich Bonhoeffer, assassinato dai nazisti, scrisse nel suo sorprendente libro The Cost of Discipleship: “Quando Cristo chiama un uomo, lo invita ad andare a morire”.

Come potrebbero molti che si identificano come cristiani rispondere a questa affermazione audace e scioccante? Penso che protesterebbero con parole come queste: ‘Perché Cristo ci chiederebbe di andare a morire? Non sa quanto siamo impegnati? Non sa quanto siamo importanti? Stiamo facendo tante cose urgenti! Non sa che stiamo sostenendo la giustizia sociale, la libertà riproduttiva, l’uguaglianza razziale, l’uguaglianza di genere, l’inclusione, la diversità, la tolleranza e il dialogo? Non sa che stiamo combattendo razzismo, sessismo, discriminazione nei confronti degli anziani, discriminazione nei confonti delle specie, discriminazione nei confronti delle abilità, omofobia, transfobia e islamofobia? Non sa che siamo impegnati ad aumentare la consapevolezza sul sesso sicuro, i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, l’etanolo, il riciclaggio, la sostenibilità e la diseguaglianza di reddito? Non sa che siamo impegnati a scusarci per le crociate, Galileo, l’Inquisizione spagnola, i processi alle streghe di Salem, il Medioevo e le epoche buie? Non sa che siamo impegnati a partecipare agli incontri delle Nazioni Unite? E ora sento che Fidel Castro sta ricevendo di nuovo dei visitatori, e c’è così tanta ricchezza da redistribuire che dobbiamo davvero semplicemente – e gentilmente – declinare l’invito di Cristo ad ‘andare a morire’”. Penso che molti che si identificano come cattolici potrebbero dire questo o qualcosa di simile. Sembrano suggerirlo con il loro comportamento.

Vorrei tornare però alla domanda: “Perché Cristo ci inviterebbe ad andare a morire?” Può esserci solo un motivo. È perché Cristo sa – e apparentemente lo sa meglio di molti cristiani – che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro mondo, qualcosa di profondamente sbagliato nella natura umana caduta, qualcosa di profondamente sbagliato in noi, in te e me, e che l’unico modo di uscire da questa situazione è morire. L’unico sforzo umano che possa contribuire al miglioramento della condizione umana, in questa vita e nell’altra, è andare verso il Calvario con Cristo, spezzare la morsa di Satana con un sacrificio di crocifissione e risorgere con Cristo per poter diventare una nuova creazione.

In altre parole, l’appello di Cristo ad andare a morire è un perfetto atto di misericordia. È la nostra unica speranza per la dignità umana in questa vita e la felicità eterna in quella futura. Accettare la chiamata di Cristo ad andare a morire, accettare il Battesimo a cui si sottomette, accettare il calice che deve bere (Marco 10, 38) è l’unica scelta saggia. Tutte le altre vie, tutte le altre opzioni, tutti gli altri sforzi, al di là dell’unione con Cristo sulla Sua Croce e Risurrezione, costituiscono una follia cieca e futile.

È inevitabile che Cristo ci esorti a morire a noi stessi, a morire al nostro vecchio modo di pensare, sentire e agire. Bonhoeffer notava che “ogni comandamento di Cristo è una chiamata a morire, con tutti i nostri affetti e il nostro desiderio. Ma noi non vogliamo morire, e quindi Gesù Cristo e la sua chiamata sono necessariamente la nostra morte così come la nostra vita. La chiamata al discepolato, il Battesimo in nome di Gesù Cristo, significa sia morte che vita”. Cristo intende che moriamo al peccato e risorgiamo alla vita in Lui.

Tanti nel mondo vogliono semplicemente che i cristiani stiano in silenzio, timorosi o morti. Morire al peccato e risorgere con Cristo (sia che il nostro sangue venga versato dai nemici che questo non accada) significa sempre più, anche nell’Occidente “tollerante”, morire alla nostra paura di persecuzione e levarci in difesa della verità che è Cristo, levarci in difesa della Vergine Sposa di Cristo, la Chiesa. Conoscendo la storia umana, la natura umana e la mia debolezza, sospetto che nella nostra epoca non amiamo abbastanza bene Gesù Cristo, che è “la Via, la Verità e la Vita” (Giovanni 14, 6). La nostra mancanza di amore può farci avvolgere nelle ombre, dove i nostri persecutori alla fine ci troveranno e avranno la meglio su di noi.

