Sedes Sapientiæ, ora pro nobis

stellamatutina-litanie-lauretane-padre-alessandro-apollonioSede della sapienza, prega per noi! «La sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne» (Prv 9,1). Maria Santissima è la casa dove Cristo, Sapienza divina, si è compiaciuto di abitare. Prima di abitarvi corporalmente, però, vi ha intagliato «sette colonne», ossia l’ha riempita di Spirito Santo, con la pienezza dei suoi sette Doni. Ciò avvenne sin dal primo istante del concepimento, assolutamente immacolato, in vista della sua Maternità divina e Corredenzione universale.

San Francesco d’ Assisi, forse, aveva in mente quel versetto dei Proverbi salomonici, quando salutava Maria con queste ispirate parole che alludono alla Sedes sapientiae: «Ave suo Palazzo, ave suo Tabernacolo, ave sua Dimora, ave suo Vestimento» e poi, in riferimento alle sette colonne: «E saluto voi sante virtù».37

Maria Santissima riflette la luce divina come uno specchio ma, più che uno specchio, Ella l’accoglie in sé, divenendo luce Lei stessa. È la dimora vivente della Sapienza increata, che tutta la compenetra ed assimila, come il fuoco trasforma in fuoco il ferro incandescente.

La sapienza è uno dei massimi attributi divini. Dio è formalmente, in se stesso, Sapienza infinita. La sapienza, in Dio e nella creatura spirituale, è conoscenza amorosa, vale a dire, Amore alla verità. Per dirla con il divin Poeta: «Luce intellettuale piena d’amore»38. Per appropriazione, la sapienza è attribuita al Verbo, seconda Persona della Santissima Trinità, perché «tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste» (Cv 1,3)39.

Da questa sublime espressione giovannea emerge con evidenza che la sapienza è una “virtù architettonica”, perfezione che ritroviamo nella descrizione antico testamentaria: «Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera) fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra […]. Allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno) dilettandomi davanti a lui in ogni istante; dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo» (Prv 8,22-23.30-31). La descrizione biblica della Sapienza divina corrisponde in pieno a Gesù Cristo, Dio uomo, figlio del Padre e figlio di Maria. Maria è la dimora in cui la divina Sapienza «trova le sue delizie tra i figli dell’uomo».

Il sapiente è colui che edifica, lo stolto è colui che distrugge. La Chiesa in 1400 anni di governo temporale ha fatto dell’Italia il bel paese che tutti desiderano visitare almeno una volta nella vita. Il comunismo in 70 anni di dittatura ha fatto dell’Est Europa il Paese dell’orrore, dal quale; tutti volevano scappare. «Lo stolto dice: Dio non esiste» (Sal 13,1): quanto sono stolti coloro che per sette decenni han· no promosso le scuole di ateismo, le scuole della stoltezza! «Dai frutti li riconoscerete» (Mt7, 16): e si riconosce la stoltezza di quella ideologia proprio dal suo frutto di morte e distruzione.

Il comunismo reale è sopravvissuto finché c’era qualcosa da distruggere (la Cristianità), finita la quale il comunismo · si è auto distrutto, crollato su se stesso è imploso, incapace di reggersi se non con attività parassitaria. La bellezza artistica delle città italiane, invece, è 1’espressione della bellezza architettonica della Nuova Gerusalemme, la Città di Dio. La bellezza dei loro monumenti è espressione della bellezza dei Santi, autentici monumenti della Gloria di Dio.

Per due volte san Luca annota l’atteggiamento sapienziale della Vergine, la quale conservava nel suo cuore e meditava gli eventi meravigliosi del suo Figlio (cf. Le 2,19.51)40. Anche la Vergine è vissuta di fede41 e con le parole ispirate di Salomone si interrogava: «Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? […] Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto?» (Sap 9,13.17).

La sapienza è conoscenza amorosa della Volontà di Dio.
È certo dono di Dio, ma è ordinariamente concesso a coloro che lo ricercano con tutto il loro cuore, in una vita di preghiera e di umile sottomissione a Dio.

San Bonaventura insegna che il passaggio dalla scienza alla sapienza, è determinato dalla santità della vita42 e dalla Mediazione materna di Maria.

Donde l’eccelsa sapienza di san Giovanni, se non da Maria, la Sedes sapientiae? Per questo Origene afferma che

«nessuno può percepire il senso del quarto Vangelo se da Gesù non abbia ricevuto Maria per madre, come l’ha  ricevuta Giovanni»43.

Essere figlio di Maria significa essere un’unica cosa con Gesù, perché Maria, all’infuori di Gesù, non ebbe altri figli. In Maria, l’uomo «rinasce dall’alto» (Cv 3,3), fino «alla piena maturità di Cristo» (E] 4,13), la Sapienza divina incarnata. Maria fu una vergine sapiente, perché discepola della Sapienza divina, non della sapienza di questo mondo.

L’iconografia orientale ama raffigurare la Vergine Hodigitria, indicante con la mano il suo figliolo Gesù, che tiene in braccio. Egli è la via, il cammino che conduce al Padre, ma non lo si percorre se non grazie alla Mediazione di Maria. «Fate quello che vi dirà»: queste le ultime parole della Sedes sapientiae, rivolte agli uomini, affinché della divina Sapienza diventino discepoli.

«Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data» (Gc 1,5): la domanda dell’uomo e la risposta di Dio, però, avvengono per Mediazione di Maria, Sede della sapienza. A ragione, dunque, san Luigi Grignion de Montfort, conclude il suo Trattato con la seguente ardente preghiera, che facciamo nostra:

«Madre misericordiosa, ottienimi la grazia della vera Sapienza di Dio. Mettimi pertanto tra coloro che tu ami, istruisci, guidi, nutri e proteggi come tuoi figli e schiavi d’amore. Vergine fedele, rendimi in ogni cosa un perfetto discepolo, imitatore e schiavo della Sapienza incarnata, Gesù Cristo, tuo figlio. Per la tua intercessione e a tuo esempio, giungerò alla pienezza della sua età in terra e della sua gloria in cielo. Amen»44.

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37. San FRANCESCO D’ASSISI, Saluto alla Beata Vergine Maria, in Fonti Francescane, n. 259. D’ora in poi abbrevieremo FF.
38. DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Paradiso, XXX, 40.
39. Cf. Credo Niceno-costantinopolitano.
40. Festa della Visitazione della B. V Maria, Ufficio delle Letture, versetto alla prima lettura.
41. Cf. beato GIOVANNI PAOLO Il, Redemptoris Mater.
42. Cf. san BONAVENTURA, I sei giorni della creazione.
43. Cf. ORIGENE, Commento a San Giovanni, 1,6. .
44. San LUIGI GRlGNION DE MONTFORT, Trattato della vera devozione a Maria.

FONTE: Padre Alessandro M. Apollonio; LE LITANIE LAURETANE. PREGHIERA MARIANA, PREGHIERA DELLA CHIESA;  © 2013,  CasaMarianaEditrice
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