Mater Creatoris, ora pro nobis

stellamatutina-litanie-lauretane-padre-alessandro-apollonioSe Maria è una creatura – ed Ella certamente lo è –, il frutto del suo grembo dovrebbe essere, anch’esso, una creatura. Il figlio e la madre appartengono di necessità allo stesso genere ed alla stessa specie. Lo diceva già la buon’anima di Aristotele, nel IV secolo a.C. Qui, invece, abbiamo un caso apparentemente contraddittorio: una Donna, che è creata, Madre del Creatore, che non è creato. Genere e specie, qui, sembrano totalmente diversi. Dante Alighieri esprimeva tale sorta di paradosso con la celeberrima epitome: «Figlia del tuo Figlio».

Fede contro ragione? No! Piuttosto, fede sopra ragione. Perché Maria ha generato veramente un Uomo, Gesù, in tutto simile a Lei – e siamo perfettamente con Aristotele –, il quale, Uomo creato, tuttavia, era anche Dio increato e Creatore – e siamo sopra Aristotele, sopra la natura e sopra la ragione. È il mistero centrale della nostra Fede: l’unione della natura divina increata, con la natura umana creata assunta dalla Vergine Maria, nell’unica Persona divina del Verbo, Figlio del Padre, Creatore del Cielo e della terra.

Tra tutti gli esseri che brulicano sulla terra, l’uomo è l’unico che anela, per sua natura, ad una perfezione superiore alla sua stessa natura, ad una perfezione divina, soprannaturale appunto. In Maria questo anelito è perfettamente manifestato e pienamente realizzato.

Una persona umana cosa può desiderare di più se non essere tutta divinizzata, ossia “piena di grazia”, come Lei? Una donna “piena di grazia” cosa può desiderare di più, se non diventare Madre del suo Dio, come Lei? È certamente un desiderio che supera le capacità della natura umana, ma non è né contro la natura né contro la ragione umana. Le supera ma non le contraddice, perché la natura umana, unica fra tutte le nature corporee finite, è, per costituzione ed attitudine, aperta e protesa verso l’Essere infinito.

Ciò che supera la natura – e la partenogenesi (parto verginale) divina certamente la supera – supera anche la nostra ragione, i cui principi primi sono dedotti dalla natura. Per questo la Maternità di Maria, più che essere studiata e compresa, deve essere ammirata e contemplata.

Tuttavia, se non avessimo una definizione di maternità naturale, perennemente valida nella sua sostanza, come potremmo averne una soprannaturale, dato che il soprannaturale esige il naturale, come la fede presuppone la ragione? Ed allora, lungi dal contraddire il Maestro della Filosofia antica, il teologo cattolico ha la possibilità di perfezionare la sua definizione.

La nostra Fede c’insegna non solo a distinguere accuratamente tra natura e persona – cosa che Aristotele non era capace di fare –, ma anche a concepire la maternità come un rapporto di generazione che, fondato sulla comunicazione della propria natura alla prole, si estende alla persona di questa, ossia a tutto il figlio, natura e persona. E se in quella natura umana sussiste una Persona divina, come nel caso di Gesù Cristo, la madre che ha generato quella natura umana è madre anche di quella Persona divina, anche se da questa Persona divina pure la Madre è stata creata.

Ecco perché, allora, Maria è vera Madre del Creatore: perché la Persona divina del Verbo Creatore, eterna ed increata, ha assunto da Maria una natura umana (corpo e anima), finita e creata. In questo modo si può parlare di due generazioni dello stesso Verbo: una eterna, divina, dal Padre ed una temporale, umana, dalla Vergine Maria. Pur assumendo da Maria solo l’Umanità, il Verbo è vero Figlio di Maria, e Maria è vera Madre del Verbo, che è Dio e Creatore.

Non ci possiamo, tuttavia, fermare qui. Secondo la Mariologia francescana, Maria non è solo Madre del Creatore, ma è anche sua cooperatrice nell’opera creativa. San Paolo afferma: «Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16). Affermano gli scotisti della prima generazione: «Anche in vista di Lei».

Voluta con lo stesso decreto dell’Incarnazione – insegna il beato Pio IX nell’Ineffabilis Deus –, Ella è con Cristo la causa esemplare della Creazione, il principio primo di tutte le cose nella mente di Dio.

«È veramente diventata la Signora di tutta la creazione, nel momento in cui divenne la Madre del Creatore», afferma san Giovanni Damasceno; «Sbigottisce la natura, mentre tu concepisci il tuo stesso Creatore», canta la divina Liturgia.

FONTE: Padre Alessandro M. Apollonio; LE LITANIE LAURETANE. PREGHIERA MARIANA, PREGHIERA DELLA CHIESA;  © 2013,  CasaMarianaEditrice
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