Aleksandr Solženicyn, che ha sofferto per anni in un gulag sovietico, parlò con amara eloquenza delle conseguenze della mancanza di amore per la verità, che porta alla mancanza di coraggio e quindi alla promozione di un male sistematico e arrogante:

“Fate che il vostro credo sia questo: permettete alla menzogna di entrare nel mondo, permettetele anche di trionfare. Ma non attraverso di me… Il semplice passo di un individuo coraggioso non è prendere parte alla menzogna. Una parola di verità prevale sul mondo… Rimanendo in silenzio sul male, seppellendolo così profondamente in noi da non far apparire alcun segno in superficie, lo stiamo impiantando, e questo si moltiplicherà a dismisura in futuro. Quando non puniamo né rimproveriamo chi opera il male, non stiamo proteggendo semplicemente il suo comportamento, ma stiamo sgretolando le basi della giustizia sotto le nuove generazioni…”

Man mano che la persecuzione dei cristiani in Occidente, guidata da fonti sia secolari che settarie, diventa più ampia e aggressiva, dobbiamo essere scossi alla radice dalla domanda di Nostro Signore: “Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Luca 18, 8). Il Figlio di Dio ha trovato scarsa accoglienza quando è venuto per la prima volta sulla Terra. Chi lo accoglierà come suo Signore quando tornerà nella gloria?

La fantasia con cui ci plachiamo ci dice che nel momento di crisi, nel momento di massimo bisogno, ci rialzeremo, daremo una coraggiosa testimonianza di Cristo e diventeremo inspiegabilmente esempi di eroismo soprannaturale, ma è tanto probabile quanto il fatto che una persona che trascorre il suo tempo incollata alla televisione corra la maratona il primo giorno in cui compra un paio di scarpe da running. Le persone oneste che si allenano duramente e in modo realistico (i veri atleti, musicisti, piloti, soldati) sanno che non ci si improvvisa. Se finora abbiamo vissuto il nostro discepolato cristiano senza costi, senza sforzi, senza sacrifici, senza disciplina, senza la Croce, allora probabilmente tradiremo Cristo la prima volta che il discepolato diventa difficile.

La preparazione per la fedeltà a Cristo nei periodi di prova, persecuzione, perfino martirio deve iniziare oggi e continuare ogni giorno. Presto, forse molto presto, la forma confortevole e senza costi del discepolato cristiano a lungo comune in Occidente finirà. Tanti si sono già allontanati da Cristo – quanti scapperanno via sperando di salvarsi? Affidiamo tutti (noi inclusi) alla misericordia di Dio. Ma oggi abbiamo un debito da pagare ai santi del passato, ai martiri del presente e alle anime del futuro – dobbiamo a tutti loro il fatto di vivere una vita di disciplina sacrificale iniziando da ora. Per mostrare gratitudine agli antenati che hanno custodito la fede per noi, per onorare il sangue cristiano che viene versato oggi, per mantenere le fiaccole gemelle della Fede e della Ragione per la generazione futura, dobbiamo essere così fedeli oggi da poter essere ancora fedeli domani.

La storia ci giudicherà, i nostri posteri ci benediranno o ci malediranno, e il Cielo sta a guardare.

Padre Robert McTeigue, S.J. è membro della provincia del Maryland della Compagnia di Gesù. Docente di Filosofia e Teologia, ha una lunga esperienza in direzione spirituale, ministero di ritiri e formazione religiosa. Insegna Filosofia presso la Ave Maria University ad Ave Maria, Florida, ed è noto per le sue lezioni di Retorica ed Etica Medica.
Fonte: http://www.aleteia.org
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Fonte: Youtube

Commenti

  1. Bellissimo! Profondissimo! Chiarissimo! Questo è il cristiano D.o.c.
    grazie! La Madonna vi benedica! Ave Maria!

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