12° giorno: Cuore ardente – Cuore freddo


stellamatutina-sacro-cuore-di-gesùCUORE ARDENTE

«Son venuto a portare il fuoco sulla terra, e che cosa voglio se non che si accenda?» (Lc 12,49).

Il Sacro Cuore di Gesù è stato definito una «fornace ardente di carità». A santa Margherita M. Alacoque, infatti, Egli appariva ogni primo venerdì «come uno splendido sole, come una fornace ardente».

Quando si pensa all’amore di Gesù viene spontaneo il pensiero del fuoco: perché? Perché l’amore di Gesù è stato ardente, bruciante, di fuoco, anzi di «fuoco divorante» (Dt 4,24).

Proprio questo fuoco d’amore Egli è venuto a portare tra gli uomini e non desidera che di vederlo acceso in ogni cuore.

Nella vita della beata Giuliana da Norwich si legge che una volta ella fu presa dal desiderio vivissimo di conoscere quanto Gesù avesse amato gli uomini. Tanto insistette nella supplica, che Gesù volle esaudirla cominciando a mostrarle «quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità» (Ef 3,18) del suo amore per noi ma la Beata dovette interrompere subito quella contemplazione perché si avvide che stava letteralmente per impazzire alla vista dell’amore di Gesù;  e per tutta la vita ella accusò se stessa di aver commesso una vera pazzia a chiedere di conoscere l’immensità dell’amore di Gesù.

Un Cuore che spinge la sua dedizione alle creature fino a «farsi peccato» (2Cor 5,21) per riscattare noi dal peccato, è un cuore che supera ogni limite e ogni misura nell’amare.

Un Cuore che per restare vivo e palpitante in mezzo alle sue creature inventa il Sacramento dell’Eucaristia, è un cuore che arderà di amore fino alla fine dei secoli.

E che cosa furono le manifestazioni del Sacro Cuore a santa Margherita M. Alacoque, se non una sublime conferma dell’amore incontenibile di Gesù per noi? Gesù stesso una volta disse a santa Margherita che il suo Cuore non riusciva più a «contenere le fiamme della sua ardente carità».

Se lasciassimo incendiare i nostri cuori in quella divina fornace d’amore, quale ardore avremmo in noi!

Quando san Pio X uscì prete dal Seminario, era poverissimo, ma ardentissimo di amore per la salvezza delle anime. E si mise immediatamente all’opera. A Tombolo, era semplice prete, ma la gente diceva: «Il nostro don Giuseppe è sempre in piedi». A Salzano, le sorelle si lamentavano: «Non ha più che pelle e ossa». A Treviso si diceva: «Lavora per quattro». E così via, fino a Roma, dove fu Papa, e lottò come un gigante a difendere la Fede dagli errori del modernismo, a riformare il clero e gli studi, a propugnare la catechesi e il canto sacro… Quale esempio di cuore ardente per tutta la Chiesa!

Potessimo tutti lasciare incendiare i nostri cuori in quella divina fornace d’amore!

stellamatuitna-uomo-pensierosoCUORE FREDDO

Come risponde l’uomo all’amore ardente del Cuore di Gesù? È triste dover dire che la maggior parte degli uomini risponde con grande freddezza. Di fronte al Cuore ardente di Gesù, il cuore dell’uomo appare un cuore di ghiaccio. L’egoismo gli gela ogni palpito d’amore.

L’io gli blocca ogni moto di dedizione a Dio. Le creature lo dominano tenendolo spento per Iddio e facendolo ardere solo di brame carnali, di voglie terrene, di gusti sensibili.

Santa Margherita M. Alacoque narra che, in una delle apparizioni, il Sacro Cuore di Gesù le prese il cuore dal petto «e lo mise nel Suo Cuore adorabile, nel quale me lo fece vedere quasi come un atomo che si consumava in quell’ardente fornace».

Così potrebbe avvenire per ogni cuore, se ogni uomo si decidesse a offrirlo al Cuore di Gesù.

Ma quanto poche sono le creature che vogliono liberarsi della freddezza e dell’indifferenza del cuore!

Eppure Gesù non fa esclusioni di sorta. Egli vorrebbe accendere e riempire d’amore tutti i cuori. È pronto a farlo. Non brama che questo.

E quando l’amore di Dio riempie il cuore dell’uomo, può arrivare a sommergerlo, fino a farlo soffrire di ardori anche insostenibili. «Che brutta cosa è vivere di cuore!», poteva dire san Pio da Pietrelcina. E noi sappiamo di alcuni Santi nei quali la piena dell’amore ha provocato fenomeni fisici straordinari. A san Filippo Neri, ad esempio, si ingrossò talmente il cuore, per la potenza degli impeti d’amore,  che gli si spezzarono alcune costole, e visse così per trent’anni. Santa Gemma Galgani provava un tale calore di fuoco al petto, dalla parte del cuore, che le si bruciacchiavano gli indumenti addosso!

San Stanislao Kostka, santa Veronica Giuliani, san Pio da Pietrelcina, chiedevano di poter applicare del ghiaccio sul cuore, per smorzare in parte gli ardenti calori.

Di fronte a questi esempi, che cosa dire del nostro cuore così vuoto e freddo? Persino le Promesse del Sacro Cuore ci lasciano indifferenti! Persino i richiami e le materne offerte di salvezza del Cuore Immacolato di Maria hanno trovato la maggior parte dei cuori disattenti e insensibili. «Vi ho chiamati e non mi avete risposto» (Pro 1,24), potrebbe dirci giustamente Gesù. Perché non ci decidiamo a corrispondere al suo ardente desiderio di amore? Perché non ci liberiamo di questa brutta freddezza che gela ogni palpito del cuore?

Proposito: Ripetere spesso: «Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più».

FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010
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