Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello (Dalla Sequenza “Victimæ pasquali laudes».
<<In verita, in verita vi dico, se il granello di frumento caduto in terra non muore, resta infecondo, se poi muore, fruttifica abbondantemente» (Gv. 12,24).
Cosi disse Gesù ai suoi discepoli, parlando del segreto della vita. Ora tutte le opere che Dio compie a vantaggio degli uomini presentano questo carattere di morte e di vita. La morte é l’elemento che vi mette l’uomo, la vita é quello che vi mette il Signore.
Quando l’uomo intese di far qualche cosa di grande davvero, prescindendo da Dio, si separò da Lui, fonte prima di ogni vita, rimase sterile e produsse la morte.
Cosi Eva, che significa <<madre dei viventi», fu la madre dei morti, ed alla vita di tutta l’umanità sottrasse la vita soprannaturale che la illuminava e la irradiava di sé, come fa il sole con i suoi pianeti.
Volendo il Signore restaurare la vita dell’uomo nella sua grazia, stabilì un piano nel quale concentro l’elemento negativo della morte dell’uomo, e quello positivo della sua vita.
Ecco la Redenzione che somiglia al granello che cade, muore e vive. Il granello fu il Figliuolo di Dio, il quale assunse la natura dell’uomo, unendola alla sua natura divina nell’unità della Persona.
Notiamo in Lui un discendere ed un ascendere. Discende dalla maesta della sua Gloria eterna nell’umilta della nostra miseria terrena, assumendo tutte le nostre infermità, fuorché il peccato. Attraversa gli stadi della nostra vita nel parto, nella culla, nell’adolescenza, nella virilità; si sottopone alle nostre debolezze ed alle pene dovute alla colpa, alle lacrime, alla miseria, al tradimento, alla condanna, all’agonia, alla morte.
Trasforma ogni nostra ombra in luce, ogni lacrima in sorriso, ogni tradimento in perdono, ogni odio in amore; trasfigura le diverse età dell’uomo, e in lui si santificano la fanciullezza, la pubertà, la gioventù e la virilità.
Nella sua parola divina il caos delle anime, avvilite nella colpa e nella ignoranza, si rianima pian piano in un universo più vasto, più luminoso, più vario, più scintillante, più duraturo dell’universo materiale.
Vien fuori cosi il mondo della Chiesa cattolica, apostolica col suo centro di gravita e di unita: il Romano Pontefice, stella di prima grandezza; con i soli gravitanti intorno ad esso, i Pastori delle anime; ed intorno a questi, i Sacerdoti, che, come terre feconde ed illuminate, coltivano le anime e le reggono, organizzandole in unioni secondo i loro diversi bisogni e le loro diverse attivita. Cosi abbiamo gli Ordini religiosi con le varie gradazioni, e specialmente, nei tempi modemi le Societa dell’Azione cattolica con le Unioni femminili e con le Societa maschili.
Lo spazio ove questo mondo vive e si muove, e l’oceano eterno della Grazia, diffusa nei sacramenti che tutte le anime permea e tutte le avvolge.
In questo etere santificante, nuove nebulose si accendono e scintillano come astri nascosti, che testimoniano la fecondità perenne della Chiesa, la quale ai tempi che si succedono non é estranea ma tutti li accoglie nel suo grembo, inondandoli dell’Eterna Luce in nuove forme di vita.
Gesù, compiuta la novella creazione della Chiesa, si lascia abbracciare dalla morte.
Ma, come l’acqua riversata in un oceano di fuoco, non vi resta un attimo ed é respinta, trasformata in lembi che si sollevano e si diradano, così la morte, riversandosi sulla fonte della vita, fu costretta ad un duello meraviglioso nel quale il Re della vita, morto, regna più vivo. Fu come una mossa strategica nella quale si ha un ripiegamento reale ma necessario alla Vittoria, ritenuto per un attimo dagli avversari come una sconfitta. Quel ripiegamento ha permesso alle ali di stringere un anello alle spalle del nemico e la vittoria é più grande. Cosi, sotto la morte, il gigante chinò il suo capo, e la tomba parve a suggellare la definitiva sconfitta di Lui. Ma, col sorgere della luce al terzo giorno, si risvegliò pure la Vita in un gaudio che supera ogni senso, ed oggi regna nel mondo. Gesù, luce infinita, risorto, illumina i cieli; ma un balenio continuo raggiunge con ritmo incessante la terra che se ne avvolge e ne vive.
Fonte: Gesù, amore eterno, vita delle anime; Sac. Dolino Ruotolo, 1998.