19° giorno: Cuore prudente – Cuore imprudente

stellamatutina-sacro-cuore-di-gesùCUORE PRUDENTE

«Nel pensiero divino – insegna san Cipriano – l’anima dev’essere la guida del corpo; ma, se questo prende il sopravvento, finisce col trascinare la sua stessa guida nella rovina fatale».

La prudenza è una virtù guida dell’uomo, anzi è «la moderatrice delle virtù, degli affetti e dei costumi.

Togli la prudenza, e la virtù diverrà vizio, la sapienza follia o eccesso», dice san Lorenzo Giustiniani.

Gesù ha parlato più volte della prudenza nel Vangelo: «Siate prudenti come serpenti» (Mt 10,16). Ha descritto la prudenza dell’uomo che dovendo edificarsi la casa, se la edifica sulla roccia (Mt 7,24), e fa prima i conti a tavolino sui mezzi a disposizione per portarla a termine senza esporsi alle critiche degli altri (Lc 14,28-30).

Gesù ha lodato la prudenza dell’uomo saggio che trova un tesoro in un campo, e corre a vendere tutto ciò che ha, per acquistare quel campo (Mt 13,44). Ha magnificato la prudenza nella bellissima parabola delle vergini prudenti, che, a differenza delle vergini imprudenti, si erano fornite dell’olio nelle lampade per averle accese all’arrivo dello sposo ed entrare con Lui al banchetto nuziale (Mt 25,1-13).

Gesù stesso ha dato l’esempio di alta prudenza nel rispondere con ponderazione alle domande insidiose degli scribi e farisei, che cercavano ogni occasione per coglierlo in fallo nelle parole e nei fatti.

Il Cuore di Gesù è sorgente della prudenza cristiana che deriva dall’amore, e vuole porsi a custodia e a garanzia dell’amore. Bisogna essere prudenti per non perdere la vita della grazia, per non compromettere la fede, per salvaguardare i valori e soprattutto i valori più alti ricevuti da Dio.

Non è certo la «prudenza della carne» (Rm 8,6) che Gesù vuol vedere in noi. La prudenza della carne non mira che a salvaguardare i propri tornaconti terreni, le soddisfazioni degli istinti, le ambizioni del cuore, le voglie e i gusti dell’«uomo animale» (1Cor 2,14), pronta ai compromessi e ai baratti, sacrificando la coscienza alla carne, la coerenza ai capricci, le esigenze della vita cristiana alle seduzioni del mondo e del peccato.

La prudenza cristiana, invece, fa guardare sempre a ciò che vale al cospetto di Dio e per l’eternità. Per questo fa essere pronti anche a cavarsi un occhio e a troncarsi un piede (Mt 18,8), pur di non perdere la propria anima, che è unica, e in cambio della quale l’uomo non può dare nulla (Mt 16,26).

Gesù Crocifisso, con il suo Cuore squarciato, ci dimostra la suprema prudenza nel conquistare a prezzo del sangue i supremi beni della gloria di Dio e della salvezza delle anime.

stellamatuitna-uomo-pensierosoCUORE IMPRUDENTE

La prudenza è un tesoro che «vale più di tutti i tesori» (Pro 3,13). Ma gli uomini in possesso di questo tesoro sono davvero pochi. Nel compiere il bene o nell’evitare il male, quante imprudenze si compiono! Con le parole o con i fatti, per sé o per gli altri, piccoli e grandi, combiniamo spesso danni e rovine che la prudenza avrebbe fatto evitare.

Oggi, poi, con tanti pericoli che incombono, con tutta la corruzione e la disonestà che domina la nostra vita sociale, è tanto più necessario «non far nulla senza averci ben pensato» (Sir 32,24). «In tutte le azioni – raccomanda sant’Ambrogio – dobbiamo stare in guardia perché la passione non turbi la ragione, della quale dobbiamo ascoltare il consiglio».

Le tensioni nervose, gli stimoli eccitanti della pubblicità, le provocazioni pressoché continue delle passioni stuzzicate, le occasioni così frequenti di peccato, esigerebbero un cuore prudente a tutta prova, per non agire sotto la pressione degli impulsi del momento che fanno scegliere senza ponderatezza né misura. Sant’Ignazio di Loyola raccomandava ai suoi con saggezza: «Non si deve prendere nessuna decisione né nell’entusiasmo né nella depressione dell’animo, ma si deve decidere secondo quel che consiglia la matura riflessione, e non l’impulso».

Se si fosse ponderato con prudenza, molti non avrebbero sbagliato la scelta della loro strada o la scelta del lavoro, evitando così il lamento dell’insoddisfazione di fondo che non lascia più quieti.

Se si ponderasse con cuore sincero l’offerta straordinaria della salvezza eterna che il Cuore di Gesù ha assicurato a chi pratica i nove primi venerdì del mese (con la Confessione e la Comunione), non ci sarebbe nessun cristiano così imprudente e superficiale da rifiutare una simile offerta. E invece, quanti non tengono in nessun conto questa offerta del Cuore di Gesù!

Il cuore imprudente è leggero, frivolo, capriccioso.

Cerca solo emozioni e soddisfazioni. Non vuole impegni né sforzi. Per lui la strada migliore da percorrere è sempre la più facile. E si illude penosamente di trovarsi sempre bene.

«Attenti alla strada! – ammoniva san Giuseppe Cafasso in una predica – La strada del mondo è tracciata lungo un precipizio…». Chiediamo a Gesù di rendere il nostro cuore prudente e avveduto sulle strade di questo mondo.

Proposito: Leggere e meditare le parabole del Regno dei cieli (Mt 13,44-50; 25,1-13).

FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010
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