24° giorno: Cuore leale – Cuore falso

stellamatutina-sacro-cuore-di-gesùCUORE LEALE

Un cuore leale è un cuore nobile e forte. Merita fiducia e lode. «Il Signore si compiace, in quelli che camminano con schiettezza» (Pro 11,20).

Il cuore leale si riconosce subito, perché non ha paura di soffrire a causa della verità, per la sua sincerità. Anzi, tanto più è leale, quanto più è pronto a rimetterci persino la vita piuttosto che mentire.

Nella persecuzione di Diocleziano, un drappello di soldati venne mandato a catturare sant’Antimo, Vescovo di Nicomedia. Senza saperlo, entrarono proprio nella casa di sant’Antimo, per chiedere da mangiare. Il Vescovo stesso si mise subito a servirli, senza che i soldati sospettassero che fosse proprio lui il Vescovo da catturare.

Appena rifocillati, i soldati gli chiesero qualche notizia sul vescovo Antimo.

«Ma sono io!» – rispose tranquillamente il Santo.

I soldati rimasero sbalorditi e imbarazzati. Non avrebbero mai avuto il coraggio di imprigionare chi li aveva rifocillati e serviti. Gli proposero, perciò, di fuggire a destra, mentre essi lo avrebbero cercato a sinistra, in modo da non trovarlo. «No no… – rispose serenamente il Vescovo –. Non voglio essere complice della vostra bugia. Io non mentirò né permetterò che voi mentiate per salvare a me la vita. Conducetemi pure dove vi è stato imposto».

I soldati dovettero condurlo, e il Vescovo perse la vita, per non aver voluto mentire.

Quante volte Gesù stava per essere lapidato perché diceva la verità? «Non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma… perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).

Leggendo il Vangelo notiamo subito che il parlare di Gesù manifesta sempre un pensiero lucido e schietto, rivelatore di una sincerità di cuore che non ammette riserve.

«Il vostro parlare sia: sì sì, no no. Il di più è dal maligno»

(Mt 5,37). I farisei avevano paura di Gesù, perché si sentivano smascherati nella loro perfida ipocrisia: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti» (Mt 23,14). La falsità e l’ipocrisia sono figlie del diavolo, che è «il padre della menzogna» (Gv 8,44).

Un cuore leale ispira ammirazione e soprattutto fiducia.

Sul Cuore di Gesù noi possiamo poggiare il capo e riposare tranquilli. «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai» (Mc 13,31).

stellamatuitna-uomo-pensierosoCUORE FALSO

«Il cuore doppio è in abominio al Signore» (Pro 11,20).

Quanto piace al Signore il cuore sincero, tanto gli dispiace il cuore falso. Un cuore falso è un cuore nemico. Impossibile fidarsi.

È capace di ingannare, di abbandonare, di tradire.

Il bacio di Giuda è il simbolo del cuore falso. Dietro il segno dell’amore più fraterno, espresso dal bacio, c’è il pugnale del tradimento che ti colpisce a rovina. «Con la bocca benedicono, nel loro cuore maledicono» (Sal 61,5).

Quando i compagni di università si accorsero che Contardo Ferrini era un giovane virtuoso in maniera eccezionale, si misero con gusto perfido a tendergli insidie dietro le false apparenze dell’amicizia. Ma il beato Contardo si accorse presto dei tranelli in cui volevano farlo cadere, e si allontanò subito da quei falsi amici.

«Quante volte non ho trovato fedeltà, ove credevo che ve ne sarebbe stata!», esclama l’Imitazione di Cristo (III, 45,1). L’inganno e la falsità sono le armi tenebrose del cuore sleale. «Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra» (Sal 54,22).

“Dagli amici mi guardi Dio”, dice un detto antico.

Perché? Perché è molto frequente avere amici dal cuore doppio, che si tirano indietro proprio nel momento della prova di fedeltà.

Quante volte facciamo così anche noi con il Signore!

È facile sentir dire che si è devoti del Sacro Cuore. Ma è difficile voler capire che si è sinceri devoti del Sacro Cuore, quando si è fedeli agli impegni presi. Non si ha il cuore leale se si prende l’impegno di fare la Confessione e Comunione nei nove primi venerdì del mese, e poi, non si mantiene l’impegno fino alla fine. Non si ha il cuore leale se si vuole essere devoti del Sacro Cuore, e poi ci si disinteressa del tutto del culto da diffondere dovunque sia possibile. «Fratelli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (Gv 3,18).

Animiamoci, quindi, con cuore leale e schietto ad amare e a far amare il Sacro Cuore, ricordando quella promessa di Gesù che dice: «Le persone che propagheranno questa mia devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato».

È possibile una promessa più consolante di questa?

Proposito: Sforzarsi di introdurre il culto al Sacro Cuore in qualche famiglia.

FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P.Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010
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