9° giorno: Consanguinei di Cristo

L’apostolo S. Pietro ammonisce i cri­stiani a non trascurare la propria dignità, perché, dopo la redenzione, per effetto della grazia santificante e della comunio­ne del Corpo e del Sangue del Signore, l’uomo è divenuto partecipe della stessa natura divina. Si è verificato in noi, per l’immensa bontà di Dio, il mistero della nostra incorporazione in Cristo e siamo divenuti veramente i suoi consanguinei. Con parole più semplici possiamo dire che nelle nostre vene scorre il Sangue di Cristo. Perciò S. Paolo chiama Gesù il «Primo dei nostri fratelli» e S. Caterina da Siena esclama: «Per l’amore tuo, Dio si è fatto uomo e l’uomo è fatto Dio». Abbiamo mai pensato che siamo ve­ramente fratelli di Gesù? Com’è da com­patire l’uomo che corre in cerca di titoli onorifici, di documenti che comprovino la sua discendenza da nobili casati, che sborsa danaro per comperare dignità ter­rene e poi dimentica che Gesù, col suo Sangue, ci ha fatto «popolo santo e rega­le!». Non dimenticare però, che la consan­guineità con Cristo non è un titolo riser­vato solo a te, ma è comune a tutti gli uomini. Vedi quel pezzente, quel mino­rato, quel povero scacciato dalla società, quell’essere sventurato che sembra quasi un mostro? Nelle loro vene scorre, come nelle tue, il Sangue di Gesù! Tutti insie­me formiamo quel Corpo mistico, del quale Gesù Cristo è il Capo e noi siamo le membra. Questa è la vera ed unica democrazia, questa è la perfetta uguaglianza tra gli uomini.

ESEMPIO: È commovente un episodio della prima guerra mondiale, avvenuto sul campo di battaglia fra due soldati moribondi, uno tedesco e l’altro francese. Il francese con uno sforzo supremo riu­scì a tirar fuori dalla giubba un Crocifisso. Era inzuppato di sangue. Se lo portò alle labbra e, con voce fievole, iniziò la recita dell’Ave Maria. A quelle parole il soldato tedesco, che giaceva quasi esanime accan­to a lui e che fin’allora non aveva dato se­gno di vita, si scosse e lentamente, come glielo permettevano le ultime forze, tese la mano e, insieme a quella del francese, la posò sul crocifisso; poi con un fil di voce rispose alla preghiera: Santa Maria Madre di Dio… Guardandosi negli occhi i due eroi morirono. Erano due anime buo­ne, vittime dell’odio che semina la, guer­ra. Nel Crocifisso si riconobbero fratelli. Solo l’amore di Gesù ci unisce ai piedi di quella croce, sulla quale Egli sanguina per noi.

PROPOSITO: Non siate vili agli occhi di voi stessi, se Dio vi stima tanto da ver­sare ogni giorno sugli altari il Sangue Preziosissimo del suo Divin Figliolo per voi (S. Agostino).

GIACULATORIA: Ti preghiamo, o Si­gnore, soccorri i tuoi figli, che hai redenti col tuo Sangue Prezioso.

FONTE: San Gaspare del Bufalo

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